28 gennaio 2021
Si è svolta giovedì 28 gennaio 2021 la presentazione degli esiti del workshop didattico Racing avente per oggetto il progetto grafico di casco, livrea e scaldacollo destinati a un ipotetico pilota del Team Unipg partecipante al Campionato del Mondo MotoGP e perciò fondati sul nuovo marchio Unipg. I progetti vincitori, debitamente rivisitati, saranno utilizzati per realizzare l’abbigliamento ufficiale del Club Moto Unipg.
Il workshop, ideato e organizzato dal Corso di Laurea in Design attivato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia (responsabili scientifici del workshop Paolo Belardi e Aldo Drudi) è stato avviato il 4 dicembre scorso e ha visto impegnati per due settimane circa 40 studenti iscritti al Corso di Laurea in Design dell’Ateneo perugino. Gli studenti sono stati coordinati da Aldo Drudi (Drudi Performance), designer di fama internazionale rinomato per la grafica dei caschi di Valentino Rossi, e Pietro Zanetti (SPIDI), esperto di soluzioni tecnologiche per le livree utilizzate nel Campionato del Mondo MotoGP.
Le attività, che si sono svolte prevalentemente in modalità telematica mediante la piattaforma Teams, sono state inoltre supervisionate dalle docenti Valeria Menchetelli e Giovanna Ramaccini, insieme alle tutor Monica Battistoni, Margherita Maria Ristori e Camilla Sorignani. Giovedì 28 pomeriggio, i gruppi partecipanti al workshop hanno presentato le proprie proposte sottoponendole alla valutazione di un Grand Jury, presieduto dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, e composto dai seguenti membri.
Massimo Angeletti giornalista Rai
Moira Bartoloni graphic designer, studio Salt & Pepper - Perugia
Simona Cortona presidente Mototurismo Umbria
Giovanni Gigliotti Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Unipg
Leonardo Leonardi Presidente Club Moto Unipg
Fabio Magnoni Direttore Generale Rampini Carlo Spa - Passignano sul Trasimeno
Nicolò Mori Campione italiano di Enduro negli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2019
Daniele Parbuono Delegato del Rettore per il Coordinamento staff e relazioni del Rettore - Unipg
Clara Pastorelli Assessore allo sport e al commercio del Comune di Perugia
Agnese Staffa Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica - Unipg
Remo Venturi Campione italiano nel 1959 e vice campione del mondo nel 1960
Anna Vivolo Direttrice generale - Unipg
Il Grand Jury ha selezionato come vincitrici le seguenti proposte. Per la livrea, il progetto grafico ideato dagli studenti Alessandro Moriconi, Elena Tarpani, Alessandro Zambotto; per lo scaldacollo, il progetto grafico ideato dagli studenti Ciprian Constantin Cazacu, Robert Paolo Requena Contreras, Ehsan Parikhi, Shahrad Shambayati; per il casco, il progetto grafico ideato dalle studentesse Sara Aglietti Marzia Mattioli Eleonora Tomassini.
Il corso di laurea in Design, che è fondato sulla prassi dell’imparare facendo, prevede una tesi di laurea redatta all’interno delle migliori aziende umbre del settore e offre la possibilità di partecipare a molti workshop, spesso e volentieri tenuti da docenti di fama, così come è avvenuto in passato con Patricia Urquiola, Oliviero Toscani e Mario Cucinella e così come è avvenuto in questi giorni con Aldo Drudi.
CREDITI
responsabili scientifici
Paolo Belardi, Aldo Drudi - Unipg
docenti
Aldo Drudi, Pietro Zanetti, Valeria Menchetelli, Giovanna Ramaccini
Grand Jury
Massimo Angeletti, giornalista Rai
Moira Bartoloni, graphic designer, studio Salt & Pepper - Perugia
Simona Cortona, presidente Mototurismo Umbria
Giovanni Gigliotti, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Unipg
Leonardo Leonardi, Presidente Club Moto Unipg
Fabio Magnoni, Direttore Generale Rampini Carlo Spa - Passignano sul Trasimeno
Nicolò Mori, Campione italiano di Enduro negli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2019
Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore - Unipg
Daniele Parbuono, Delegato del Rettore per il Coordinamento staff e relazioni del Rettore - Unipg
Clara Pastorelli, Assessore allo sport e al commercio del Comune di Perugia
Agnese Staffa, Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica - Unipg
Remo Venturi, Campione italiano nel 1959 e vice campione del mondo nel 1960
Anna Vivolo, Direttrice generale - Unipg
tutor
Monica Battistoni, Margherita Maria Ristori, Camilla Sorignani
studenti
Sara Aglietti, Matteo Anderlini, Ioana Alexandra Axinte, Mirco Baldelli, Lisa Bizzarri, Luca Brizi, Mariangela Bubba, Ciprian Constantin Cazacu, Filippo Cecchetti, Francesco Contadini, Paolo Cutrupi, Rita Ester D'Andola, Roberta La Gaetana, Dalil Lauriola, Comite Karina Lombardi, Italo Lucci, Federica Mambrini, Lorenzo Mancinelli, Ilaria Marchesini, Marzia Mattioli, Fatameh Mohammadi, Alessandro Moriconi, Lavinia Nicolucci, Raffaella Panella, Ehsan Parikhi, Debora Petroni, Daniele Pisu, Dennis Postini, Arianna Proposito, R. Paolo Requena Contreras, Federico Russo, Francesca Serenelli, Shahrad Shambayati, M. Michelle Silva Naranjo, Andrea Spaccini, Annalisa Suglia, Pier Filippo Taraddei, Elena Tarpani, Eleonora Tomassini, Erika Visciano, Alessandro Zambotto
Perugia, 27 gennaio 2021
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, dedicata al ricordo degli eventi della Shoah: anche l’Ateneo di Perugia ha inteso dare il proprio specifico contributo con il webinar pubblico intitolato “Dalla negazione dei diritti alla persecuzione. Percorsi della Memoria”. L’incontro, aperto dal saluto introduttivo del Magnifico Rettore, Professore Maurizio Oliviero, ha visto la partecipazione del Professore Mario Tosti, Delegato rettorale alle Umane Risorse, in qualità di relatore e coordinatore, e dei Professori Luca La Rovere, Ferdinando Treggiari ed Emanuela Costantini.
“Il significato profondo di questa Giornata”, ha dichiarato il Magnifico Rettore – “credo sia splendidamente riassunto in una frase di Tullia Zevi: ‘non si può affidare il dovere di tramandare la memoria della Shoah soltanto ai sopravvissuti e ai discendenti delle vittime: siamo tutti coinvolti’. Ecco perché – ha sottolineato il Professore Oliviero – abbiamo tutti la responsabilità di ricordare con determinazione che il futuro delle nostre democrazie richiede una costante e corretta lettura della storia. Quando, nel 2005, le Nazioni Unite hanno avvertito l’esigenza di ufficializzare con apposita Risoluzione la Giornata della Memoria, hanno voluto sottolineare il senso di una responsabilità collettiva nella custodia della memoria quale principale antidoto contro qualsiasi forma di violazione dei diritti umani.
Le università sono campi fertili dove, grazie alla ricerca e al confronto critico, devono essere piantati i semi capaci di arginare le post-verità manipolatorie che sempre più frequentemente si diffondono sui social: la comunità accademica, fatta di studenti, ricercatori e docenti ha la capacità dialettica e il sapere necessari a riappropriarsi con coraggio e determinazione del senso della storia contro le intollerabili rimozioni delle atrocità commesse nel passato. Il nostro compito quindi”, ha concluso il Magnifico Rettore, “è far sì che la Shoah non sia mai archiviata come un ‘piccolo’ incidente della storia perché, come sottolineavano i Padri della Costituzione Italiana, in tutte le democrazie i diritti umani e la tutela di ogni minoranza e opinione non sono una acquisizione definitiva, ma piuttosto un patrimonio da garantire e rafforzare costantemente: per l’Università degli Studi di Perugia un obbligo morale e un dovere istituzionale”.
