Perugia, 28 maggio 2021
“L’Ateneo intende proseguire nel suo impegno volto a migliorare in tutti i suoi aspetti il benessere e la salute della comunità accademica, dentro e fuori dalle strutture universitarie” afferma il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Prof. Maurizio Oliviero, in occasione della “Giornata Mondiale senza Tabacco 2021”, che si celebra lunedì prossimo 31 maggio. “Per questo sono state intraprese, nell’ambito del progetto Smoke-free Unipg, una serie di importanti iniziative volte a rendere l’Università sempre più libera dal fumo di tabacco, riducendo l’inquinamento delle strutture e cercando di dare, al contempo, un esempio di stile di vita positivo e virtuoso a tutta la comunità territoriale. Uno degli obiettivi principali del progetto – prosegue il Rettore – è la riduzione nella percentuale di consumatori di prodotti derivati dal tabacco all’interno della comunità studentesca e tra i dipendenti. Un impegno che inizia necessariamente dalla collaborazione di tutte e di tutti nel rispetto del divieto di fumo nelle strutture universitarie, per rendere i luoghi di lavoro più puliti e sicuri”.
Grazie al Progetto Smoke-free Unipg (si veda la relazione allegata), realizzato nell’ambio delle azioni coordinate dal Prof. Mario Tosti, Delegato rettorale alle Umane risorse, l’Ateneo intende anche celebrare della “Giornata Mondiale senza Tabacco”, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): lo slogan scelto dall’OMS per la Giornata è: “Commit to quit” – “Impegnati a smettere” - , un invito rivolto a tutti i fumatori a impegnarsi subito a smettere di fumare.
“La pandemia da Covid-19 ha infatti indotto milioni di consumatori di tabacco a desiderare di smettere di fumare – evidenzia Marco Dell’Omo, Professore associato di Medicina del Lavoro Unipg e coordinatore del Progetto -, essi possono e devono impegnarsi a farlo sin da oggi. Da troppi anni – prosegue Dall’Omo - i dati sulla diffusione del tabagismo in Umbria sono veramente allarmanti: nella nostra Regione la percentuale dei fumatori, stimata pari al 28,8%, è più elevata rispetto a quella di tutte le altre Regioni e quindi alla media nazionale, pari al 25,3%; pertanto, gli effetti dannosi del fumo di tabacco - sanitari, sociali ed economici - sono maggiori che altrove, ed è necessario sostenere costi più elevati per la diagnosi ed il trattamento delle molteplici gravi malattie correlate al fumo. La riduzione del numero dei fumatori e delle malattie attribuibili al fumo in Umbria – conclude il coordinatore del Progetto Marco Dall’Omo - consentirebbe di utilizzare maggiori risorse economiche per soddisfare importanti bisogni di salute della popolazione”.
Perugia, 28 maggio 2021
Valentino Rossi, al Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, ha testato le prestazioni aerodinamiche della tuta e del casco che utilizza in gara. Il campione di MotoGP ha trascorso un intenso pomeriggio di lavoro presso Galleria del Vento “Raffaele Balli” del Dipartimento di Ingegneria dove, in sella alla sua moto Yamaha, ha lavorato per Dainese, con il supporto del team Yamaha MotoGP, per mettere a punto le prestazioni aerodinamiche della tuta e del casco AGV e in generale dell'intero assetto da gara.
Un’importante seduta di test realizzata grazie alla Galleria del Vento di Unipg e al contributo del Prof. Francesco Castellani, docente di Meccanica applicata alle macchine, e del suo gruppo di lavoro.
Rossi era accompagnato dal team manager Uccio Salucci e dall'Ing. Alessandro Cernicchi, Helmet Research and Homologation Coordinator del gruppo Dainese. Per l'Ing. Cernicchi si è trattato di un 'ritorno a casa', visto che si è formato proprio presso il Dipartimento di Ingegneria di Perugia, laureandosi ingegnere meccanico e acquisendo le conoscenze di calcolo strutturale che poi gli hanno aperto le porte dell'Imperial College di Londra fino a raggiungere il prestigioso incarico che ora ricopre in Dainese.
Una sessione di lavoro, tenutasi nei giorni scorsi, vissuta con la tradizionale riservatezza e professionalità al Dipartimento di Ingegneria, che svolge un ruolo di punta nella ricerca e nella attività di terza missione sia a livello nazionale che internazionale, dove Rossi ha trovato, in particolare nella Galleria del Vento “Raffaele Balli”, strutture e competenze professionali di altissimo livello.
Perugia, 26 maggio 2021
Il seminario di studi “Sovrani privati. Poteri e legalità nel capitalismo delle piattaforme” si svolgerà online venerdì 28 maggio 2021, dalle ore 10 alle 12.30, organizzato dal centro di ricerca LEPA-Legality and Participation del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con il Cyber Security Research Lab UniPg e con a/simmetrie-Associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche.
L’incontro, moderato dal Prof. Benedetto Ponti, docente di Diritto dei media digitali dell’Ateneo perugino, vedrà la partecipazione di Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Oreste Pollicino, Membro del Comitato Esecutivo dell’ Agenzia Europea per i diritti fondamentali di Vienna, Maria Luisa Stasi, Senior Legal Officer di ARTICLE 19 e Andrea Venanzoni, Segretario generale, Forum nazionale delle professioni.
Sarà trasmesso in diretta live sul canale facebook del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi di Perugia (https://www.facebook.com/unipgscipol/videos/), e in diretta YouTube nel sito di a/simmetrie (www.asimmetrie.org)
La grande “migrazione on line” imposta dalla pandemia ha accelerato e ingigantito un processo già in corso da anni, concentrando ancora più potere, ricchezza e influenza in capo alle cd. BigTech, le grandi aziende che distribuiscono i servizi della società della conoscenza, accumulano dati e monopolizzano i mercati del capitalismo digitale.
“La digital dominance – sottolinea il Prof. Ponti - esercitata da questi autentici mastodonti dell’economia globale ha creato le condizioni per l’affermarsi di soggetti ibridi che, sebbene formalmente privati, sono capaci di esercitare prerogative che sono tradizionalmente proprie dei poteri pubblici. Dalla capacità di elaborare ‘leggi’ che dettano i comportamenti di masse sterminate di utenti, al perseguimento di interessi pubblico/collettivi, fino alla tutela giudiziale. Infatti, se già da alcuni anni la Commissione UE ricerca l’aiuto delle BigTech per individuare e contrastare hate speech e disinformazione online, Facebook ha istituito un giudice (l’Oversight Board) per verificare se le regole di moderazione dei contenuti condivisi dagli utenti (post, video, like, etc.) sono applicate in modo conforme ai Terms of Service (ad esempio: pochi giorni fa l’Oversight Board si è pronunciato sulla 'legittimità' del ban inflitto al profilo di Donald Trump). Insomma – conclude il Prof. Ponti – sempre di più le BighTech si atteggiano a ‘Sovrani privati’. Con questa chiave di lettura studiosi ed addetti ai lavori si incontrano per promuovere una discussione intorno ai problemi sollevati dall’affermarsi dei campioni del capitalismo delle piattaforme, e che si propone anche di indagare le strategie elaborate dagli attori tradizionali per rispondere a questa sfida: competizione, collaborazione, resistenza, resilienza?”.
Perugia, 26 maggio 2021
Luoghi, ambienti, immagini: il paesaggio in Properzio. Il Magnifico Rettore Professor Maurizio Oliviero interviene all’apertura del XXIII convegno internazionale dell’Accademia Properziana del Subasio con il patrocinio di Unipg
Dal 27 al 29 maggio è in programma “Luoghi, ambienti, immagini: il paesaggio in Properzio”, XXIII convegno internazionale organizzato dall’Accademia Properziana del Subasio, con il patrocinio dell'Università degli Studi Perugia.
L’incontro scientifico sarà aperto domani, giovedì 27 maggio, alle ore 8.45, ad Assisi, a Palazzo Bernabei, dal Prof. Giorgio Bonamente, Presidente dell’Accademia Properziana del Subasio che illustrerà i temi che verranno approfonditi nella tre giorni; potrà essere seguito in diretta streaming collegandosi al link https://youtu.be/a55yotxtmCs
“Il convegno – spiega il Prof. Bonamente - avrà una prospettiva di indagine non consueta e innovativa: quella di vedere il Poeta, che definiva l’Umbria come sua patria, in una dimensione particolarmente cara alla sensibilità attuale, il paesaggio in Properzio, cioè gli ambienti - reali, topici, immaginari - richiamati e percorsi dalle sue elegie. Le relazioni che saranno presentate nel corso dei lavori indagano sul mondo delle immagini di un poeta che si autodefinì il ‘Callimaco romano’ per indicare la dimensione mediterranea ed europea (ellenistica) della propria opera e per rivendicare la capacità di concorrere con i classici greci. Si scaverà sul suo rapporto complesso che il poeta ha costituito non solo con le immagini della tradizione letteraria e artistica, ma anche quelle che gli offrivano Roma, l’Italia e l’impero. Lasciando l’impronta della sua visione e della sua lettura”.
Dopo la comunicazione del presidente Bonamente, seguiranno, dalle ore 9, i saluti delle autorità: Stefania Proietti, Sindaco di Assisi, Prof. Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Arcivescovo Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino.
