Il servizio di prevenzione e protezione

Il Magnifico Rettore, Datore di lavoro per l'Università, si avvale, del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi (SPP) per porre in essere i sotto indicati adempimenti, previsti dalle norme per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli altri soggetti ad essi equiparati (studenti, dottorandi, specializzandi, ecc. che utilizzano laboratori ed attrezzature e sostanze pericolose) nei luoghi di lavoro.

Compiti del servizio di prevenzione e protezione

  • Individuare i fattori di rischio, valutare i rischi, individuare le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro (nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale - universitaria);
  • Elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;
  • Elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali - universitarie;
  • Proporre ed organizzare i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
  • Partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica, di fatto costituisce la prima interfaccia nei confronti dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) aziendali;
  • Fornire ai lavoratori le informazioni in materia dei rischi e della sicurezza.

Organigramma del SPP

Il servizio di prevenzione e protezione, che opera da un punto di vista organizzativo all'interno della Ripartizione Tecnica, è costituito da un responsabile (Rspp) e da addetti (Aspp) in possesso delle capacità e dei requisiti professionali previsti dall'articolo 32 del D.L.gs. 81/2008. I componenti del SPP sono tenuti al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell'esercizio delle loro funzioni.

  • Rspp Dott. Ing. Fabio Piscini
  • Aspp Dott.ssa Stefania Businelli
  • Aspp Rag. Giovanni Chiappavento
  • Aspp Dott.ssa Lucia Pampanella 
  • Aspp referenti presso le sedi universitarie (poli):
  • POLO 1 - SEDE CENTRALE: Aspp Dott.ssa Sheyla Piccotti
  • POLO 2 - CENTRO STORICO: Aspp Dott. Maurizio Sagramola 
  • POLO 3 - VIA A. PASCOLI: Aspp Geom. Simone Topini
  • POLO 4 - BORGO XX GIUGNO/S. COSTANZO: Aspp Per. Attilio Mazzoccanti
  • POLO 5 - S. LUCIA: Aspp Geom. Emanuele Topini

Presentazione

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Domande frequenti

Quando e come richiedere l'intervento del servizio di prevenzione e protezione?

Per segnalare una problematica presente, anche solo in via ipotetica, riguardante la tutela della salute e della sicurezza nel proprio luogo di lavoro o anche per ricevere semplicemente informazioni su specifici aspetti di prevenzione e protezione in tale materia, ogni lavoratore può rivolgersi al servizio di prevenzione e protezione dell'Università, inviando una mail al servizio.prevenzioneeprotezione@unipg.it

Qual'è il ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza?

Tra le misure di prevenzione assume una particolare rilevanza il coinvolgimento attivo dei lavoratori su quegli aspetti che contribuiscono a determinare o aggiornare i provvedimenti mirati alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Considerato che, da un punto di vista organizzativo e gestionale, il singolo lavoratore potrebbe non trovarsi ad interagire, in modo costruttivo ed efficace, con le altre figure aziendali preposte alla cura della sicurezza, per fornire un proprio contributo di esperienza e di possibile miglioramento, il legislatore ha assegnato questo compito a una figura specifica: il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o RLS; consentendo in tal modo che l'attuazione della politica della sicurezza nei luoghi di lavoro tenga conto delle esigenze di tutti e quindi anche dei lavoratori che in tali luoghi operano.

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è posto, infatti, come figura di raccordo tra tutti gli altri soggetti del sistema di sicurezza (lavoratore, datore di lavoro, medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e protezione), chiamate a realizzare il progetto di miglioramento della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro e, in forza dei poteri e delle facoltà che la normativa gli conferisce, interviene in un'ottica di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza aziendale.

(Per ulteriori informazioni: https://www.unipg.it/ateneo/organizzazione/rappresentanti-dei-lavoratori-per-la-sicurezza)

Come viene effettuata la sorveglianza sanitaria dei lavoratori prevista dal decreto legislativo n. 81/2008?

La sorveglianza sanitaria è definita come l'insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all'ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimentodell'attività lavorativa.

La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente nei casi previsti dalla normativa vigente ed anche qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi lavorativi. Il lavoratore ha l'obbligo di sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal decreto legislativo n. 81/2008 o comunque disposti dal medico competente.

La sorveglianza sanitaria comprende varie tipologie di visite, tra cui la visita medica preventiva, intesa a constatare l'assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato, al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica, la visita medica periodica, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica, la visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l'idoneità alla mansione specifica.

Sulla base delle risultanze delle visite mediche oggetto della sorveglianza sanitaria, il medico competente esprime dei giudizi relativi alla mansione specifica informandone per iscritto il datore di lavoro e il lavoratore.Il datore di lavoro ha l'obbligo di vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l'obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.

Che cosa è e in cosa consiste il Documento di valutazione dei rischi ("DVR")?

Il Documento di Valutazione dei Rischi, previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, viene redatto, a seguito della valutazione di tutti i rischi connessi all'attività lavorativa nei luoghi in cui essa viene svolta, dal datore di lavoro, in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente per la sorveglianza sanitaria. La valutazione dei rischi e la conseguente elaborazione del documento non è delegabile dal datore di lavoro. La valutazione dei rischi, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, compresi i rischi riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza e quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica attività contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione.