Il Professore Tosti ha ringraziato il Rettore per la sensibilità espressa a sostegno dell’iniziativa, e ha sottolineato come: “La memoria della Shoah deve rappresentare un monito per tutta l'umanità contro l'odio razziale, etnico e religioso che ancora insanguina molte parti del mondo e, purtroppo, talora riaffiora anche nelle società più evolute. Non perdere la Memoria è un dovere verso un popolo che è stato vittima di un lucido disegno di sterminio, ma è anche un dovere verso le giovani generazioni, alle quali si deve trasmettere la consapevolezza e la conoscenza del passato. Spetta anche all’Università coltivare nei giovani il rispetto della dignità di ogni essere umano”. Tosti ha fatto eco alle parole del Magnifico evidenziando come la Giornata della Memoria costituisca: “Un’occasione per ricordare che cosa fu realmente la Shoah e che cosa essa significhi oggi non solo per gli ebrei ma per tutta l’umanità”. E’ un dovere collettivo fare memoria delle “leggi razziali, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, degli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché di coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
E’ quindi seguito l’intervento del Professore Luca La Rovere (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) sul tema “La società italiana di fronte alle leggi razziali”, che ha tracciato un ampio excursus storico su come, in Italia, si giunse alla promulgazione delle leggi contro gli ebrei e sul ruolo anche della Chiesa. “Con le norme emanate nel 1938 – ha spiegato La Rovere - lo Stato italiano discrimina ufficialmente i propri cittadini sulla base di un criterio razziale: un tema a lungo rimosso dalla coscienza collettiva e dal discorso pubblico del Paese. Da diversi decenni, ormai” – ha sottolineato il ricercatore – “la storiografia ha ricostruito la varietà degli atteggiamenti degli italiani di fronte alla persecuzione dei concittadini ebrei, facendo emergere, nel complesso, il largo coinvolgimento della società nelle politiche antisemite del fascismo”.
Il Professor Ferdinando Treggiari (Dipartimento di Giurisprudenza) si è occupato di approfondire il tema de “Le leggi razziali e l’Università di Perugia”, ovvero di come il razzismo antiebraico si sia abbattuto sullo Studium generale con l’adesione al regime fascista e di come ciò si sia riverberato sulla sua storia accademica. “Dal 1935 al 1944 l’Ateneo di Perugia venne guidato dal rettore Paolo Orano, fascista e profondo razzista, un esponente di punta dell’ideologia antisemita - ha sottolineato il Professor Treggiari -. E la mannaia delle leggi razziali scese anche sul corpo accademico perugino, colpendo sei suoi docenti: Cesare Finzi, Quinto Micheletti, Leonardo Viviani, Bernardo Dessau, Gino De Rossi e Giorgio Todesco”.
“La Shoah nell’Europa dell’Est” è stato quindi argomento trattato dalla Professoressa Emanuela Costantini (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne). L’attenzione della studiosa si è focalizzata sui luoghi dove l’olocausto si è consumato, mettendo in evidenza la dislocazione, in terra polacca, dei cosiddetti campi della morte più grandi. ”L'Europa orientale, infatti,” – ha argomentato la Professoressa Costantini – “aveva ospitato fino ad allora comunità ebraiche numerose, socialmente diversificate, culturalmente eterogenee. Questo mondo venne cancellato dalla Shoah, che, oltre a rendersi responsabile della morte di milioni di esseri umani, determinò la scomparsa di realtà culturali dinamiche, che per secoli avevano abitato e arricchito il continente europeo. Con la Shoah – ha concluso la storica - scomparvero persone, scomparvero comunità culturalmente dinamiche, parte integrante della cultura europea: venne cancellato un mondo estremamente ricco e la cultura europea ne è uscita profondamente impoverita”.
Il webinar è stato suggellato dall’intervento del Professore Mario Tosti (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne), con un intervento su un tema sovente dimenticato, “La Shoah dei bambini”, proponendo una lettura, ricca di testimonianze, di quegli anni riattraversati anche con occhi di bambino e collocando al centro della narrazione il punto di vista dell'infanzia con i suoi percorsi di una memoria specifica, segnata da esperienze e traumi in parte diversi rispetto a quelli vissuti dai genitori. “La storia della persecuzione degli ebrei attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 ci è ormai ben nota”, ha sottolineato Tosti – “ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici sette anni per i bambini italiani. Spero che questo tema – ha concluso – venga trattato in modo più approfondito: lo faremo anche con l’intento di raccogliere l’eredità scientifica della collega, scomparsa prematuramente, Professoressa Maria Cristina Giuntella, il cui padre fu prigioniero ad Auschwitz, la quale per prima ha iniziato a indagare su queste tematiche”.
Il webinar è stato concluso dal Magnifico Rettore, Prof. Maurizio Oliviero, il quale ha espresso i suoi rallegramenti per l’iniziativa e formulato l’invito ai colleghi presenti affinché vengano create ulteriori occasioni di approfondimento, durante l’anno, sul tema della Shoah, per coinvolgere la comunità accademica ed in particolare i giovani e stimolarli a misurarsi con questa drammatica pagina di memoria collettiva.
Perugia, 27 gennaio 2021
Verranno presentati domani, giovedì 28 gennaio 2021, nel corso di un incontro online, gli esiti del workshop didattico Racing, finalizzato a elaborare il progetto grafico di casco, livrea e scaldacollo destinati al Club Moto Unipg.
Nel corso del pomeriggio (dalle ore 16 alle ore 18) un qualificato Grand Jury selezionerà le proposte vincitrici che saranno successivamente realizzate e caratterizzeranno il look dei centauri del Club motociclistico, fondato nel giugno dello scorso anno con l’obiettivo di organizzare iniziative di Ateneo volte a incrementare le occasioni di condivisione, interazione e amicizia di tutto il personale universitario.
Il workshop, ideato e organizzato dal Corso di Laurea in Design del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia (Presidente e responsabile scientifico Professor Paolo Belardi) è stato avviato il 4 dicembre scorso e ha visto impegnati per due settimane circa 40 studenti iscritti al Corso di Laurea in Design dell’Ateneo perugino. Gli studenti sono stati coordinati da Aldo Drudi (Drudi Performance) e Pietro Zanetti (SPIDI). Le attività, che si sono svolte prevalentemente in modalità telematica mediante la piattaforma Teams, sono state inoltre supervisionate dalle docenti Valeria Menchetelli e Giovanna Ramaccini, insieme alle tutor Monica Battistoni, Margherita Maria Ristori e Camilla Sorignani.
Nel pomeriggio di giovedì 28 gennaio, i gruppi partecipanti al workshop presenteranno le proprie proposte.
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, presiederà i lavori, cui prenderanno parte anche: Massimo Angeletti giornalista Rai, Moira Bartoloni graphic designer, studio Salt & Pepper – Perugia, Simona Cortona presidente Motocicliste umbre, Giovanni Gigliotti Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale – Unipg, Leonardo Leonardi Presidente Club Moto – Unipg, Fabio Magnoni Direttore generale Rampini Carlo SpA – Perugia, Nicolò Mori campione italiano di Enduro, Daniele Parbuono Delegato del Rettore – Unipg, Clara Pastorelli assessore allo sport del Comune di Perugia, Agnese Staffa studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica – Unipg, Remo Venturi campione italiano e vice campione del mondo, Anna Vivolo direttrice generale – Unipg.
Gli interessati possono partecipare all’iniziativa accedendo all’aula virtuale attraverso il collegamento dedicato (link). La partecipazione al meeting sarà possibile fino al raggiungimento della capienza massima consentita (250 posti circa).
I giornalisti sono invitati a partecipare all’iniziativa e potranno formulare i propri quesiti tramite la chat del meeting durante il collegamento.
Perugia, 26 gennaio 2021
"La memoria e la corretta conoscenza del passato costituiscono la spina dorsale delle nostre democrazie e il principale antidoto alle violazioni dei diritti umani. Ecco perché, come in più di una circostanza ci ha ricordato Tullia Zevi, non si può affidare il dovere di tramandare la memoria della Shoah soltanto ai sopravvissuti e ai discendenti delle vittime: siamo tutti coinvolti. Oggi più che mai le Università devono, con coraggio e determinazione, farsi carico degli insegnamenti della storia poiché gli orrori del passato possono riemergere ovunque ed in qualsiasi momento se i diritti di tutti non troveranno terreni fertili dove mettere radici".