Alle ore 9.45, proiezione del video “Assisi nell’età di Augusto”, con testi e immagini di Sara Stangoni.
Alle ore 9.50 la prima sessione, presieduta da Paolo Fedeli (Accademia Nazionale dei Lincei) e caratterizzata dagli interventi (con relative discussioni) di Paola Pinotti (Università di Bologna) sul tema “Il paesaggio delle Laudes Italiae”, di Massimo Osanna (Direttore generale dei Musei del MIBACT) su “Il paesaggio e gli affreschi pompeiani”, di Paolo Baldacci (Presidente dell'Archivio dell'Arte Metafisica. Milano) su “Giorgio de Chirico, il latino e la poetica della lingua morta. Teoria e riscontri nella pittura metafisica e nel periodo romantico".
Alle 12.30 proiezione del video “Le domus di Assisi”, con testi e immagini di Sara Stangoni
Si allega il programma completo.
Perugia, 25 maggio 2021
La fase finale del Concorso di Idee "Preservare l'acqua per l'Università di domani", dedicato al risparmio idrico nelle strutture dell’ Ateneo di Perugia, si svolgerà domani, mercoledì 26 maggio 2021, alle ore 9.
Vi prenderanno parte 12 squadre composte da studenti del Corso di Laurea in Ingegneria edile-Architettura con progetti che saranno valutati dai concorrenti stessi, da una Giuria Tecnica e da un'azienda multinazionale del settore che ha collaborato all'iniziativa.
I partecipanti al concorso frequentano, nell’anno accademico in corso, l'insegnamento di Infrastrutture Idrauliche Urbane del quale è docente il Prof. Renato Morbidelli del Corso di Laurea in Ingegneria edile-Architettura dell'Università degli Studi di Perugia, suddivisi appunto in 12 squadre con al massimo tre componenti; presenteranno le proprie idee e proposte nel tentativo di raccogliere il consenso dei diretti concorrenti e di una Giuria Tecnica composta da personalità ed esperti.
“Sebbene il tema centrale sia lo stesso della precedente edizione, questa volta i concorrenti hanno l’obiettivo di abbattere i consumi idrici dell’Ateneo di Perugia, attualmente pari a circa 120.000 mc annui – spiega il Prof. Morbidelli -. Anche per questa edizione non esiste alcun limite alla tipologia di progetto da ideare e presentare (accorgimenti, invenzioni, spot, manifesti, video), né al cluster di Ateneo considerato, perchè si possono ideare progetti applicabili indifferentemente a tutte le strutture, oppure specifici per un particolare edificio. Insomma, massima libertà di immaginazione ed espressione, confidando nella genialità che notoriamente contraddistingue tutti gli studenti universitari in generale e quelli di Ingegneria edile Architettura in particolare. Degna di nota anche – conclude il Prof. Morbidelli - la concomitanza tra lo svolgimento del Concorso di Idee e il Piano di Azione per la Sostenibilità, redatto dalla Commissione Sostenibilità di Ateneo coordinata dal Prof. Antonio Boggia, che presenta tra le principali aree tematiche anche quella della riduzione degli sprechi idrici”.
Le valutazioni degli stessi partecipanti nei confronti delle altre squadre concorrenti produrranno la classifica finale e con essa i vincitori. Una Giuria Tecnica costituita da docenti universitari esperti del settore, rappresentanti dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia e della società per azioni Umbra Acque assegnerà inoltre una menzione speciale.
Tra le novità più importanti di questa seconda edizione vi è la presenza di uno sponsor internazionale. Infatti, la multinazionale tedesca Hansgrohe, specializzata in erogatori idrici premium per bagni e cucine, dopo aver seguito da spettatrice le fasi finali del concorso 2020, ha avviato una collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, concretizzatasi anche nella sponsorizzazione di questa seconda edizione del concorso di idee.
Particolarmente stimolante il premio per i vincitori messo a disposizione da Hansgrohe, consistente in un viaggio nella Foresta Nera tedesca, presso la sede principale, per una visita dei laboratori e degli stabilimenti dove vengono ideati, progettati e realizzati tutti i prodotti dell’azienda.
L’auspicio è che lo svolgimento del concorso di idee costituisca una vera e propria fucina di idee che, almeno per quanto riguarda i consumi idrici, aiuti il nostro Ateneo a divenire sempre più sostenibile.
La prima edizione del concorso di idee per la riduzione dei consumi d’acqua in ambito domestico si era conclusa il 27 maggio 2020 con la vittoria del progetto Hydro di Paolucci-Ranocchia-Righi.
L'evento di domani, mercoledì 26 maggio 2021, alle ore 9, si svolgerà sulla piattaforma Teams, nell'aula virtuale seguente:
https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_MTMxN2Y1N2QtMDNhYS00ZTU5LWIyNTMtMWQ4YzdiYzY4NjU2%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22067e7d20-e70f-42c6-ae10-8b07e8c4a003%22%2c%22Oid%22%3a%22381254b4-ae57-4995-8f72-40453ce93e68%22%7d
Perugia, 25 maggio 2021
Dopo aver felicemente raccolto la sfida dell’edizione online nel 2020, il progetto italiano torna quest’anno con un’edizione ibrida. Al centro del ricco calendario di attività, che si aprirà già in primavera con i pre-eventi, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e l’Agenda 2050 come orizzonte a lungo termine. Sharper approvato dalla Commissione Europea con il massimo del punteggio e in programma in 16 città di 10 regioni.
Torna nel 2021 la Notte Europea dei Ricercatori, uno dei principali eventi internazionali dedicati al dialogo tra ricerca e cittadini e promossi nell’ambito delle azioni Marie Curie. Dopo lo slittamento nel 2020 a novembre imposto dalla pandemia, quest’anno la Notte è confermata per venerdì 24 settembre, riprendendo la sua calendarizzazione abituale.
Tra i progetti italiani approvati dalla Commissione il progetto SHARPER, coordinato dalla società di comunicazione della scienza Psiquadro e classificato tra le eccellenze con il massimo del punteggio tra gli oltre 100 progetti sottomessi da tutta Europa.
In linea con le tematiche dell’edizione 2020, SHARPER rinnova l’attenzione verso il rapporto tra ricercatori e le sfide dei Sustainable Development Goals. All’indomani della crisi globale innescata dalla pandemia, emerge con sempre maggiore evidenza il ruolo dei ricercatori come mediatori consapevoli tra le comunità di cittadini e le sfide imposte dalla contemporaneità, tradotte dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in prospettive per il futuro: dal diritto alla salute a un’educazione di qualità per tutti, dall’urgenza delle questioni climatiche alle tematiche legate al gender gap. Approfondire la riflessione sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile rappresenterà anche l’occasione per proiettare il progetto nell’orizzonte temporale a lungo termine dell’Agenda 2050.
SHARPER si svolgerà in 16 città italiane: Ancona, Camerino, Cagliari, Catania, Genova, L’Aquila, Macerata, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Sassari, Terni, Torino, Trento e Trieste, con il coordinamento dall’impresa sociale Psiquadro, già al lavoro per costruire il programma di attività insieme al consorzio che comprende l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN, il centro della scienza Immaginario Scientifico, l’associazione Observa Science in Society, il MUSE – Museo delle Scienze e sei Università: Politecnica della Marche, Università di Cagliari, Università di Catania, Università di Palermo, Università di Perugia e Politecnico di Torino. Oltre 120 le istituzioni, i partner culturali gli enti di ricerca coinvolti. Tra questi, CNR, INAF e INGV, pronti a riportare nelle piazze e nei laboratori le oltre 200 iniziative previste e a sviluppare creativamente le nuove forme di interazione digitale felicemente sperimentate nell’edizione 2020.
SHARPER intende quindi articolarsi sempre di più come un percorso, di cui la Notte Europea dei Ricercatori rappresenta il punto focale. A partire dalla primavera inoltrata, le 16 città della rete daranno vita a un ricco calendario di pre-eventi, che culmineranno nel weekend del 24 settembre. L’edizione 2021 segnerà il tanto atteso ritorno degli eventi dal vivo, per recuperare quel dialogo informale e immediato, ma sempre rigoroso, che caratterizza l’evento, conservando e implementando i formati digitali che nel 2020 hanno aperto nuove prospettive di interazione con il pubblico. In particolare, dopo il successo dello scorso anno, si arricchisce la maratona online, evento corale che ha visto le città coinvolte dare vita a un vero e proprio palinsesto della comunicazione scientifica; quest’anno SHARPER rafforzerà la dimensione europea del format, includendo nella maratona dei collegamenti con le Notti organizzate in altre nazioni EU.
Contatti
Psiquadro
+39 348 697 6450
Ufficio stampa e Comunicazione Psiquadro
Angela Giorgi
+39 3358062649
Perugia, 25 maggio 2021
Perugia, 24 maggio 2021
“Agricoltura 4.0, sostenibilità ambientale e d’impresa”: domani al via l'Open School Copernicus
Si svolgerà online, dal 25 al 27 maggio 2021, la Geodata and Satellite Facilities Open School “Copernicus, l’Agricoltura 4.0 e la sostenibilità ambientale e d’impresa”; è aperta a tutti gli interessati del mondo agricolo e la partecipazione sarà completamente gratuita.
