Restaurato il portone ligneo del Complesso monumentale di San Pietro, sede del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di UniPg  

18 Ottobre 2024

Restaurato il portone ligneo del Complesso monumentale di San Pietro, sede del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di UniPg  

 

È stato restaurato ed è tornato a splendere il portone in legno, d’epoca seicentesca, collocato all’ingresso principale del Complesso monumentale di San Pietro, in Perugia, dove ha sede il Dipartimento di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia.

L’intervento è stato curato dalla Ripartizione Tecnica dell’Ateneo perugino e realizzato dall’impresa restauratrice Mastro Pompei, laboratorio artigiano di Gubbio specializzato in questo tipo di lavoro, eseguito nel rispetto delle norme di tutela architettonica, sotto l'egida della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria. 

Il portone è stato smontato e i lavori di restauro sono stati eseguiti nel laboratorio dell’impresa che ha impiegato 6 mesi per le operazioni. 

Il portone e il restauro del 1879

Le ante sono costituite da un fusto liscio in legno di pioppo (parte interna) che nel restauro del 25 agosto 1879 – intervento attestato da una ‘mostrina’, presente nel manufatto, riportante l’attestazione dei lavori eseguiti allora da Angelo Rossi - ha mantenuto l’originalità nella sua interezza.

A differenza, la parte esterna a riquadri in legno di cipresso - come si è constatato durante il restauro - ha subìto negli anni la sostituzione di molti elementi. Ciò si evince dalla presenza di tassellature su cornici, pannellature, zoccolatura, elementi inseriti probabilmente in sostituzione di quelli ammalorati o andati persi.

Situazione analoga è emersa anche nel restauro della lunetta superiore.

I lavori eseguiti

Il restauro appena realizzato ha comportato, dopo il trasporto nella sede di Mastro Pompei, la rimozione delle serrature e degli elementi lignei disconnessi, la ripulitura da vernici e olii siccativi per riportare ‘al vivo’ il legno originario. È seguito il restauro delle parti lignee ammalorate tramite tassellatura con legni della stessa essenza originaria, olmo e cipresso (parte esterna), pioppo (fusto interno)

Infine, si è proceduto al tinteggio del portone, alla relativa finitura protettiva e al riposizionamento delle serrature esistenti.

Il portone restaurato

 

 

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