Perugia, 26 gennaio 2020
La campagna di sensibilizzazione #dacciuntaglio #nonsiamomarionette contro la violenza di genere prende avvio oggi, martedì 26 gennaio, 2021 attraverso i canali di comunicazione dell’Università degli Studi di Perugia.
Il materiale grafico che sarà diffuso nelle prossime settimane – sia online, tramite i canali social dell’Università degli Studi di Perugia, sia offline, con affissioni dedicate negli spazi dell’Ateneo e un grande banner a Perugia, in piazza dell’Università – è l’esito del workshop-concorso di graphic design “Gesti che non feriscono”, vinto dallo studente Filippo Cecchetti.
Nella proposta grafica elaborata da Cecchetti, dal titolo #dacciuntaglio #nonsiamomarionette, il visual invita a compiere il gesto simbolico di “tagliare” e si rivolge sia alla vittima della violenza, mediante un’esortazione a reagire, sia al carnefice che la attua, mediante l’imperativo di interrompere ogni comportamento di abuso.
L’iniziativa di comunicazione istituzionale vuole contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante tema, in vista del prossimo 8 marzo, Giornata internazionale della donna.
Il workshop-concorso “Gesti che non feriscono” per l’ideazione della campagna comunicativa istituzionale contro la violenza di genere è stato ideato e organizzato dall’Università degli Studi di Perugia grazie all’impegno sinergico del Corso di Laurea in Design del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia (Presidente e responsabile scientifico Professor Paolo Belardi) e del “Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” (referente per l’iniziativa Professoressa Giuseppina Bonerba).
Il workshop ha visto impegnati 51 studenti del Corso di Laurea in Design, coordinati dai Professori Giuseppina Bonerba, Valeria Menchetelli, Antonio Picciotti, Paul Henry Robb e Benedetta Terenzi, con il contributo di Dino Amenduni.
Crediti
Responsabile scientifico: Paolo Belardi – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Presidente del Corso di Laurea in Design;
Docenti: Giuseppina Bonerba – Dipartimento di Scienze Politiche, Corso di Laurea in Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa;
Valeria Menchetelli, Antonio Picciotti, Paul Henry Robb, Benedetta Terenzi – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Corso di Laurea in Design
Perugia, 26 gennaio 2021
L’Università degli Studi di Perugia commemora il Giorno della Memoria
con il webinar pubblico “Dalla negazione dei diritti alla persecuzione. Percorsi della memoria” - Mercoledì 27 gennaio 2021, ore 10, piattaforma Teams
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz svelando al mondo l'orrore del campo di concentramento, uno dei luoghi del genocidio nazista e liberando i pochi superstiti dell’Olocausto. Una data, quella del 27 gennaio, celebrata in tutto il mondo con il Giorno della Memoria, dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto, attraverso iniziative in particolare rivolte ai giovani: per non dimenticare pagine di storia disumane e ricordare il significato di quanto accaduto, non solo per gli ebrei, ma per tutta l’umanità.
L’Università degli Studi di Perugia, impegnata da sempre nel trasmettere alle nuove generazioni i valori fondamentali del dialogo, della tolleranza, della lotta contro ogni forma di violenza e ingiustizia, anche quest’anno porta il suo contributo con il webinar aperto al pubblico “Dalla negazione dei diritti alla persecuzione. Percorsi della memoria”, che si svolgerà domani, mercoledì 27 gennaio 2021, dalle ore 10, sulla piattaforma Microsoft Teams.
L’incontro verrà introdotto dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Prof. Maurizio Oliviero.
Seguiranno gli interventi del Professor Luca La Rovere (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) sul tema “La società italiana di fronte alle leggi razziali”, del Professor Ferdinando Treggiari (Dipartimento di Giurisprudenza) dedicato a “Le leggi razziali e l’Università di Perugia”), quindi della Professoressa Emanuela Costantini (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) dedicato a “La Shoah nell’Europa dell’Est”).
Concluderà l’evento il Professor Mario Tosti (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) con un intervento sul tema de “La Shoah dei bambini”.
Il webinar è aperto al pubblico e accessibile al link https://teams.microsoft.com/dl/launcher/launcher.html?url=%2F_%23%2Fl%2Fmeetup-join%2F19%3Ameeting_ZjA3MGU4OWMtYzU1OC00M2ZiLThmYTYtODc5OTgwZDRiYTM4%40thread.v2%2F0%3Fcontext%3D%257b%2522Tid%2522%253a%2522067e7d20-e70f-42c6-ae10-8b07e8c4a003%2522%252c%2522Oid%2522%253a%25223df00e8b-8c8c-4bee-93d6-0d343e79de98%2522%257d%26anon%3Dtrue&type=meetup-join&deeplinkId=810eb5bd-9118-49ef-83b5-e2329a1edf38&directDl=true&msLaunch=true&enableMobilePage=true&suppressPrompt=true
Perugia, 25 gennaio 2021
L’Università degli Studi di Perugia commemora il Giorno della Memoria
con il webinar pubblico “Dalla negazione dei diritti alla persecuzione. Percorsi della memoria” - Mercoledì 27 gennaio 2021, ore 10, piattaforma Teams
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz svelando al mondo l'orrore del campo di concentramento, uno dei luoghi del genocidio nazista e liberando i pochi superstiti dell’Olocausto. Una data, quella del 27 gennaio, celebrata in tutto il mondo con il Giorno della Memoria, dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto, attraverso iniziative in particolare rivolte ai giovani: per non dimenticare pagine di storia disumane e ricordare il significato di quanto accaduto, non solo per gli ebrei, ma per tutta l’umanità.
L’Università degli Studi di Perugia, impegnata da sempre nel trasmettere alle nuove generazioni i valori fondamentali del dialogo, della tolleranza, della lotta contro ogni forma di violenza e ingiustizia, anche quest’anno porta il suo contributo con il webinar aperto al pubblico “Dalla negazione dei diritti alla persecuzione. Percorsi della memoria”, che si svolgerà mercoledì 27 gennaio 2021, dalle ore 10, sulla piattaforma Microsoft Teams.
L’incontro verrà introdotto dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Prof. Maurizio Oliviero.
Seguiranno gli interventi del Professor Luca La Rovere (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) sul tema “La società italiana di fronte alle leggi razziali”, del Professor Ferdinando Treggiari (Dipartimento di Giurisprudenza) dedicato a “Le leggi razziali e l’Università di Perugia”), quindi della Professoressa Emanuela Costantini (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) dedicato a “La Shoah nell’Europa dell’Est”).
Concluderà l’evento il Professor Mario Tosti (Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) con un intervento sul tema de “La Shoah dei bambini”.
Il webinar è aperto al pubblico e accessibile al link https://teams.microsoft.com/dl/launcher/launcher.html?url=%2F_%23%2Fl%2Fmeetup-join%2F19%3Ameeting_ZjA3MGU4OWMtYzU1OC00M2ZiLThmYTYtODc5OTgwZDRiYTM4%40thread.v2%2F0%3Fcontext%3D%257b%2522Tid%2522%253a%2522067e7d20-e70f-42c6-ae10-8b07e8c4a003%2522%252c%2522Oid%2522%253a%25223df00e8b-8c8c-4bee-93d6-0d343e79de98%2522%257d%26anon%3Dtrue&type=meetup-join&deeplinkId=810eb5bd-9118-49ef-83b5-e2329a1edf38&directDl=true&msLaunch=true&enableMobilePage=true&suppressPrompt=true
Perugia, 25 gennaio 2021
La campagna di sensibilizzazione #dacciuntaglio contro la violenza di genere prenderà avvio oggi, martedì 26 gennaio 2021, attraverso i canali di comunicazione dell’Università degli Studi di Perugia. Il materiale grafico che sarà diffuso nelle prossime settimane – sia online, tramite i canali social dell’Università degli Studi di Perugia, sia offline, con affissioni dedicate negli spazi dell’Ateneo e un grande banner a Perugia, in piazza dell’Università – è l’esito del workshop-concorso di graphic design “Gesti che non feriscono”, vinto dallo studente Filippo Cecchetti.