E’ organizzata dal Coordinamento nazionale della Copernicus Academy, dagli Stati Generali dell’Innovazione, da Agricolus srl., dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli di Perugia e dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria in collaborazione con ISMEA, e-Geos s.p.a., Planetek Italia s.r.l., Bluleaf, con la partecipazione del CREA.
Obiettivo del corso è la sensibilizzazione, formazione, promozione e avvio all’uso integrato, in ambito agricolo, di tecnologie e servizi innovativi di Osservazione della Terra e di Geo-informazione e di nuove conoscenze agronomiche e ambientali ad essi correlati.
L’uso di tali approcci, metodi e prodotti innovativi, apporta un valore aggiunto al miglioramento e alla difesa delle produzioni, dei processi assicurativi del reddito e della gestione del rischio sia a livello di singola impresa, sia a livello territoriale.
Ciò appare ufficialmente auspicato anche dalla nuova Politica agricola comuna (PAC) che ha previsto il ricorso ai dati Copernicus per i controlli della condizionalità ambientale, delle superfici, dello stato vegetativo delle colture e per la conseguente erogazione dei contributi.
Copernicus raccoglie dati ed informazioni da molteplici fonti, come satelliti e sensori di terra, di mare ed aviotrasportati per l’osservazione della Terra e non solo; quindi integra ed elabora tutto ciò, anche attraverso modellazioni dei fenomeni osservati, fornendo ad utenti, tanto istituzionali e pubblici quanto afferenti al comparto dell’impresa privata, informazioni affidabili e aggiornate attraverso una serie di servizi che attengono all’ambiente, al territorio ed alla sicurezza. Un particolare impegno è rivolto alle iniziative formative per consentire a professionisti, operatori pubblici, associazioni del terzo settore e cittadini di sfruttare i servizi ad essi dedicati.
L’attività didattica è articolata su tre giornate. La prima comprende lezioni teoriche-informative a cura di molteplici soggetti istituzionali e dell’Ateneo di Perugia. Faranno seguito due giornate di attività addestrative e laboratori tecnico-pratici proposte da imprese fornitrici di servizi di Osservazione della Terra per l’agricoltura in cui, i partecipanti, coadiuvati dai tutor, potranno acquisire conoscenze specifiche sull’uso di strumenti e metodologie applicative nell’ambito dell’Agricoltura 4.0.
Hanno concesso il patrocinio all’iniziativa: ISMEA, Federazione Regionale Ordini dei dottori Agronomi e Dottori forestali dell’Umbria, Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati dell’Umbria, AM/FM GIS Italia, Associazione Italiana di Telerilevamento.
Per informazioni e iscrizioni: https://www.statigeneralinnovazione.it/online/copernicus-lagricoltura-4-0-e-la-sostenibilita-ambientale-e-dimpresa/
Perugia, 24 maggio 2021
La medicina della riproduzione e quella della sessualità finora hanno proceduto come binari paralleli ma assai poco collegati.
Gli andrologi e i medici della sessualità delle Università degli Studi di Perugia e Roma Tor Vergata hanno colmato questa separazione riconoscendo che se da una parte le disfunzioni sessuali maschili e femminili possono essere una causa – non sempre ben studiata e riconosciuta – di infertilità di coppia; la stessa infertilità e le cure per essa – se non gestita in un team che comprende anche il medico della sessualità -, può generare in entrambi sintomi sessuali con un grande impatto sulla salute sessuale.
Il nuovo termine medico ‘Sindrome Infertosessuale’ identifica proprio questo circolo vizioso, offrendo gli strumenti scientifici per interromperlo.
Un team di ricercatori composto da scienziati delle Università degli Studi di Perugia (Prof. Giovanni Luca, Prof. Riccardo Calafiore e Dott.ssa Sara Parrettini) e Università di Roma Tor Vergata (Prof. Emmanuele Jannini - uno dei massimi esperti mondiali di medicina della sessualità - e Dott. Andrea Sansone), ha effettuato un’accurata analisi della letteratura finalizzato ad individuare le ricadute dell’infertilità sulla sessualità, e ad indagare come le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) possano influire sulla salute sessuale della coppia. Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Endocrinological Investigation.
L’infertilità coinvolge circa una coppia su sei, rendendo questo problema un fenomeno sociale, oltre che sanitario, di estrema rilevanza ed attualità. Fattori maschili, femminili e di coppia sono coinvolti nella patogenesi dell’infertilità, rendendo necessaria una valutazione multidisciplinare che coinvolga numerosi specialisti al fine di valutare la presenza di fattori di rischio e le possibilità terapeutiche. Il ricorso alle tecniche di PMA ha consentito a numerose coppie di ottenere una o più gravidanze: tuttavia l’eccessiva medicalizzazione della mancata fertilità rappresenta a sua volta un fattore di rischio per ulteriori problematiche a carico della sfera della salute sessuale. Il team di ricerca ha esaminato separatamente gli effetti dell’infertilità e delle tecniche di PMA e, valutando gli effetti negli uomini, nelle donne e nelle coppie, ha coniato la definizione di una nuova sindrome in cui i disturbi della sessualità e della fertilità diventano una singola entità clinica.
Una diagnosi di infertilità si associa ad una maggior prevalenza di disfunzioni sessuali, sia negli uomini (dove si manifesta prevalentemente con disturbi dell’erezione) che nelle donne (principalmente sotto forma di desiderio sessuale ipoattivo).
In parte questo fenomeno può trovare un fattore causale nel carico psicologico e relazionale associato alla diagnosi di infertilità, spesso vissuta come “inadeguatezza” da parte del paziente nei confronti del partner: tuttavia, la perdita della “spontaneità” dei rapporti sessuali, conseguente all’indicazione a concentrare i rapporti sessuali in una specifica finestra temporale, rappresenta un ulteriore fattore di rischio per l’insorgenza di disfunzioni sessuali.
Inoltre, la presenza di una disfunzione sessuale in un membro della coppia si traduce inevitabilmente in un coinvolgimento del/della partner, favorendo anche la progressione da forme subcliniche a clinicamente manifeste: la valutazione psicosessuologica di coppia rappresenta quindi un corretto approccio non solo terapeutico, ma anche potenzialmente preventivo.
Le ricadute sulla salute sessuale nelle coppie che fanno ricorso a tecniche di PMA rappresentano un campo meno esplorato nella letteratura scientifica. Tuttavia, l’invasività dei trattamenti si aggiunge ai già citati fattori predisponenti all’insorgenza delle disfunzioni sessuali, in misura diversa nella coppia. Nell’uomo, l’identificazione del proprio ruolo come “donatore di sperma” e la percezione delle tecniche di PMA come intrusive della propria virilità contribuiscono ad aumentare la prevalenza di disfunzione erettile, calo del desiderio e disturbi dell’eiaculazione; nella donna, il vissuto di infertilità, il ricorso a stimolazioni ormonali e la manipolazione genitale favoriscono l’insorgenza di dispareunia, desiderio sessuale ipoattivo e disturbi orgasmici. Inoltre, in entrambi i partner, la perdita dell’eroticità del rapporto sessuale e la progressiva disconnessione fra sesso e riproduzione possono ulteriormente gravare sulla salute sessuale della coppia.
Il quadro che si viene pertanto a delineare è pertanto quello di una vera e propria sindrome, appunto definita Inferto-Sex Syndrome, in cui fertilità e sessualità non rappresentano condizioni distinte ma una sola entità clinica la cui gestione non può limitarsi alla valutazione “tecnica” in merito all’attuabilità delle tecniche di PMA. La sessualità rappresenta un vero e proprio unmet need – cioè una necessità finora disattesa – per le coppie affette da infertilità, che richiedono un supporto psicosessuologico completo in aggiunta alla terapia medica. Il distress conseguente all’infertilità, amplificato ad ogni ciclo terapeutico fallito, può essere destabilizzante per le coppie: investire risorse in tal senso può migliorare la sessualità della coppia, portando anche ad una migliore aderenza alle terapie, fondata sul contratto terapeutico fra paziente e curante.
Luca, G., Parrettini, S., Sansone, A., Calafiore, R., Jannini, E. A., The Inferto‑Sex Syndrome (ISS): sexual dysfunction in fertility care setting and assisted reproduction (2021). Journal of Endocrinological Investigation.
Doi: 10.1007/s40618-021-01581-w
Perugia, 20 maggio 2021
Quindicimila tamponi, frutto di una generosa donazione, distribuiti gratuitamente alla comunità studentesca presso le strutture dell’Ateneo, semplici istruzioni per eseguire individualmente il test e un sistema strutturato di controllo e gestione degli eventuali casi di positività.
La nuova iniziativa dell’Università degli Studi di Perugia è stata annunciata in mattinata dal Magnifico Rettore, Prof. Maurizio Oliviero: “oltre alle misure contenute nei protocolli di sicurezza del piano per la fase 3, abbiamo voluto fornire un ulteriore, importante strumento per il monitoraggio e la gestione della situazione pandemica all’interno della comunità accademica. L’impegno dell’Ateneo ha potuto contare, durante l’emergenza sanitaria, sullo straordinario sostegno e sul fondamentale contributo delle nostre studentesse e dei nostri studenti, dal tracciamento dei contagi alla individuazione delle soluzioni migliori per affrontare le difficoltà della didattica a distanza, grazie a un rinnovato dialogo che ha rappresentato per noi una risorsa indispensabile. Anche in questo caso siamo certi che i nostri giovani risponderanno con trascinante entusiasmo, consentendoci di tutelare loro e le loro famiglie con rapidità ed efficacia, dimostrando ancora una volta che sono il vero, grande motore della nostra comunità.”
