Definizione
Con il Contratto di Cessione, l’Università (“Cedente”), titolare di un diritto di proprietà industriale, trasferisce in via definitiva ad un altro soggetto (“Cessionario”), a fronte di un importo predeterminato (o predeterminabile), la titolarità di tale diritto, con tutte le relative facoltà di sfruttamento.
Il Cedente si spoglia in via definitiva del proprio diritto esclusivo.
La cessione può riguardare:
- un brevetto o altro diritto di privativa già concesso;
- una domanda di brevetto o altra privativa depositata;
- il know-how generato dalla ricerca.
Corrispettivo:
Il corrispettivo del Contratto di Cessione sarà oggetto della negoziazione tra le parti e potrebbe assumere la forma di:
- una lump-sum (c.d. “una tantum”), ovvero una somma fissa pagata in una o più rate; e/o
- royalties, ovvero il pagamento protratto nel tempo, nella forma di percentuale determinata secondo vari criteri, (come, ad esempio, le vendite o il fatturato netto derivante dallo sfruttamento della privativa da parte del Cessionario, etc.).
I vantaggi per l’impresa
Attraverso l’acquisto di un brevetto o altro diritto di privativa o di una domanda di tutela, ovvero di know-how originato dalla ricerca universitaria, l’impresa potrà acquisire conoscenze e metodi elaborati da ricercatori qualificati attraverso l’utilizzo di attrezzature sofisticate, contenendo di gran lunga i costi rispetto alle risorse necessarie per realizzare una ricerca all’interno dell’impresa.
I costi per l’impresa
Costi relativi al corrispettivo, in quanto la Cessione è, generalmente, un contratto a titolo oneroso, nel quale il prezzo è demandato alla contrattazione tra le parti.
Tra i costi per l’impresa bisogna considerare anche gli oneri relativi al mantenimento del diritto di privativa.