Nella proposta grafica elaborata da Cecchetti, dal titolo #dacciuntaglio, il visual invita a compiere il gesto simbolico di “tagliare” e si rivolge sia alla vittima della violenza, mediante un’esortazione a reagire, sia al carnefice che la attua, mediante l’imperativo di interrompere ogni comportamento di abuso.
L’iniziativa di comunicazione istituzionale vuole contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante tema, in vista del prossimo 8 marzo, Giornata internazionale della donna.
Il workshop-concorso “Gesti che non feriscono” per l’ideazione della campagna comunicativa istituzionale contro la violenza di genere è stato ideato e organizzato dall’Università degli Studi di Perugia grazie all’impegno sinergico del Corso di Laurea in Design del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia (Presidente e responsabile scientifico Professor Paolo Belardi) e del “Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” (referente per l’iniziativa Professoressa Giuseppina Bonerba).
Il workshop ha visto impegnati 51 studenti del Corso di Laurea in Design, coordinati dai Professori Giuseppina Bonerba, Valeria Menchetelli, Antonio Picciotti, Paul Henry Robb e Benedetta Terenzi, con il contributo di Dino Amenduni.
Crediti
Responsabile scientifico: Paolo Belardi – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Presidente del Corso di Laurea in Design;
Docenti: Giuseppina Bonerba – Dipartimento di Scienze Politiche, Corso di Laurea in Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa;
Valeria Menchetelli, Antonio Picciotti, Paul Henry Robb, Benedetta Terenzi – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Corso di Laurea in Design
Perugia, 25 gennaio 2021
Verranno presentatigiovedì 28 gennaio 2021, nel corso di un incontro online,gli esiti del workshop didatticoRacing,finalizzato a elaborare ilprogetto grafico di casco, livrea e scaldacollodestinatialClub Moto Unipg.
Nel corso del pomeriggio(dalle ore 16 alle ore 18)un qualificato Grand Jury selezionerà le proposte vincitrici che saranno successivamente realizzate e caratterizzeranno il look dei centauri delClub motociclistico,fondato nel giugno dello scorso anno con l’obiettivo di organizzare iniziative di Ateneo volte a incrementare le occasioni di condivisione, interazione e amicizia di tutto il personale universitario.
Il workshop, ideato e organizzato dal Corso di Laurea in Design del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia (Presidente e responsabile scientifico Professor Paolo Belardi) è stato avviato il 4 dicembre scorso e ha visto impegnati per due settimane circa 40 studenti iscritti al Corso di Laurea in Design dell’Ateneo perugino. Gli studenti sono stati coordinati daAldo Drudi(Drudi Performance) ePietro Zanetti(SPIDI). Le attività, che si sono svolte prevalentemente in modalità telematica mediante la piattaforma Teams, sono state inoltre supervisionate dalle docentiValeria MenchetellieGiovanna Ramaccini, insieme alle tutorMonica Battistoni,Margherita Maria RistorieCamilla Sorignani.
Nel pomeriggio di giovedì 28 gennaio, i gruppi partecipanti al workshop presenteranno le proprie proposte.
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia,Maurizio Oliviero, presiederà i lavori, cui prenderanno parte anche: Massimo Angeletti giornalista Rai, Moira Bartoloni graphic designer,studioSalt & Pepper – Perugia, Simona Cortona presidente Motocicliste umbre, Giovanni Gigliotti Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale – Unipg, Leonardo Leonardi Presidente Club Moto – Unipg, Fabio Magnoni Direttore generale Rampini Carlo SpA – Perugia, Nicolò Mor icampione italiano di Enduro, Daniele Parbuono Delegato del Rettore – Unipg, Clara Pastorelli assessore allo sport del Comune di Perugia, Agnese Staffa studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica – Unipg, Remo Venturi campione italiano e vice campione del mondo ,Anna Vivolo direttrice generale – Unipg.
Gli interessati possono partecipare all’iniziativa accedendo all’aula virtuale attraverso il collegamento dedicato (link). La partecipazione al meeting sarà possibile fino al raggiungimento della capienza massima consentita (250 posti circa).
I giornalisti sono invitati a partecipare all’iniziativa e potranno formulare i propri quesiti tramite la chat del meeting durante il collegamento.
Perugia, 22 gennaio 2021
Il Corso di laurea in Scienze della formazione primaria dell’Università degli Studi di Perugia continua a innovare la formazione dei futuri insegnanti offrendo l’opportunità di apprendere il coding (cioè la programmazione informatica) e il pensiero computazionale applicato alla didattica della scuola dell’Infanzia e Primaria.
In questa ottica il laboratorio di Tecnologie didattiche, tenuto dalla Prof.ssa Floriana Falcinelli, ha proposto un innovativo percorso che ha permesso alle studentesse e agli studenti di sperimentare sia il coding senza computer (unplugged), sia il coding con il software Scratch, programmando animazioni e videogiochi in collegamento diretto con il Lifelong Kindergarten del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, il laboratorio dove è stato creato Scratch.
“Il pensiero computazionale è stato definito la quarta abilità di base insieme a leggere, scrivere e contare, indispensabile per tutti, perché utile nella vita di tutti i giorni: è fondamentale che i futuri insegnanti sappiano creare percorsi didattici adatti allo sviluppo di questo pensiero nei bambini – spiega la Prof.ssa Falcinelli -. L'approccio didattico al coding è stato proposto in chiave creativa e costruttiva, dando ai futuri insegnanti anche gli strumenti per organizzare unità di apprendimento che rispondano ai bisogni formativi e agli stili di apprendimento dei bambini di oggi. Alla fine del percorso sono stati condivisi online dagli studenti centinaia di progetti creati da loro stessi utilizzando il codice di programmazione visuale di Scratch”.
Il Laboratorio di Tecnologie ha spinto ancora di più questo concetto legandolo alle più innovative teorie del Lifelong Kindergarten del MIT di Boston, secondo le quali lo sviluppo del pensiero logico procede parallelamente allo sviluppo del pensiero creativo.
Le studentesse e gli studenti, infatti, hanno sperimentato questo legame collegandosi online direttamente con il Dott. Carmelo Presicce ricercatore italiano che da anni è a Boston con Mitchel Resnick, il papà di Scratch. Presicce ha guidato gli studenti in un coinvolgente percorso di utilizzo creativo del coding e ha discusso con loro avviando riflessioni e aprendo interrogativi sull’importanza del pensiero computazionale unito al pensiero creativo e facendo cadere il pregiudizio che all’informatico non serva la creatività.
Ciascun incontro del laboratorio ha previsto un’ introduzione teorica seguita da un LabTime in cui gli studenti, in modo collaborativo online, hanno messo in pratica quanto proposto nella prima parte della giornata condividendo i loro progetti nella Community online di Scratch.
Durante il laboratorio, inoltre, si sono svolti due seminari di approfondimento gestiti dalla Dott.ssa Caterina Moscetti, esperta nell’uso didattico del coding e Tutor coordinatore del tirocinio nello stesso Dipartimento: “Europe code week 2020 dal codice alla didattica”, per un approccio alla programmazione come elemento culturale e didattico e “Learning Creative learning”, l'apprendimento creativo attraverso Scratch.
“Gli studenti che hanno frequentato il nostro laboratorio – conclude la Prof.ssa Falcinelli - sono già impegnati come insegnanti tirocinanti, o con incarichi di supplenza, nelle scuole dell’Infanzia o Primaria. Il valore di percorsi laboratoriali innovativi come questo sta proprio nella possibilità di riutilizzare sul campo le competenze acquisite, facendo rete con altri colleghi e portando l’innovazione didattica proprio tra i banchi di scuola”.
Fra gli argomenti trattati nel laboratorio ci sono: robotica, coding e coding unplugged, pensiero computazionale, programmazione cartoline interattive e videogiochi, progettazione di una Unità di apprendimento con il coding. Le attività, svolte online, hanno utilizzato le potenzialità della Rete per creare un ambiente di apprendimento caratterizzato da collaborazione, peer learning e costruzione attività degli apprendimenti.
I progetti creati dagli studenti sono all’indirizzo https://scratch.mit.edu/studios/27668768/
Perugia, 20 gennaio 2021
Si chiama Omega Rabbit, è basato sulla carne di coniglio, e potrebbe diventare un alimento capace di rappresentare una soluzione innovativa per i sistemi agroalimentari dell’area del Mediterraneo e rispondere ad alcune delle grandi sfide che si giocano in queste regioni, a cominciare da quella dell’alimentazione.