Le studentesse e gli studenti che vorranno sottoporsi al test gratuito SARS-CoV-2, potranno, dal prossimo lunedì ritirare il kit presso uno dei quattordici punti di distribuzione gratuiti collocati presso le sedi dipartimentali di Ateneo, ed eseguirlo seguendo le semplici istruzioni contenute nel video tutorial messo a disposizione sul canale Youtube di Ateneo "Università degli Studi di Perugia". In caso di positività al test sarà possibile prenotare il tampone rapido all’indirizzo email dedicato ed essere quindi indirizzati e guidati nelle procedure previste nei protocolli di sicurezza Unipg e dalla normativa in vigore.
Perugia, 20 maggio 2021
Venerdì 21 maggio 2021, alle ore 15, online su Teams, incontro sul tema “Le pratiche commerciali scorrette nel mercato turistico”. Ne sarà relatore Damiano Marinelli, avvocato cassazionista, mediatore e arbitro, presidente dell’Associazione Legali Italiani, consigliere dell’Unione Nazionale Consumatori.
L’incontro verrà coordinato dal professor Giovanni Berti De Marinis, docente di Diritto del Turismo e dei Consumi.
L’iniziativa rappresenta il quarto appuntamento del ciclo d’incontri UTH progetto di formazione, disseminazione e networking promosso dal corso di laurea in Economia del Turismo del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, con l’obiettivo di mettere in rete Istituzioni, imprenditori, studenti e ricercatori ed aprire uno spazio di confronto e discussione sui problemi del Turismo.
Il link all’aula digitale può essere richiesto alla Segreteria Organizzativa, scrivendo all’email: pietro.ronca@unipg.it.
Il programma 2021 di UTH prevede sei incontri online, a cadenza quindicinale, aperti al pubblico.
Perugia, 20 maggio 2021
Perugia, 19 maggio 2021
Il 19 maggio 2011 l’astronauta Roberto Vittori estrasse, con un braccio robotico, l’Alpha Magnetic Spectrometer (AMS-02) dallo Shuttle Endeavour per installarlo sulla Stazione Spaziale Internazionale. Da allora AMS-02, il più grande cacciatore di antimateria mai realizzato, scruta senza sosta la pioggia di particelle che ci raggiungono dal cosmo per studiarne la composizione ed osservarne le caratteristiche energetiche con una precisione mai raggiunta.
Frutto di un’ampia collaborazione internazionale coordinata dal premio Nobel Samuel C.C. Ting, nel corso dei suoi primi dieci anni di vita AMS-02 ha raccolto oltre 170 miliardi di particelle cosmiche, misurato eccessi di antimateria leggera – i positroni – la cui origine è ancora ignota e rivoluzionato la comprensione delle caratteristiche energetiche delle diverse specie di raggi cosmici.
L’Italia ha giocato un ruolo fondamentale nella ideazione e realizzazione di AMS-02, coordinando la costruzione di cinque dei sei sottosistemi che lo compongono, ma anche partecipando alla gestione dell’esperimento in orbita e soprattutto all’analisi scientifica dei suoi dati. La missione, alla quale l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), vede in prima linea ricercatori delle Università e sezioni INFN di Bologna, Milano-Bicocca, Perugia, Pisa, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata e Trento.
I dati di AMS-02, pubblicati sulla prestigiosa rivista Physics Review Letters, sono disponibili presso lo Space Science Data Center (SSDC) di ASI.
Per festeggiare questi primi 10 anni di funzionamento di AMS-02 e condividere in maniera informale questa esperienza straordinaria si terrà una diretta il giorno 24 maggio alle ore 18.00 (https://agenda.infn.it/event/26613/) sui canali Facebook e YouTube di AMS.
Saranno 15 i giovani scienziati della collaborazione AMS, provenienti dalle diverse sedi universitarie, dell’INFN e dall’ASI, che racconteranno la storia del progetto, il suo funzionamento e i risultati scientifici conseguiti, rispondendo a domande e curiosità del pubblico.
Da Perugia sarà presente la Dott.ssa Maura Graziani, ricercatrice del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Ateneo perugino e responsabile del gruppo AMS-02 di Perugia. “Non posso scordare – dice la Dott.ssa Graziani - l’emozione palpabile nella sala di controllo del Johnson Space Center della NASA quando ho visto partire lo Shuttle che portava AMS-02 sulla Stazione Spaziale, le aspettative di quel giorno sono state pienamente ripagate in questi anni in cui abbiamo avuto finalmente a disposizione dei dati sperimentali di altissima qualità che ci permettono di studiare i fenomeni di alta energia che avvengono nella Galassia”.
“Uno dei prossimi passi sarà quello di studiare come variano su lunghi periodi temporali i flussi di radiazione nello spazio, mettendo le osservazioni di AMS-02 in relazione con l’attività undecennale del nostro sole – sottolinea la Prof.ssa Bruna Bertucci, vice-responsabile internazionale dell’esperimento e docente di fisica dell’Ateneo perugino -. L’Università degli Studi di Perugia ha una vocazione spaziale che si è concretizzata negli ultimi anni in un accordo per un programma quindicennale di ricerca scientifica, tecnologica e sviluppo competenze innovative condiviso con l’Agenzia Spaziale Italiana, e saranno fondamentali proprio i dati di AMS-02 per costruire modelli predittivi dei livelli di radiazione nello spazio che contribuiscano a definire gli scenari di pericolo per gli astronauti in missioni di lunga durata”
La presenza di un esperimento internazionale come AMS-02, il cui cuore operativo è situato presso il CERN di Ginevra, ha permesso negli anni importanti opportunità di formazione nei diversi livelli di laurea e dottorato di ricerca con borse di studio e percorsi di ricerca all’estero. E ancora diversi anni di studi attendono studenti e ricercatori: AMS-02 continuerà la sua attività fino al termine della missione della Stazione Spaziale Internazionale.
Perugia, 18 maggio 2021
Sono aperte, sino al 30 giugno 2021 le iscrizioni alla 4ª edizione del Master di I livello in Progettazione e accesso ai fondi europei per la cultura, la creatività e il multimediale.
Il percorso di alta formazione - promosso dal Dipartimento di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Perugia - assicura una specializzazione fortemente professionalizzante nell'ambito della progettazione europea, con applicazioni dedicate ai settori culturali e creativi.
Tutte le informazioni sono disponibili al link: http://progettazioneculturaeuropa.unipg.it
"Nel corso delle precedenti edizioni - afferma il Prof. Fabio Raspadori, referente scientifico del Master - abbiamo formato decine di figure professionali che hanno poi avuto l'opportunità di avviare percorsi lavorativi o nella libera professione o all'interno di organizzazioni ed enti".
La figura del progettista europeo, infatti, si caratterizza per la grande spendibilità nel mercato del lavoro, pubblico e privato: è elevato il fabbisogno di profili che sappiano intercettare risorse, guardando alle politiche ed alle linee di finanziamento dell'Unione europea.
Relativamente ai settori culturali e creativi, sarà possibile anzitutto approfondirne le principali caratteristiche e tendenze, andando poi ad applicare ad essi le metodologie dell'europrogettazione.
“Il Master - spiega la dott.ssa Diletta Paoletti, coordinatrice del corso post laurea - ha una durata di circa 15 mesi, per un totale di 1.850 ore composte da didattica, studio individuale, tirocinio e prova finale. Grazie all'approfondimento di profili teorici e tecnico-gestionali, i partecipanti acquisiscono competenze di project design e project management ed è molto forte la componente laboratoriale delle lezioni".
Numerosi i partner del Master, di calibro nazionale ed europeo: nel corpo docente figurano, tra gli altri, il Ministero della Cultura, Fondazione Symbola, Fondazione Fitzcarraldo, APRE Agenzia per la promozione della ricerca europea, oltre a numerosi professionisti della progettazione europea.
La nuova edizione del Master prenderà avvio ad ottobre 2021.
È possibile rateizzare il costo di immatricolazione e sono disponibili 3 borse di studio finanziate dell'INPS per dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Perugia, 17 maggio 2021
Gianluigi Cardinali, Professore Ordinario di Microbiologia dell'Università degli Studi di Perugia, è uno dei coautori di un recente articolo, pubblicato su Nature Microbiology, dal titolo “Fungal taxonomy and sequence-based nomenclature”, sulle sfide della comprensione e catalogazione della diversità fungina.
I funghi sono presenti nella vita quotidiana e svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi, ad esempio decomponendo la materia organica e riciclando i nutrienti. Molti funghi sono patogeni vegetali e animali (compreso l'uomo), come la ruggine dello stelo (Puccinia graminis f.sp. tritici) che attacca le colture di cereali o la candidosi nell'uomo causata da alcune specie del genere Candida.