Documentazione

Opuscoli informativi

Normativa di riferimento

Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
TUTELA DELLA GRAVIDANZA E DELLA MATERNITA'
Normativa pronto soccorso aziendale
Antincendio
Indennità di rischio - DPR 146/1975
Tutela della salute dei non fumatori
Radioesposizione

Materiale informativo e Modulistica

Per segnalare una problematica presente, anche solo in via ipotetica, nel proprio luogo di lavoro o per ricevere informazioni su specifici aspetti riguardanti la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ogni lavoratore può rivolgersi al servizio di prevenzione e protezione dell'Università, inviando una mail al servizio.prevenzioneeprotezione@unipg.it

RICHIESTA DATI E INFORMAZIONI OCCUPAZIONALI

LAVORATORI EQUIPARATI

Comunicazioni Servizio Prevenzione e Protezione

Acquisizione dati e informazioni occupazionali

Employment data sheet

TUTELA DELLA GRAVIDANZA E DELLA MATERNITA'

Procedure operative interne di tutela della maternità

APPALTI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZA (DUVRI) DI CUI ALL'ART. 26 del D.Lgs. n. 81/2008

DESIGNAZIONE ADDETTI EMERGENZE

STABULARIO CENTRALIZZATO - REQUISITI DI ACCESSO

USO DEI PRODOTTI CANCEROGENI O MUTAGENI

UTILIZZO ALCOOL

PIANO DI EMERGENZA IN CASO DI SVERSAMENTO DI PRODOTTI CHIMICI

SEGNALAZIONE "QUASI-INCIDENTE"

DENUNCIA DI INFORTUNIO

RICHIESTA VISITA MEDICA STRAORDINARIA

  • Modulo di richiesta (DOC), (PDF)

INDENNITA' DI RISCHIO – DPR 146/1975

ATTIVAZIONE LIBRETTO FORMATIVO

LAVORATORI RADIOESPOSTI

 RADIOESPOSIZIONE

News

Verifiche livelli di esposizione a radiazioni ottiche ed elettromagnetiche

Il Dipartimento di Ingegneria, supportato dal Servizio di prevenzione e protezione dell’Ateneo ha effettuato una attività di ricerca e studio volta a stabilire l’intensità dell’esposizione umana, a sorgenti di radiazioni ottiche ROA ed elettromagnetiche CEM presenti negli ambienti di lavoro dell’Ateneo, e in aree ad esse pertinenti. Lo studio ha fatto il punto sullo stato dell’arte in materia ed ha inoltre permesso di censire tutte le sorgenti ROA e CEM presenti, e di controllare i relativi livelli di esposizioni per lavoratori e popolazione. I risultati dello studio, riportati nella relazione conclusiva, hanno indicato una buona condizione di sicurezza e contenuti livelli di esposizione, sempre ben al di sotto dei valori limite di riferimento.

Per approfondire

Con il DR n. 1752, l’Università degli Studi di Perugia ha approvato la convenzione interna con il Dipartimento di Ingegneria avente ad oggetto l’esecuzione di un programma di ricerca dal titolo: Attività di ricerca e studio volta a stabilire l’intensità dell’esposizione umana, anche mediante misurazioni di sorgenti ROA, dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici emessi dalle sorgenti presenti negli ambienti di lavoro universitari e in aree ad esse pertinenti, frequentate da persone per un periodo superiore alle 4 ore giornaliere. Questa iniziativa si prefiggeva due principali obiettivi: 1) salvaguardare la salute dei lavoratori e degli studenti ai fini della loro esposizione alle radiazioni ROA e CEM e 2) coinvolgere attivamente le strutture universitarie nella soluzione delle problematiche che emergono nella gestione dell'Ateneo. Il gruppo di lavoro che ha operato in questo contesto è il seguente: Dott. Paolo Mugnaioli, Dott. Vito Brozzi, per il Servizio di prevenzione e protezione dell’Ateneo, Prof. Bruno Brunone (delegato del Rettore), Prof. Ermanno Cardelli, Ing. Michele Pompei, P.I. Enrico Raschi per il Dipartimento di Ingegneria. In base a questa convenzione è stato redatto una documento tecnico composto da 4 parti: PARTE 1: Radiazioni non ionizzanti CEM. Viene data una descrizione delle radiazioni che hanno una frequenza compresa tra 0 Hz e 300 GHz. Viene poi descrittala problematica della valutazione del rischio per i lavoratori all’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e vengono evidenziati i limiti di riferimento in base alle leggi vigenti. PARTE 2: Operazioni di verifica CEM. Per ciascun Polo dell’Università degli Studi di Perugia vengono descritte le attività svolte concernenti la valutazione e la misura dell’esposizione dei lavoratori a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Tali attività hanno permesso la classificazione delle sorgenti presenti e la situazione di esposizione dei lavoratori e della popolazione. PARTE 3: Radiazioni ottiche artificiali ROA. Viene data una descrizione delle radiazioni ottiche artificiali. Viene poi descritta la problematica della valutazione del rischio per i lavoratori all’esposizione tali radiazioni e vengono evidenziati i limiti di riferimento in base alle leggi vigenti. PARTE 4: Operazioni di verifica ROA. Per ciascun Polo dell’Università degli Studi di Perugia vengono descritte le attività svolte concernenti la valutazione e la misura dell’esposizione dei lavoratori alle radiazioni ottiche artificiali. Tali attività hanno permesso la classificazione delle sorgenti presenti e la situazione di esposizione dei lavoratori e della popolazione. I risultati delle indagini effettuate indicano una buona condizione di sicurezza e contenuti livelli di esposizione, sempre ed ovunque ben al di sotto dei valori limite di riferimento. L’attività condotta ha anche compreso eventuali informazioni integrative agli utenti delle apparecchiature ai fini di limitare il loro livello di esposizione. Il livello di formazione e conoscenze specifiche nei lavoratori coinvolti riscontrato è risultato buono e le problematiche di sicurezza sono risultate sempre ben conosciute e le procedure di sicurezza relative rispettate. E’ infine previsto un Workshop finale, con la presentazione dei risultati ottenuti, aperto anche all’esterno, nel corso del quale saranno presentate le metodologie utilizzate nel presente studio, e discussi i risultati ottenuti.

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