La studio vede impegnato un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (Settore Scientifico Disciplinare AGR/20 - Zoocolture) dell’Università degli Studi di Perugia del quale fanno parte i professori Associati Cesare Castellini e Alessandro Dal Bosco, le ricercatrici post-DOC Simona Mattioli e Alice Cartoni Mancinelli, la dottoranda al terzo anno Elisa Cotozzolo, l’assegnista di ricerca Claudia Ciarelli, il responsabile delle strutture sperimentali Giovanni Migni e i tecnici Osvaldo Mandoloni e Cinzia Boldrini.
L’Unita di ricerca perugina partecipa al PRIMA RIA & IA - PART II dal titolo “Omega Rabbit: food for health Benefit” che vede come Paesi partecipanti l’Italia (capofila Università di Milano - Prof. Gabriele Brecchia e con la presenza appunto dell’Università degli Studi di Perugia), la Francia, la Tunisia e l’Egitto.
La collaborazione punta a esplorare la fattibilità di un nuovo alimento funzionale basato sulla carne di coniglio – in considerazione delle sue peculiarità sul piano nutrizionale e anche riguardo alle potenzialità di allevamento per paesi in via di sviluppo -, così da divenire un’opportunità importante per i Paesi dell’area del Mediterraneo come appunto la Tunisia e l’Egitto.
“Si chiama Omega Rabbit in quanto il coniglio, in virtù del suo metabolismo lipidico e di una dieta arricchita con acido linolenico, sintetizza, e soprattutto conserva nelle proprie loro carni gli acidi grassi polinsaturi, gli omega 3, con importanti effetti sotto l’aspetto nutrizionale e anche di benefici per la salute del consumatore” spiega il Prof. Dal Bosco.
“Omega Rabbit: food for health Benefit” è uno dei progetti per i quali il questo gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, sta attualmente producendo un grande sforzo progettuale che vede contemporaneamente finanziati diversi Progetti nazionali e, soprattutto internazionali, nell’ambito della qualità nutrizionale dei prodotti di origine animale e con particolare riferimento agli aspetti metabolici, gestionali, tecnologici ed ambientali che sono alla base dei nuovi concetti di zootecnia di precisone e one-welfare.
Altri 4 progetti dell’Unità di ricerca, oltre a Omega Rabbit, hanno ottenuto riscosso apprezzamento sul piano scientifico tanto da ottenere un totale di circa 1.300.000 euro di fondi nazionali ed europei.
Si tratta delle ricerche:
1) Tutela della biodiversità delle razze avicole italiane,svolta in collaborazione con 4 università italiane: Padova, del Molise, Pisa, Torino;
2)Use of local chicken breeds in alternative production chain: welfare, quality and sustanaibility,in collaborazione con 4 Università italiane – Torino, Padova, Bologna, Milano - con lo scopo di recuperare e valorizzare razze avicole italiane sia da carne che da uova (Bionda Piemontese e Robusta Maculata);
3)Innovative tools for assessment and authentication of chicken and beef meat, and dairy products’ qualitiesche vede coinvolti 21 partner appartenenti a 9 paesi europei, che ha lo scopo di effettuare un'approfondita valutazione multicriteria delle relazioni esistenti tra i sistemi di allevamento e le caratteristiche intrinseche di qualità dei prodotti di origine animale;
4)Poultry and pig low-input and organic production systems’ welfareche ha l’obiettivo di creare, attraverso una cooperazione tra più soggetti (approccio multi-attore), soluzioni per migliorare il benessere di polli e suini allevati con sistema biologico e/o produzioni estensive a basso impatto. Al progetto partecipano 23 partner di 8 paesi Europei: Italia, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Romania, Regno Unito e Danimarca.
“In un momento di grandi difficoltà logistiche, economiche, sociali e quindi scientifiche, l’attività di questi ricercatori prosegue con grande forza e tenacia, grazie allo spirito di applicazione, alla coesione, alla voglia di studiare e approfondire, al piacere di condividere i successi, ma anche alla capacità di assorbire le sconfitte, tutti principi trasmessi con dedizione e sapienza dalla prof.ssa Marcella Bernardini Battaglini, prestigioso progenitore scientifico di questo gruppo di ricerca – sottolineano i professori Castellini e Dal Bosco. E’ inoltre doveroso sottolineare come tutti questi successi scientifici siano agevolati dalla grande disponibilità e preparazione del personale tecnico-amministrativo e dall’appoggio della Direzione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali e più in generale dell’Università degli Studi di Perugia”.
Perugia, 19 gennaio 2021
Collaborazione Università degli Studi di Perugia – imprese: il gruppo di ricerca del Professor Guglielmo Sorci ha compiuto uno studio che ha portato alla formulazione e commercializzazione di un integratore alimentare in capsule da parte della Biokyma srl di Anghiari (AR). Il Kymasin Up – questo il nome del prodotto - ha dimostrato effetti importanti anche su cellule muscolari isolate da biopsie di soggetti sarcopenici e ne è stato identificato il meccanismo molecolare alla base degli effetti.
“Il gruppo di ricerca ha portato a termine un progetto dal titolo ‘Valutazione dell’efficacia di preparazioni erboristiche per contrastare l’atrofia muscolare indotta e la sarcopenia (atrofia muscolare associata all'invecchiamento). Formulazione di un prodotto fitoterapico idoneo’ – spiega il Professor Sorci, Ordinario di Anatomia Umana del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia -. Lo studio, che si è svolto nell’ambito del bando ‘Umbria A.R.C.O. - Progetti di ricerca scientifica e tecnologica a supporto della competitività dell’Umbria’, è stato coordinato dalla collega Prof.ssa Francesca Riuzzi (PI del progetto) e seguito in prima linea dalla Dr.ssa Laura Salvadori, che ha beneficiato di un assegno di ricerca nell’ambito dello stesso bando, ed è culminato con la realizzazione di un prodotto commerciale da parte della ditta coinvolta nel progetto stesso, appunto la Biokyma srl di Anghiari: un valido esempio di interazione tra Ateneo di Perugia e aziende”.
Partendo da uno screening di 100 estratti erboristici, e in collaborazione con le Università di Bologna e “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, i ricercatori ne hanno selezionato alcuni particolarmente efficaci nel contrastare l’atrofia muscolare in vitro, sia indotta da citochine infiammatorie, che da glucocorticoidi o da mancanza di nutrienti, mimando rispettivamente l’atrofia muscolare indotta da uno stato infiammatorio sistemico, da un uso prolungato di glucocorticoidi, e da malnutrizione.
“Dalla combinazione degli estratti più efficaci – aggiunge il Professor Sorci - è stata identificata una formulazione particolarmente efficace composta da Withania somnifera (ginseng indiano), Silybum marianum (cardo mariano) e Trigonella foenum-graecum (fieno greco) che ha dimostrato, appunto, effetti importanti anche su cellule muscolari isolate da biopsie di soggetti sarcopenici, e ne sono state identificate le vie intracellulari di trasduzione del segnale attivate”.
A dimostrazione dell’interesse e del valore della ricerca, il lavoro è stato recentemente pubblicato nella rivista Nutrients.
1. Salvadori L, Mandrone M, Manenti T, Ercolani C, Cornioli L, Lianza M, Tomasi P, Chiappalupi S, Di Filippo ES, Fulle S, Poli F, Sorci G, Riuzzi F. Identification of Withania somnifera-Silybum marianum-Trigonella foenum-graecum Formulation as a Nutritional Supplement to Contrast Muscle Atrophy and Sarcopenia. Nutrients. 2020 Dec 26;13(1):E49. doi: 10.3390/nu13010049. PMID: 33375229.
Link: https://www.mdpi.com/2072-6643/13/1/49
Perugia, 18 gennaio 2021
Una task force di Project Manager in arrivo all’Università degli Studi di Perugia
Nell’ambito di un più generale potenziamento dei servizi amministrativo-gestionali da dedicare ai settori “Ricerca” e “Terza Missione”, l’Ateneo di Perugia lancia un progetto sperimentale denominato “FUN-PRojects” che prevede l’attivazione di un numero di 20 figure professionali, dedicate al supporto della Ricerca e della Terza Missione, con particolare riferimento a tutte le attività legate alla progettazione e alla valorizzazione dei risultati delle ricerche condotte: i “Project Manager”.