Il documento sulle sfide della catalogazione della diversità fungina appena pubblicato su Nature Microbiology attesta 150.000 specie attualmente conosciute, mentre quelle stimate vanno dai 2,2 a 3,8 milioni; è frutto degli scienziati che fanno parte della Commissione internazionale sulla tassonomia delle specie fungine.
"I funghi non sono solo una parte eccezionalmente ricca del microbiologico biodiversità ma rappresentano anche un modello importante per studiare l'evoluzione precoce degli eucarioti – spiega il professor Cardinali -. La loro attività si estende dal giocare un ruolo essenziale nell'industria della trasformazione alimentare, nel ciclo della materia ambientale e nella moderna biotecnologia. L'importanza di alcune specie patogene è un motivo in più per tenerle d'occhio e per sviluppare sistemi efficaci di diagnosi rapida e accurata e per aumentare la comprensione del loro metabolismo per scoprire nuovi farmaci per il loro controllo”.
A ben vedere – aggiunge Cardinali, con un esempio -, il classico picnic in campagna è impensabile senza funghi. Niente pane e vino senza lieviti di birra e di birra (Saccharomyces cerevisiae), niente camembert o Gorgonzola senza Penicillium, il tutto completato da gustosi porcini (Boletus) e tartufi (Tuber). La coperta, ancora un po 'ammuffita (Cladosporium) dell'estate precedente, ora si stende sull'erba chiazzata (a causa dei funghi Rhizoctonia), all'ombra di alberi associati a funghi micorrizici, come l'agarico di mosca (Amanita muscaria). Attaccata agli alberi una varietà di licheni (una simbiosi tra funghi e alghe o cianobatteri), che indica aria pulita, e l'occasionale fungo a staffa che causa lentamente la decomposizione del legno.
Dato che i funghi crescono per lo più nascosti in e su una varietà di substrati, spesso visibili solo dalle loro strutture produttrici di spore, il loro studio si basa fortemente su tecniche di laboratorio che vanno dalla microscopia sofisticata alla più recente tecnologia di sequenziamento del DNA. In particolare, proprio l'avvento della tecnologia di sequenziamento del DNA ha portato molte sorprese ai micologi, gli scienziati che studiano i funghi, come delinea nel nuovo documento un gruppo internazionale di esperti, guidato dalla Commissione internazionale sulla tassonomia dei funghi.
Presumibilmente gruppi fungini ben definiti, come i lieviti Candida, si stanno rivelando rappresentare numerosi generi diversi e persino famiglie, richiedendo l'introduzione di nuovi nomi scientifici, che possono creare confusione a breve termine.
Pertanto, i funghi importanti per gli esseri umani, noti da tempo con un nome particolare, possono subire cambiamenti di nome, con grande disappunto di medici, patologi delle piante o agricoltori che hanno familiarità con i vecchi nomi.
"Un nome preciso e stabile di un agente fungino patogeno è fondamentale per un trattamento efficace dei pazienti – sottolinea Wieland Meyer, professore di Micologia Medica Molecolare e Capo del Laboratorio di Ricerca di Micologia Molecolare presso il Centro per le Malattie Infettive e Microbiologia, Università di Sydney, e Presidente dell'International Mycological Association (IMA) e coautore dell'articolo -. Poiché un nome fungino ben circoscritto e informativo è indicativo di possibile resistenza ai farmaci e patogenicità . Consente un trattamento informato e mirato se una diagnosi viene ottenuta in modo tempestivo, portando a migliori esiti della malattia, con conseguente riduzione drastica della morbilità e mortalità e dei costi dell'assistenza sanitaria. Consente inoltre l'introduzione di risposte appropriate di sanità pubblica per ridurre l'impatto delle malattie sulla società e l'istituzione di restrizioni di quarantena per fermare la diffusione delle malattie Inoltre, evita l'esposizione a farmaci antifungini non necessari, che a sua volta riduce il rischio di sviluppare resistenza ai farmaci ".
D'altra parte, il nuovo approccio del sequenziamento del DNA ambientale sta rivelando un gran numero di funghi precedentemente sconosciuti dal suolo, dall'acqua, dall'aria e da altre fonti, che sono noti solo dal loro DNA e non hanno campioni fisici o colture viventi. Tuttavia, la classificazione dei funghi richiede campioni fisici che possono essere studiati indipendentemente e ripetutamente. Pertanto, le sequenze di DNA da sole non sono sufficienti per nominare forse milioni di nuovi funghi scoperti da queste fonti ambientali, molte volte più del numero totale di funghi attualmente conosciuti.
Le regole che governano la denominazione dei funghi, incorporate nel Codice internazionale di nomenclatura per alghe, funghi e piante, risalgono a più di 150 anni fa, ma vengono aggiornate ogni 4-6 anni per stare al passo con i nuovi sviluppi scientifici e tecnologici.
Tuttavia, la scienza e la tecnologia non sono mai cambiate così velocemente come nel nuovo millennio. Il solo sequenziamento ambientale ha accumulato abbastanza punti dati da confrontare con le stelle nella nostra galassia e questo sta crescendo in modo esponenziale.
I micologi quindi non solo affrontano la sfida di catalogare rapidamente, ma adeguatamente, la vasta diversità di funghi svelata da questi nuovi approcci, ma anche di fornire un sistema di denominazione stabile che consenta una comunicazione accurata e precisa tra esperti tassonomici e una comunità di utenti diversificata.
Per raggiungere questo obiettivo, gli autori del nuovo documento, che rappresentano l'esperienza globale in tutte le aree della micologia, elaborano strategie su come la denominazione dei funghi viene adattata a queste nuove esigenze, bilanciando tra la necessità di nomi come valuta efficace per la comunicazione e un'enorme quantità di nuove entusiasmanti scoperte che emergono ogni giorno dagli ultimi studi sulla biodiversità fungina.
Lücking, R., Aime, M. C., Robbertse, B., Miller, A. N., Aoki, T., Ariyawansa, H. A., Cardinali, G.. . . Schoch, C. L. (2021). Fungal taxonomy and sequence-based nomenclature. Nature Microbiology. doi:10.1038/s41564-021-00888-x
link articolo:
https://www.nature.com/articles/s41564-021-00888-x
Behind the article:
https://naturemicrobiologycommunity.nature.com/posts/naming-the-fungal-universe-c6e3ed20-db69-454b-9cba-2d3286922591
Perugia, 13 maggio 2021
ROCHE A SUPPORTO DELLA MEDICINA DI PRECISIONE: PREMIATA L‘UMBRIA CON 50.000 EURO
Tra i progetti vincitori del bando Roche, uno studio presentato dall’Università degli Studi di Perugia con un progetto sullo sviluppo di soluzioni per la diagnosi di precisione delle leucemie acute linfoblastiche a cellule T.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio di AIOM, mentre la valutazione delle candidature è stata affidata a Fondazione GIMBE.
La medicina di precisione sta rivoluzionando la cura delle patologie oncologiche, che in Umbria interessano circa 7.000 pazienti ogni anno.
Perugia, 11 maggio 2021
Le iniziative previste dopo la sottoscrizione del documento firmato dal Presidente dell’associazione Sergio Cenci e dal Magnifico Rettore, Maurizio Oliviero
Siglato, nella Sala del Dottorato di Palazzo Murena, sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Perugia, l’Accordo Quadro tra UniPg e l’associazione Avanti tutta Onlus. A firmare il documento, il Magnifico Rettore dell’Ateneo perugino, il professor Maurizio Oliviero, e il presidente di Avanti tutta Onlus, Sergio Cenci.
“La collaborazione con Avanti Tutta Onlus è il risultato di un impegno preciso preso dall’Ateneo rispetto al benessere della comunità accademica e del territorio, grazie a numerose iniziative e che intendiamo continuare a perseguire con sempre maggiore determinazione, anche attraverso la collaborazione con i soggetti, locali e nazionali, seriamente impegnati sugli stessi temi – ha dichiarato il Magnifico Rettore, Prof. Maurizio Oliviero –. L’Università non può dimenticare che la pandemia tutt’ora in corso ha reso ancora più drammatica la gestione di altre patologie largamente diffuse e non meno letali. Per questo dobbiamo garantire, in primo luogo attraverso la diffusione dei risultati della ricerca scientifica di eccellenza, ma anche sostenendo campagne informative volte all’adozione di stili di vita sani e la creazione di specifici percorsi didattici, che nessuno venga dimenticato. Il messaggio di ottimismo e di speranza di Leonardo Cenci, portato ora avanti dall’associazione, verrà perciò sostenuto concretamente dall’Ateneo, come previsto dall’accordo siglato stamane, che rappresenta un ulteriore e importante passo in avanti in questa direzione”.
“Una data storica – spiega il presidente Sergio Cenci – che ci consente di fare un importante passo per promuovere il messaggio di Leonardo, legato alla salute e alla lotta alla malattia, anche attraverso Istituzioni di altissimo livello come l’Università degli Studi di Perugia. Portare infatti la missione di Leonardo, simbolo della lotta contro il cancro, nell’Ateneo, permetterà di concretizzare, in maniera anche più efficace, progetti di ricerca, campagne di sensibilizzazione e progetti di formazione”.
“Questo accordo – ha spiegato il professor Alceo Macchioni, direttore del Dipartimento di Chimica,biologia e biotecnologie e delegato dell’Ateneo per la Convenzione – che tanto entusiasmo ha suscitato nella nostra Università, rispecchia a pieno le missioni dell’Università, dalla didattica alla ricerca passando per la cosiddetta ‘terza missione’”.
Presente alla cerimonia il professor Daniele Porena, delegato del Rettore per il settore Riforme, semplificazione e supporto legale.
Tra gli obiettivi dell’Accordo, la realizzazione di incontri pubblici, con l’ausilio di personale della Onlus, di malati oncologici e di studiosi dell’Università, riguardanti l’informazione su stili di vita sani, anche come prevenzione e sulle terapie più recenti. Si organizzeranno seminari, giornate di studio e workshop a favore di studenti, sia riguardanti temi di studio, sia riguardanti temi e valori di ‘Avanti tutta’, anche con la partecipazione a invito di docenti e personaggi esterni al mondo accademico, che possano fungere da testimonianza verso i giovani che si affacciano al post universitario. Si vuole, con il documento sottoscritto, promuovere l’attività di ricerca e assicurare la massima diffusione su pubblicazioni scientifiche degli stati di avanzamento e dei risultati attesi. Si assegneranno tesi di laurea su temi pertinenti alle finalità di Avanti tutta e si istituiranno premi di laurea e borse di studio a carico dell’associazione per tesi di laurea riguardanti i temi e le finalità del presente accordo quadro o per percorsi di studi virtuosi degli studenti. La convenzione renderà possibili stage e tirocini di studenti di diverse discipline e laureati presso l’associazione, anche per un eventuale avviamento all’attività lavorativa.
L’Accordo Quadro ha durata quinquennale.
L’Università degli Studi di Perugia sarà presente ai prossimi Avanti tutta Days, in programma dal 10 al 12 settembre 2021 e patrocinerà l’evento.
Perugia, 11 maggio 2021
Il gruppo di ricerca coordinato dalla Professoressa Cristina Mecucci, Ordinario di malattie del sangue del Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, ha identificato un nuovo tipo di leucemia acuta, denominata BCL11B-a, ad indicare l’attivazione del gene BCL11B, grazie ad un progetto di ricerca sviluppato presso i laboratori del Centro di ricerca emato-oncologico (CREO). I risultati dello studio sono pubblicati su Blood, la prestigiosa rivista scientifica di riferimento della ricerca in ambito ematologico.
L’identificazione di questa nuova malattia leucemica è stata resa possibile grazie all’impiego integrato di numerose tecnologie di indagine del genoma che la Professoressa Mecucci ha introdotto presso l’Ematologia dell’Università degli Studi di Perugia, nell’ottica di una costante innovazione nei Laboratori CREO, con l’obiettivo di garantire una diagnosi precisa ai pazienti affetti da malattie ematologiche, incluse le forme più rare.
Anche per la diagnosi di questa nuova leucemia è stato creato un test diagnostico validato sulla base di casi studio provenienti da molti centri Italiani e Europei.
Questo nuovo successo contribuisce a perfezionare il potenziale diagnostico e terapeutico a disposizione dei pazienti ematologici. “Sono particolarmente orgogliosa per questo successo per il quale è stata molto importante la passione e la competenza di Danika Di Giacomo, una giovane ricercatrice della nostra Università” ha sottolineato la Professoressa Mecucci.
Di Giacomo, D., La Starza, R., Gorello, P., Pellanera, F., Kalender Atak, Z., De Keersmaecker, K., Pierini, V., Harrison, C.J., Arniani, S., Moretti, M., Testoni, N., De Santis, G., Roti, G., Matteucci, C., Bassan, R., Vandenberghe, P., Aerts, S., Cools, J., Bornhauser, B., Bourquin, JP., Piazza, R., Mecucci, C,. (2021) 14q32 rearrangements deregulating BCL11B mark a distinct subgroup of T and myeloid immature acute leukemia. Blood, 2021 Apr 19; blood.2020010510.
doi: 10.1182/blood.2020010510
Perugia, 10 maggio 2021
Si è concluso il concorso “Disegniamo l’Universo” rivolto agli studenti delle scuole Primarie della Regione Umbria ed organizzato dal Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Vi hanno partecipato oltre 100 classi di 38 scuole distribuite su tutto il territorio dell’Umbria, per un totale di 1613 disegni pervenuti.
Gli elaborati vincitori verranno presentati nella cerimonia di premiazione che avverrà giovedì 13 maggio 2021, a partire dalle ore 11, su piattaforma online con cui potranno collegarsi e comunicare tutte le classi partecipanti al concorso. Genitori e amici potranno seguire in diretta la cerimonia collegandosi al sito https://crisp.unipg.it.
Lo scopo dell’iniziativa, partita nell’autunno 2020, era di stimolare l’immaginazione scientifica dei bambini e la loro capacità di meravigliarsi di fronte ai diversi aspetti dell’Universo, dalle stelle ai pianeti fino all’esplorazione spaziale. I bambini sono stati invitati a immaginare l’Universo a partire dal nostro cielo e raccontarlo nei loro disegni, sotto la guida e lo stimolo dei loro insegnanti.
Una giuria eterogenea composta dagli ideatori del concorso, Nicola Tomassetti e Bruna Bertucci, i ricercatori dell’ASI Valerio Vagelli e Angelo Zinzi, esponenti del mondo della comunicazione scientifica, Elisa Nichelli e Agnese Sonato, presieduta Luciano Tittarelli dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia, ha selezionato. con non poca difficoltà, il disegno vincitore del concorso, a cui andrà un modellino della Stazione Spaziale Internazionale. Libri illustrati relativi ai temi dell’astronomia o dell’esplorazione spaziale saranno invece destinati ad altri dodici elaborati giudicati particolarmente meritevoli.
“Quando abbiamo lanciato l’iniziativa, in un periodo complesso come quello segnato dalla pandemia, non sapevamo proprio che tipo di risposta aspettarci dalle scuole ed invece con nostro grande piacere le adesioni sono state molte ed entusiastiche, dato il successo dell’iniziativa possiamo già anticipare che il concorso diventerà un appuntamento fisso anche per i prossimi anni con l’aggiunta di un laboratorio dal vivo in occasione della notte dei ricercatori” dice il Dott. Nicola Tomassetti, ricercatore del Dipartimento di Fisica e Geologia.
Il concorso è stato di fatto un’occasione per avvicinare ai più piccoli, in maniera informale e giocosa, i temi della ricerca spaziale a cui l’Ateneo Perugino è particolarmente attento.
“lo studio del cielo con telescopi terrestri e spaziali, la fisica delle particelle nello spazio, la geologia planetaria - sottolinea la Prof.ssa Bruna Bertucci - sono ambiti di ricerca che vengono sviluppati da sempre nel nostro dipartimento: invitare i più piccoli a meravigliarsi con noi per le bellezze dell’Universo è condividere con loro le nostre passioni e avvicinarli nel gioco a tematiche scientifiche”.
Tutti gli elaborati pervenuti al concorso sono visualizzabili all’indirizzo https://crisp.unipg.it/universo. L’evento conclusivo sarà trasmesso in diretta nel canale YouTube CRISP-UniPG raggiungibile direttamente dalla pagina web https://crisp.unipg.it/vincitori.
- Link alla pagina dell’evento: https://crisp.unipg.it/vincitori
- Link alla gallery degli elaborati: https://crisp.unipg.it/universo
- Link al canale Youtube CRISP-UniPG: https://l.infn.it/crisp
- Link al canale Facebook CRISP-UniPG: https://www.facebook.com/CRISPunipg
Perugia, 8 maggio 2021
Presentato ufficialmente l’Hub interregionale Abruzzo Marche Umbria (HAMU), il think tank di esperti impegnato nell’analisi e soluzione di problemi complessi nell’area delle regioni Abruzzo, Marche e Umbria.
L’evento si è svolto presso il Rettorato dell’Ateneo di Perugia, alla presenza dei rappresentati dei 10 soggetti, fra enti di ricerca, associazioni industriali, università e fondazioni che, ad oggi, fanno parte di HAMU, ed è stato diffuso in diretta streaming sulla piattaforma YouTube dello Studium.
Insieme al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia e Presidente di HAMU, Prof. Maurizio Oliviero, sono intervenuti il Presidente della Regione Abruzzo Dott. Marco Marsilio, della Regione Marche Dott. Francesco Acquaroli e della Regione Umbria Avv. Donatella Tesei, i presidenti di Confindustria Abruzzo, Dott. Marco Fracassi, di Confindustria Marche, Dott. Claudio Schiavoni e di Confindustria Umbria Dott. Antonio Alunni, il Rettore del Gran Sasso Science Institute Prof. Eugenio Coccia, i Pro Rettori dell’Università degli Studi dell’Aquila Prof. Pasquale Lelio Iapadre e dell’Università Politecnica delle Marche Prof. Paolo Mariani, nonché il Dott. Francesco Merloni, Presidente della Fondazione Aristide Merloni, la Dott.ssa Cristina Colaiacovo Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il Presidente della Fondazione Magna Carta Prof. Gaetano Quagliariello. Presenti anche i responsabili dei tavoli operativi HAMU Prof.ssa Alessandra Faggian (Gran Sasso Science Institute), Prof. Luca Marinelli (Politecnica delle Marche) e il Dott. Alessandro Tomassini (Confindustria Umbria) e, infine, il Coordinatore HAMU, Dott. Gian Mario Spacca (Fondazione Aristide Merloni).