L’obiettivo è di avvalersi di figure professionali che integrino le competenze dei docenti e ricercatori dell’Ateneo con quelle più incentrate sull’ingegnerizzazione e la gestione dei progetti di ricerca.
Dette figure saranno infatti impegnate a studiare e a mettere a sistema i migliori modelli organizzativi finalizzati a supportare i ricercatori per tutte le attività che vanno dallo sforzo progettuale, alla gestione dei progetti ammessi a finanziamento fino al supporto nei processi di audit, sia interno che esterno all’Ateneo, alla valorizzazione dei risultati delle attività di ricerca.
In una prospettiva di più medio-lungo periodo, l’Ateneo - con la fondamentale collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che, apprezzando e condividendo “FUN PROjects”, ha offerto all’Ateneo un rilevante contributo economico per l’attivazione del progetto, intende mirare non solo al potenziamento e all’ottimizzazione dei servizi interni a supporto delle attività di Ricerca e Terza Missione dei ricercatori dell’Ateneo, ma anche a consolidare e potenziare il rapporto con il territorio offrendo servizi che siano rivolti anche alle imprese del territorio con le quali sperimentare e portare a regime obiettivi comuni e condivisi.
L’obiettivo politico-strategico più ambizioso, in una prospettiva futura, è quindi la costituzione di un HUB territoriale della Ricerca e della Terza Missione, che abbia come missione lo sviluppo coordinato dei diversi sistemi produttivi territoriali in modo tale che, partendo dalla conoscenza di base, si sviluppino tematiche innovative ed inclusive, tenendo sempre alta l’attenzione sulle necessarie politiche occupazionali.
L’avviso per la partecipazione alle selezioni è aperto fino al 1 febbraio 2021 e la documentazione di riferimento è disponibile sul sito web dell’Ateneo.
Perugia, 15 gennaio 2021
Al via lunedì 18 gennaio la Winter School on Biotechnology del Dottorato di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, giunta alla settima edizione, quest’anno interamente in modalità online. Fino al 22 gennaio, esperti internazionali, dottorandi e ricercatori daranno vita ad un ricco programma di comunicazioni e confronti multidisciplinari intorno alle biotecnologie, in particolare in questa epoca segnata dal COVID-19.
Quest’anno, infatti, il tema trattato è “Biotecnologies in the time of COVID-19”, con relazioni che spazieranno dalla biologia alla chimica, dalla modellistica alla comunicazione, dalla medicina alla gestione delle catastrofi.
Interverranno esperti nazionali come il Prof. Carlo Tascini, che ha iniziato la sua attività all’Ateneo di Perugia ed è ora Direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale S. Maria della Misericordia di Udine, Duccio Medini, della GSK Vaccines e altri autorevoli esponenti del mondo accademico, governativo e imprenditoriale. Ci saranno anche esperti internazionali come il Dott. Arturo Casadevall, Direttore del Dipartimento di Microbiologia ed Immunologia della prestigiosa John Hopkins University.
Lunedì 18 gennaio 2021, la sessione inaugurale sarà aperta dal Magnfico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Prof. Maurizio Oliviero, e dal Prof. Alceo Macchioni, Direttore del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie e presieduta dal professor Stefano Bruscoli.
Lunedì 25 gennaio 2021 alle ore 16, infine, a chiusura della Scuola, è in programma una tavola rotonda aperta al pubblico dal titolo “I vaccini e la gestione complessa della pandemia”, con la partecipazione della Prof.ssa Cristina Costantini, giurista dell’Università degli Studi di Perugia, e degli esperti di vaccini e di epidemie Dott. Carlo Petrini (Istituto Superiore di Sanità) e del Dott. Donato Greco (già Istituto Superiore di Sanità), moderata dal Prof. Gianluigi Cardinali coordinatore del dottorato.
Per maggiori informazioni si veda alla pagina del Dottorato di Biotecnologie:
http://www.dcbb.unipg.it/biotecnologie
Perugia, 13 gennaio 2021
Approvato ieri dal Comitato Universitario di Bioetica dell’Ateneo il progetto “Diagnosticando: test antigenici e molecolari point-of-care per la tele-diagnostica di COVID-19”, responsabile la Prof.ssa Antonella Mencacci del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Perugia, il Dipartimento di Prevenzione della USL Umbria 1 e l’Albo dei Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico.
Sulla base di nuove tecnologie di informatica diagnostica sarà per la prima volta possibile effettuare test antigenici e molecolari a distanza su tutto il territorio regionale. I risultati dei tamponi nasofaringei, nasali, orali o salivari verranno contestualmente trasmessi in tempo reale al laboratorio di Microbiologia per la validazione clinica.
Nella fase iniziale, l’Unità Mobile di Laboratorio sarà gestita da personale specializzato e, munita di strumentario di laboratorio e reagenti, potrà intervenire direttamente e rapidamente, in loco, in comunità individuate come a rischio di sviluppo di focolai di infezione da SARS-Cov-2. Ciò al fine di valutare l’applicabilità del modello all’intero territorio regionale e raccogliere dati utili a valutare l’efficacia delle diverse tipologie di tamponi.
Al termine del periodo di sperimentazione, verranno raccolti ed elaborati i dati relativi ai campioni di popolazione, numero dei test effettuati, tempi di esecuzione e refertazione, efficacia delle misure applicate e idoneità dei diversi campioni biologici.
L’Unità Mobile, inoltre, permetterà di raggiungere quei soggetti non autosufficienti o che hanno difficoltà a recarsi di persona ad effettuare i test diagnostici (RSA, centri per pazienti autistici, zone rosse, ecc.).
“Il progetto della Prof.ssa Mencacci costituisce una prima, importante pietra per la costruzione di un vero e proprio paradigma innovativo nel campo della diagnosi e dell’assistenza sanitaria” – ha dichiarato il Magnifico Rettore, Prof. Maurizio Oliviero – “ma soprattutto ci darà la possibilità di garantire la giusta attenzione al benessere delle persone più fragili che non possono, allo stato attuale, accedere ai servizi sanitari centralizzati. La medicina 4.0 può veramente consentirci un salto di qualità nella democratizzazione della medicina. In futuro la sperimentazione andrà estesa al monitoraggio continuo di dati biometrici, che in tempo reale ci consentiranno di intervenire prima, meglio e con una maggiore efficienza nella gestione delle risorse a nostra disposizione”.
“Sono entusiasta di poter partire con il progetto Diagnosticando, che ha il preciso obiettivo di fornire assistenza immediata là dove serve, nell’ottica di una medicina sempre più vicina ai cittadini.” – le parole della Prof.ssa Antonella Mencacci – “Questo ora è possibile grazie alla disponibilità di nuovissime tecnologie diagnostiche gestibili da dispositivi mobili. I risultati saranno forniti in tempo reale sia ai pazienti che ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica che, con un anticipo di 24 o 48 ore rispetto ai tempi attuali, potranno gestire i singoli casi. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, con i quali lavoreremo con l’affiatamento delle grandi squadre e ringrazio le Aziende che ci supporteranno con strumenti e reagenti”.
“Da Presidente della Commissione di Albo dei Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico dell’Umbria” - aggiunge Lorenzo Moretti – “sono molto orgoglioso di questo progetto, attuabile in sinergia con l’Università degli Studi di Perugia e le altre Istituzioni. Ci siamo impegnati da subito nella ricerca e nello sviluppo di nuovi metodi di organizzazione del lavoro, rivoluzionandolo per rispondere alle esigenze della medicina del territorio, che da oggi può esprimersi al meglio permettendo di avere diagnosi accurate e tempestive direttamente dove servono. La fattibilità che ci aspettiamo da questo progetto spero possa convincere la Regione ad adottarlo come sistema utile per l’intero nostro territorio.”