HAMU è un Think tank di esperti impegnato nell’analisi e nella soluzione di problemi complessi nell’area delle tre regioni coinvolte. Ad oggi unisce 10 fra enti di ricerca, associazioni industriali, università e fondazioni con lo scopo di contribuire all’elaborazione di progetti strategici per lo sviluppo del territorio in una prospettiva interregionale di crescita, sostenibilità, sicurezza e connettività. HAMU vuole essere un luogo di confronto tra soggetti depositari di conoscenze scientifiche e tecnologiche e soggetti animati da un forte spirito imprenditoriale ed elaborare proposte di politica industriale inerenti i fondi strutturali della politica di coesione e i fondi di Next Generation, Green Deal e altri fondi europei.
Il lavoro sono stati aperti dal Rettore dello Studium e Presidente HAMU Prof. Maurizio Oliviero, il quale ha evidenziato come “HAMU intende mettere in comune le esperienze di ricerca e di analisi di quattro atenei, l’Università degli studi di Perugia, la Politecnica delle Marche, l’Università degli studi dell’Aquila e il Gran Sasso Science Institute, per renderle disponibili alle realtà industriali e sociali delle tre regioni, grazie alla collaborazione delle tre dinamiche associazioni industriali regionali e delle tre fondazioni che del tessuto sociale di queste regioni sono simbolo: la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, la Fondazione Magna Carta e la Fondazione Aristide Merloni.
Lo spirito che guida questa iniziativa – ha proseguito il Prof. Oliviero - è quello costruire un dialogo attivo e concreto, che superi le logiche di competizione e costruisca una rete in grado di trasferire ai territori il grande patrimonio di conoscenze e d’innovazione prodotto dai nostri Atenei di eccellenza. Si tratta di tre regioni che hanno in comune alcune criticità, ma soprattutto grandi potenzialità, industriali, ambientali e culturali, sulle quali intendiamo puntare per disegnare una fase di grande rilancio, in una logica di collaborazione nella quale ciascun soggetto, nella sua piena autonomia e indipendenza, possa dare il suo specifico contributo.
Sentiamo il dovere, inoltre, di costruire un contesto territoriale allargato che offra opportunità di vita e di crescita ai giovani che si formano nelle nostre università, non solo per arginare l’esodo di talenti che tanto impoverisce i nostri territori, ma anche perché questi possano diventare finalmente luoghi in grado di attrarre capitale umano e nuovi investimenti. Per conseguire tale obiettivo – ha concluso il Magnifico Rettore Prof. Maurizio Oliviero -, HAMU sarà aperta e pronta ad accogliere le realtà che vorranno unirsi a questo progetto affinché, accompagnati dal supporto di Cassa depositi e prestiti, partendo proprio da questa Italia di centro, si possa scrivere un nuovo futuro per il Paese”.
I Presidenti delle associazioni degli industriali Dott. Marco Fracassi (Abruzzo), Dott. Claudio Schiavoni (Marche) e Dott. Antonio Alunni (Umbria) hanno coralmente sottolineato la necessità di fare sistema per creare un’area territoriale allargata che consenta la condivisione delle specificità regionali e l’individuazione di progetti comuni in grado di affrontare e risolvere le criticità che le regioni condividono, in particolare sul fronte delle infrastrutture materiali e immateriali. A tale fine, è stato sottolineato, è necessario valorizzare le risorse provenienti dalla storia industriale dei territori e i prodotti di ricerca e innovazione già disponibili presso le università, al fine di stimolare la crescita dimensionale delle imprese, il miglioramento della loro competitività e l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali e di start up, anche grazie al raccordo fra la domanda di capitale umano e la formazione universitaria erogata dagli Atenei.
Il Rettore del Gran Sasso Science Institute Prof. Eugenio Coccia e i Pro Rettori dell’Università degli Studi dell’Aquila Prof. Pasquale Lelio Iapadre e dell’Università Politecnica delle Marche Prof. Paolo Mariani hanno condiviso la necessità di collaborazione fra istituzioni e fra territori al fine di generare uno sviluppo sostenibile a livello sociale, ambientale ed economico, evidenziando il ruolo di HAMU quale un luogo di confronto tra soggetti depositari di conoscenze scientifiche e tecnologiche e soggetti animati da un forte spirito imprenditoriale e hub di progettazione di azioni collaborative in grado di arrestare la fuga di cervelli e sostenere le imprese nella crescita e nella gestione delle dinamiche competitive, in particolare a livello internazionale.
Sono quindi intervenuti i Presidenti delle tre fondazioni presenti in HAMU: il Prof. Gaetano Quagliariello della Fondazione Magna Carta, il quale ha posto l’accento sull’importanza strategica delle università di eccellenza nella creazione del capitale umano fondamentale per lo sviluppo dei prossimi anni e ha comunicato che è allo studio un progetto federativo per le università di Abruzzo Marche e Umbria; il Dott. Francesco Merloni della Fondazione Aristide Merloni, che ha ricordato come il progetto HAMU sia nato nel luglio 2020 all’interno del Comitato Scientifico della Fondazione Aristide Merloni presieduto da Enrico Letta, nella sessione guidata dal Presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini, quindi la Dott.ssa Cristina Colaiacovo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, la quale ha rappresentato come il progetto HAMU sia pienamente coerente con la missione della Fondazione volta a promuovere la creazione di reti di collaborazione e dialogo tra i soggetti del territorio incoraggiando lo scambio di competenze, la creazione di partnership e scambio di buone prassi per rispondere ai bisogni della collettività.
La rilevanza di HAMU al fine di contribuire alla elaborazione di progetti strategici per lo sviluppo dei territori in una prospettiva interregionale di crescita, sostenibilità, sicurezza e connettività è stata quindi al centro delle riflessioni dei Presidenti delle regioni, il Dott. Marco Marsilio (Abruzzo), il Dott. Francesco Acquaroli (Marche) e l’Avv. Donatella Tesei (Umbria), i quali hanno unanimemente assicurato il sostegno e la collaborazione delle Istituzioni regionali all’Hub.
Abruzzo, Marche e Umbria, infatti, è stato sottolineato, costituiscono un’ampia area territoriale con caratteristiche simili, che potrà trarre grande beneficio dalla condivisione di progetti di interesse condiviso, a partire dall’ideazione di iniziative di modernizzazione e miglioramento competitivo della rete infrastrutturale, sia materiale che immateriale, nonché di progetti per valorizzare le aree interne dell'Appennino, con particolare riguardo alle zone colpite dal sisma. Particolare rilievo, inoltre, è stato evidenziato, avrà l’elaborazione di proposte di politica industriale inerenti i fondi strutturali della politica di coesione e i fondi di Next Generation, per la significativa ricaduta in termini di crescita che potranno determinare sul territorio interregionale.
A seguire è stata la volta dei coordinatori dei tavoli di lavoro HAMU, la Professoressa Alessandra Faggian (Gran Sasso Science Institute), il Prof. Luca Marinelli (Politecnica delle Marche) e il Dott. Alessandro Tomassini (Confindustria Umbria), i quali hanno illustrato le attività già svolte e di prossima realizzazione da parte dei tre gruppi di esperti, che sono rispettivamente dedicati a “Competitività del territorio e capitale umano”, Start-up e sviluppo dell’imprenditoria” e “Crescita dimensionale delle imprese e strumenti finanziari”.
Le conclusioni finali sono state affidate al Dott. Gian Mario Spacca, Coordinatore dell’Hub Abruzzo Marche Umbria. "HAMU è un’alleanza tra scienza/conoscenza e imprenditorialità – ha dichiarato Spacca - che vuol rigenerare il fattore organizzativo imprenditoriale, considerato come leva fondamentale per il rilancio del Centro Italia. L'associazione non nasce per svolgere ulteriori analisi e ricerche, ma per utilizzare le conoscenze già esistenti e sintetizzare alcuni ‘progetti forti’ da realizzare in tempi brevi per lo sviluppo delle 3 regioni. Entro il 15 luglio saranno definiti i primi progetti da avviare a realizzazione. I temi e i tavoli di lavoro di HAMU sono stati pensati in accordo con Cassa Depositi e Prestiti e con la sua strategia operativa. La finalità dell'incontro di Perugia è anche rappresentare la nostra filosofia, fatta di velocità, concretezza e informalità."
Perugia, 4 maggio 2021
Siglato stamane l’accordo quadro di collaborazione fra l’Università degli Studi di Perugia e Sviluppumbria Spa, finalizzato alla realizzazione di programmi di sviluppo e innovazione a beneficio delle esigenze economiche e sociali del territorio, nell’ottica della valorizzazione dei risultati scientifici prodotti dal sistema della terza missione universitaria.
La firma e la presentazione dei contenuti dell’intesa si sono svolte nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Professor Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Ateneo perugino, l’Assessore allo Sviluppo economico, innovazione, digitale e semplificazione Dottor Michele Fioroni, la Dottoressa Michela Sciurpa, Amministratore Unico di Sviluppumbria Spa, e il Professor Gabriele Cruciani, Delegato rettorale per il settore Terza missione.