Perugia, 12 gennaio 2021
L’Università degli Studi di Perugia, con decreto del Magnifico Rettore, Prof. Maurizio Oliviero, ha indetto il concorso, per titoli e prova orale, per l'attribuzione di 20 assegni biennali di collaborazione per attività di ricerca e per lo sviluppo di competenze nell’ambito della progettazione di modelli organizzativi per la ricerca e la terza missione nell’ambito del Progetto “FUN-PROjects”.
Le domande dovranno essere presentate entro il giorno 01.02.2021.
Il bando completo con tutte le indicazioni necessarie per la presentazione delle domande è disponibile all’indirizzo internet
https://www.unipg.it/ricerca/assegni-di-ricerca/bandi-e-procedure?layout=concorso&idConcorso=27027
Dei 20 assegni che verranno attribuiti, 4 serviranno a potenziare i servizi dell’Amministrazione Centrale (e segnatamente al C.A.R. – Centro Amministrativo di supporto alla Ricerca, dedicati al supporto amministrativo-gestionale delle attività di Ricerca e Terza Missione) e 16 saranno destinati ai Dipartimenti dell’Ateneo.
Perugia, 12 gennaio 2021
Perugia, 12 gennaio 2021
UN PROTOCOLLO INNOVATIVO PER LA SCOPERTA DI NUOVI POTENZIALI FARMACI
Istituto Telethon Dulbecco, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Università di Trento e Università degli Studi di Perugia insieme per la ricerca mirata di farmaci in grado di contrastare gravi malattie neurodegenerative ad oggi incurabili
Trento-Perugia, 12 gennaio 2021 –Un protocollo innovativo per la scoperta di nuovi potenziali farmaci è stato messo a punto da un ampio team internazionale guidato da ricercatori e ricercatrici dell’Università degli Studi di Trento(Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrativa e dal Dipartimento di Fisica), dell’Università degli Studi di Perugia(Dipartimento di Scienze Farmaceutiche), dell’Istituto Telethon Dulbecco,Fondazione Telethon e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
"Pharmacological Protein Inactivation by Folding Intermediate Targeting"(PPI-FIT), questo il nome del nuovo metodo, è frutto di un lavorodal forte carattere multidisciplinare, grazie a contributi che vanno dalla fisica teorica all'informatica, alla chimica farmaceutica, dalla biochimica alla biologia cellulare. Il lavoro di ricerca è statopubblicato oggi sulla rivistaCommunications Biology- Nature Publishing Group.
«Il nuovo approccio multidisciplinare consiste nell'identificare piccole molecole in grado dibloccare il processo di ripiegamento (folding) di una proteina coinvolta in un processo patologico,promuovendone quindi la degradazione attraverso i meccanismi di controllo presenti nelle cellule» – spiegano i ricercatori. «PPI-FIT è stato applicato per la prima volta nel campo delle malattie da prioni, patologie neurodegenerative rare che colpiscono l'uomo e altri mammiferi e che sono balzate all’attenzione dell’opinione pubblica negli anni Novanta in occasione dell’emergenza “mucca pazza”. Queste patologie sono causate dalla conversione conformazionale di una normale proteina, chiamata proteina prionica cellulare, in una forma patogena aggregata, in grado di propagarsi come un agente infettivo (prione).Grazie al metodo PPI-FIT, gli autori hanno identificato una classe di molecole in grado di ridurre i livelli cellulari della proteina prionica e bloccare la replicazione della forma infettiva nelle colture cellulari».
Il calcolo impiegato nel PPI-FIT si fonda su alcuni metodi matematici originariamente sviluppati in fisica teorica per studiare fenomeni tipici del mondo subatomico, come l’effetto tunnel quantistico. Questi metodi sono poi stati adattati per la simulazione di processi biomolecolari complessi, come il ripiegamento e l’aggregazione di proteine.
I risultati ottenuti indicano che bersagliare i processi di ripiegamento delle proteine potrebbe rappresentare un nuovo paradigma farmacologico per modulare i livelli di diversi fattori coinvolti in processi patologici. Da una prospettiva ancora più ampia, questo studio suggerisce l'esistenza di un generico meccanismo di regolazione dell'espressione proteica, ad oggi non considerato, che agisce al livello dei percorsi di ripiegamento.
Lo studio si è avvalso anche della collaborazione di gruppi di ricercadell’Università di Santiago de Compostela, dell’Istituto di Biofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Institute of Neuropathology dell’University Medical Center di Hamburg-Eppendorf, del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare di Padova.
I risultati descritti nello studio hanno inoltre generato anche due richieste di brevetto da parte delle istituzioni coinvolte, una già approvata e la seconda attualmente in attesa di approvazione.
La start-upSibylla Biotech(https://www.sibyllabiotech.it), nata dalla collaborazione scientifica tra alcuni degli autori dello studio -Maria Letizia Barreca, Giovanni Spagnolli, Graziano Lolli, Pietro Faccioli ed Emiliano Biasini- e spin off dell’Università degli Studi di Perugia, dell’ Università di Trento e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sta ora impiegando le potenzialità di PPI-FIT per sviluppare farmaci contro un’ampia varietà di patologie umane, quali ad esempio il cancro e più recentemente COVID-19, come ad oggi documentato dal deposito di tre domande di brevetto.
La tecnologia PPI-FIT
PPI-FIT (Pharmacological Protein Inactivation by Folding Intermediate Targeting) è un protocollo farmacologico in grado di identificare molecole la cui funzione è quella di ridurre l'espressione di una proteina nella cellula, disattivandone la funzione patologica. Questo è possibile perché le molecole sono scelte per legarsi ad una "tasca" proteica identificata su uno stato intermedio del processo di ripiegamento (folding) della proteina. Bloccato a metà strada, il ripiegamento non avviene e la proteina viene degradata dalla cellula stessa.
La possibilità di identificare stati intermedi di folding si basa su una piattaforma di calcolo rivoluzionaria, che permette di simulare al calcolatore i percorsi di ripiegamento di proteine di rilevanza biologica, con livello di precisione atomico. Il metodo di calcolo che ha portato a questo risultato si fonda su metodi matematici di fisica teorica che sono stati adattati per consentire la simulazione di processi biomolecolari complessi, come il ripiegamento e l’aggregazione di proteine, grazie al lavoro di Pietro Faccioli, professore associato nel Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e affiliato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e del suo team.
Una proteina esce dal ribosoma come una catena di amminoacidi, e assume la sua forma biologicamente attiva solo in un secondo momento, dopo aver completato il percorso di ripiegamento (folding). A causa dell’intrinseca complessità, lo studio del ripiegamento di proteine biologicamente interessanti richiede tempi di calcolo inaccessibili con i metodi finora disponibili, anche utilizzando il più grande supercomputer al mondo appositamente disegnato per la dinamica molecolare. L’imponente avanzamento tecnologico che permette le simulazioni alla base di PPI-FIT è il frutto di una visione interdisciplinare nata all’interno del panorama scientifico dell’INFN, che collega la fisica teorica con la chimica e la biologia. Avendo la possibilità di osservare per la prima volta questi percorsi di ripiegamento, la tecnologia PPI-FIT consente di identificare e caratterizzare degli stati intermedi conformazionali che sono visitati dalla proteina durante il percorso verso lo stato biologicamente attivo (o nativo), e la cui emivita ha rilevanza biologica. Tali stati intermedi possono contenere una tasca di legame, diventando quindi nuovi bersagli per lo sviluppo di farmaci in grado di legarli e bloccarli, portando alla loro inattivazione.
La tecnologia è stata inventata dai soci fondatori di Sibylla Biotech nell’ambito di una ricerca accademica sulla replicazione del prione supportata da INFN, Fondazione Telethon, Università degli Studi di Trento e Università degli Studi di Perugia ed è stata utilizzata con successo in studi scientifici e brevettati, per ricostruire il meccanismo di replicazione dei prioni, e per sviluppare una nuova strategia farmacologica contro questi agenti infettivi.