L’accordo prevede la collaborazione e la promozione congiunta di azioni di messa a sistema di un modello virtuoso di trasferimento tecnologico verso le imprese del territorio, in sinergia con altre iniziative volte al potenziamento ed alla creazione di hub tecnologici, poli di innovazione e di laboratori pubblico-privato, rafforzando le collaborazioni già esistenti e avviandone di nuove, così da realizzare progetti di ricerca e sviluppo a livello nazionale ed internazionale per offrire soluzioni innovative alle necessità dei sistemi economici e sociali.
La conferenza stampa è stata aperta dai ringraziamenti del Magnifico Rettore, Prof. Maurizio Oliviero, che ha sottolineato come siano già stati selezionati 16 progetti di ricerca su cui attivare iniziative di trasferimento tecnologico, con il coinvolgimento di 22 aziende già individuate da Sviluppumbria Spa.
“L’Ateneo è fortemente impegnato, nell’ambito dell’attività di terza missione, nella creazione di un sistema allargato che possa favorire una crescita territoriale sostenibile all’interno ma anche all’esterno dei confini regionali – ha sottolineato il Magnifico Rettore. L’accordo si inserisce in una visione di naturale e necessaria collaborazione con le istituzioni regionali, volta a stimolare lo sviluppo futuro del territorio, grazie all’integrazione della capacità progettuale e di ricerca universitaria con il sistema delle imprese locali coinvolte nella rete di attività di Sviluppumbria spa e della Regione dell’Umbria. L’accordo siglato stamane con Sviluppumbria SpA – ha proseguito il Rettore Oliviero - costituisce un significativo passo in avanti nel riconoscimento del ruolo fondamentale del sapere scientifico nella riqualificazione del mondo produttivo e di quello dei servizi, sia in termini economici che per la costruzione di un futuro migliore, più giusto e con maggiori opportunità per i nostri giovani. La firma di oggi – ha concluso il Magnifico Rettore – infatti, intende anche creare le condizioni affinché ai nostri laureati possano finalmente avere le opportunità di cui hanno bisogno per scegliere di fermarsi a vivere e lavorare nella nostra regione, fermando così la grave emorragia di intelligenze e risorse altamente competitive che sono preziose per la vita e il benessere del nostro territorio”.
Parole di soddisfazione sono state pronunciate anche dalla Dott.ssa Michela Sciurpa, Amministratore Unico di Sviluppumbria spa: “Innovazione e trasferimento tecnologico sono driver fondamentali della competitività del sistema produttivo e, in linea con le priorità di sviluppo regionali, rappresentano uno dei cardini della rinnovata mission di Sviluppumbria al servizio delle imprese e del territorio – ha dichiarato la Dottoressa Sciurpa. Con la firma di questo accordo questi temi strategici sono posti oggi al centro della collaborazione, da me fortemente voluta, tra l’Agenzia per lo Sviluppo Economico della Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia, nella convinzione che ne possano trarre mutuo beneficio il mondo delle imprese, quello della ricerca e anche quello della pubblica amministrazione.
Sviluppumbria rafforza il proprio ruolo di facilitatore di relazioni per raccordare le competenze tecnologiche espresse dall’Università – ha rimarcato a conclusione l’Amministratore Unico dell’Agenzia regionale - con le esigenze delle imprese e degli altri attori pubblici e privati locali - incubatori di impresa, acceleratori, mondo delle start up, laboratori pubblico-privati - perseguendo al contempo l’obiettivo di rilanciare la competitività del sistema produttivo locale e di offrire sul territorio occasioni di lavoro qualificate per i giovani ricercatori”.
Il tema della necessità di ecosistemi collaborativi di riferimento, in grado di sostenere la sfida dell’innovazione è stato al centro dell’intervento dell’Assessore regionale allo Sviluppo economico Dottor Michele Fioroni, che ha ringraziato il Rettore Oliviero e la Dottoressa Sciurpa per l’impegno e la piena condivisione di obiettivi. “L’accordo tra l’Università e Sviluppumbria si inserisce perfettamente nella nuova strategia regionale per il supporto all’innovazione e alla ricerca e sviluppo – ha spiegato l’assessore Michele Fioroni -. Meccanismi di trasferimento tecnologico efficaci, in grado di valorizzare il frutto della ricerca e a stimolare nuova imprenditorialità, passano necessariamente per una maggiore sinergia e collaborazione tra i vari attori dell’ecosistema dell’innovazione.” L’assessore ha inoltre aggiunto che “Come assessorato all’innovazione stiamo sostenendo fortemente questo genere di “alleanze”, per creare un network, interno ed esterno alla regione, sempre più forte e che possa concretamente supportare l’incontro tra ricerca, start-up e grandi imprese”.
L’intervento del Professor Gabriele Cruciani, Delegato rettorale per il settore della Terza missione, ha quindi condiviso alcune informazioni riguardanti il trasferimento tecnologico in Umbria. “La Commissione europea, ogni anno, confronta la capacità innovativa di 220 regioni europee sulla base di un vasto insieme di indicatori. L’Umbria è inserita all’interno della categoria caratterizzata da indici lievemente più elevati della media nazionale, grazie al ruolo portante dell’Università nel campo delle pubblicazioni scientifiche internazionali e brevetti – ha rilevato il Professor Cruciani. Se invece si guardano i marchi e domande di brevetto presentate allo European Patent Office dalle imprese, la situazione è totalmente diversa. In questo caso l’Umbria si colloca molto al di sotto della media. All’inizio del 2019 in Umbria erano attive 190 start up innovative, quasi il 2 per cento del totale nazionale. Tuttavia, solo il 20% sopravvive dopo tre anni dall’iscrizione causa una bassa redditività e debole struttura finanziaria. Questo breve spaccato, ottenuto da dati della Banca d’Italia, fa capire due cose: L’Umbria è una regione con imprese tradizionali e di piccole dimensioni, con una medio-bassa circolazione di capitali esterni ed una bassa propensità all’innovazione. Dall’altra parte però, nella Regione, l’Università ha un notevole effetto trainante per l’economia e l’innovazione: per questo motivo la governance universitaria e Sviluppumbria hanno deciso di cooperare, investendo in trasferimento tecnologico e valorizzando i prodotti industriali e/o universitari regionali, iniziando dalla collaborazione tra gli enti che fanno trasferimento tecnologico in Regione, con la costruzione di un hub di terza missione e trasferimento tecnologico che – ha concluso il Prof. Cruciani -, potrà essere un volano per le nostre imprese e per tutta l’economia umbra”.
Perugia, 3 maggio 2021
L’Accordo quadro di collaborazione fra l’Università degli Studi di Perugia e Sviluppumbria Spa sarà firmato e presentato martedì 4 maggio 2021, alle ore 11, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà a Palazzo Murena, sede del Rettorato.
All’incontro, che si svolgerà a porte chiuse per motivi di sicurezza legati all'emergenza epidemiologica in corso, interverranno il Professor Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Ateneo perugino, l’Assessore allo Sviluppo economico, innovazione, digitale e semplificazione Dott. Michele Fioroni, la Dott.ssa Michela Sciurpa, Amministratore Unico di Sviluppumbria Spa, e il Professore Gabriele Cruciani, Delegato rettorale per il settore Terza missione.
La conferenza stampa potrà essere seguita in streaming sul canale ufficiale YouTube "Università degli Studi di Perugia", al seguente
link: https://www.youtube.com/channel/UCG1u3O5byoWAdFP773sRHBQ
I giornalisti potranno sottoporre le proprie domande attraverso la chat sulla piattaforma Microsoft Teams al seguente link (DA NON PUBBLICARE):
https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_YTI4N2NiOGYtZjQ3ZC00ODc4LTg4YzMtNjRlNDM4NjcwOTNl%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22067e7d20-e70f-42c6-ae10-8b07e8c4a003%22%2c%22Oid%22%3a%222f3d5065-e809-45ba-9371-1e91bfaa686b%22%7d
Perugia 3 maggio 2021
Si sta tenendo, in modalità webinar, il primo corso di alta formazione specialistica in “Revisori contabili enti privati” che vede, proprio in questi giorni, lo svolgimento del secondo modulo.
E’ frutto della convenzione stipulata tra il Centro di Studi Giuridici sui Diritti dei Consumatori del Polo Scientifico-Didattico di Terni dell’Università degli Studi di Perugia, l’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Terni e l’Ordine degli Avvocati di Terni volta a organizzare, congiuntamente, corsi di formazione professionali.
L’iniziativa che si sta realizzando costituisce un modulo di 20 ore (terminerà il 15 maggio) dedicato ad approfondire, sotto ogni profilo, le tecniche di revisione contabile.
Responsabili del corso sono i rispettivi direttori dei soggetti coinvolti: il Prof. Lorenzo Mezzasoma per il Centro di Studi Scientifici sui Diritti dei consumatori del Polo Scientifico Didattico di Terni dell’Ateneo perugino, il Dott. Carmelo Campagna per l’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Terni, l’Avv. Francesco Emilio Standoli per l’Ordine degli Avvocati di Terni.