*Giovanni Spagnolli, Tania Massignan, Andrea Astolfi, Silvia Biggi, Marta Rigoli, Paolo Brunelli, Michela Libergoli, Alan Ianeselli, Simone Orioli, Alberto Boldrini, Luca Terruzzi, Valerio Bonaldo, Giulia Maietta, Nuria L. Lorenzo, Leticia C. Fernandez, Yaiza B. Codeseira, Laura Tosatto, Luise Linsenmeier, Beatrice Vignoli, Gianluca Petris, Dino Gasparotto, Maria Pennuto, Graziano Guella, Marco Canossa, Hermann C. Altmeppen, Graziano Lolli, Stefano Biressi, Manuel M. Pastor, Jesús R. Requena, Ines Mancini, Maria L. Barreca, Pietro Faccioli, Emiliano Biasini.“Pharmacological Inactivation of the Prion Protein by Targeting a Folding Intermediate”.Communications Biology,2012
Per maggiori informazioni:
Ufficio stampa Fondazione Telethon - HAVAS PR Milan
Thomas Balanzoni – thomas.balanzoni@havaspr.com – tel. 02 85457047 - 3463204520
Ufficio stampa Università di Trento
Alessandra Saletti -alessandra.saletti@unitn.it– tel. 0461 281131 – 3281507260
Ufficio stampa Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Eleonora Cossi– eleonora.cossi@presid.infn.it – tel. 06 68400360 – 345.2954623
Ufficio stampa Università degli Studi di Perugia
Laura Marozzi - laura.marozzi@unipg.it – tel. 075 585 2202
Ufficio stampa Sibylla Biotech
Massimo Sandal - massimo.sandal@gmail.com
In allegato una fotografia di repertorio del team di ricerca
Da sinistra: Lidia Pieri (Sibylla), Graziano Lolli (Dip. CIBIO, UniTrento), Maria Letizia Barreca (Dip. Scienze Farmaceutiche, UniPG), Andrea Astolfi (Dip. Scienze Farmaceutiche, UniPG/Sibylla), Giovanni Spagnolli (Dip. CIBIO, UniTrento/Sibylla), Alberto Boldrini (Sibylla), Luca Teruzzi (Sibylla), Emiliano Biasini (Dip. CIBIO, UniTrento), Pietro Faccioli (Dip. Fisica, UniTrento/INFN-TIFPA), Tania Massignan (Dip. CIBIO, UniTrento, ora a Sibylla)
Perugia, 11 gennaio 2021
Firmate questa mattina, dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Prof. Maurizio Oliviero, le convenzioni per i tirocini formativi che gli studenti dell’Ateneo perugino potranno svolgere presso le organizzazioni sindacali confederali di CGIL, CISL e UIL. L’accordo consentirà di svolgere periodi di tirocinio formativo, valido ai fini della carriera accademica e mirato, in particolare, all’acquisizione di competenze utili all’ inserimento nel mondo del lavoro.
Si tratta di una novità assoluta, che si inserisce nelle strategie di potenziamento del job placement, dell’attuale Governance dello Studium. Per ogni partecipante verrà predisposto, dal Dipartimento di afferenza, un progetto formativo dettagliato della durata massima di un anno (24 mesi nel caso di studenti con disabilità). Il progetto includerà la nomina di un tutor aziendale e di uno didattico, la definizione di obiettivi compatibili con l’ordinamento dei corsi di studio e la valutazione dei risultati ottenuti in termini di crediti formativi, anche in considerazione dei curriculum accademici e degli obiettivi formativi dei corsi di laurea, laurea magistrale, scuole di specializzazione, Master o corsi di perfezionamento dei partecipanti.
“La collaborazione della nostra Università con i diversi soggetti del territorio, regionale e nazionale, oltre che per il perseguimento degli obiettivi di terza missione, è fondamentale per una crescita effettiva, professionale e umana, delle nostre studentesse e dei nostri studenti” – ha dichiarato il Magnifico Rettore Oliviero – “tanto più che le organizzazioni sindacali coinvolte condivideranno con l’Ateneo percorsi, obiettivi e finalità dei tirocini, al fine di individuare le modalità più idonee e più efficaci”.
“Per le nostre organizzazioni questa convenzione è una novità molto importante - affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini - soprattutto nell’ottica di creare un ponte tra mondo accademico e mondo del lavoro, accogliendo nelle nostre sedi e nei tanti luoghi in cui il sindacato è presente giovani studentesse e studenti che potranno sicuramente ricevere tanto in termini di esperienza diretta, ma anche offrire molto con i loro saperi e le conoscenze maturate nei loro percorsi didattici".
Perugia, 11 gennaio 2021
Scadono il 17 gennaio 2021 le iscrizioni al CyberChallenge.IT 2021, programma italiano gratuito di addestramento alla cyber security per ragazze e ragazzi nati tra il 1997 e il 2004 (16 - 23 anni).
CyberChallenge.IT 2021 rappresenta per gli studenti un'opportunità di imparare, divertirsi e gettare le basi per una carriera nel campo della cyber security, per diventare per hacker etici. Non sono richieste conoscenze pregresse di sicurezza informatica, ma solo eccellenti capacità di logica e programmazione.
“L'obiettivo per l'edizione 2021 è di coinvolgere almeno 5.000 tra i migliori studenti in Italia e di incoraggiarli a riempire i ranghi dei futuri professionisti della cybersecurity, mettendo così a disposizione del sistema paese le loro capacità”, spiega il Professor Stefano Bistarelli, Ordinario dell’Università degli Studi di Perugia e direttore del nodo UniPG Laboratorio Nazionale Cybersecurity che sottolinea come all’iniziativa aderiscano 30 Università italiane oltre al Centro di Competenza in Cybersecurity Toscano e al Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell'Esercito – Torino.
Una competizione che ha visto gli studenti umbri e dell’Ateneo di Perugia ottenere eccellenti risultati sia a livello nazionale che internazionale.
I ragazzi possono già allenarsi in vista dei test di selezione attraverso la piattaforma di training (https://training.cyberchallenge.it/#/overview).
Il nodo UniPG del Laboratorio Nazionale Cybersecurity organizzerà corsi di formazione nei mesi di marzo – maggio a 20 studenti selezionati dopo un percorso di selezione. Dal 22 al 24 gennaio 2021, ci sarà un pre-test online basato su quiz di logica, problem-solving e programmazione aperto a tutti gli iscritti. I migliori classificati verranno ammessi alla prova (forse in presenza) il 2 febbraio 2021.
L'edizione 2021, come le precedenti, culminerà nel quarto campionato italiano Capture-The-Flag in cybersecurity che consentirà di formare la Squadra Nazionale di Cyberdefender che parteciperà alla European Cyber Security Challenge, in programma a Praga, nella Repubblica Ceca, dal 28 settembre 2021 al 1° ottobre 2021.
CyberChallenge.IT è un programma del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI).
Video CC.IT 2021: https://www.youtube.com/watch?v=ozPzgo92zgo
Per le redazioni
Per maggiori informazioni:
Perugia, 5 gennaio 2021
È arrivata oggi, con un giorno di anticipo causa le misure straordinarie di contrasto all’emergenza Covid, la befana dell’Università degli Studi di Perugia, grazie alla campagna di raccolta fondi, indirizzata a tutta la comunità accademica, del Circolo universitario San Martino.
Molto discreta, per non creare problemi di ordine pubblico e di sicurezza, la befana ha fatto visita oggi ai piccoli ricoverati dei reparti di Clinica Pediatrica e di Oncoematologia Pediatrica delle aziende ospedaliere di Perugia e di Terni, portando regali alle bambine e ai bambini e cioccolata agli operatori sanitari impegnati quotidianamente nella loro cura.
Per coordinare la consegna, il Presidente del Circolo, Dott. Massimo Reali, supportato dalle colleghe Michela Maserati, Alessandra De Nunzio (la befana) e dal collega Alexander Maurizi.
“Il successo della raccolta fondi del Circolo universitario ha dimostrato, una volta di più, il grande cuore della comunità accademica dell’Università degli Studi di Perugia - ha dichiarato il Presidente Reali –: tanti piccoli gesti, se sommati, possono veramente fare la differenza”.
Ben cinquemilacinquecento euro, infatti, sono stati raccolti in pochi giorni, grazie a una capillare campagna che ha previsto, oltre alla possibilità di donare tramite bonifico, punti di raccolta nelle diverse sedi dell’Ateneo, ma soprattutto alla generosità dei tanti, docenti, tecnici, amministrativi, bibliotecari, collaboratori esperti linguistici, studentesse e studenti che hanno aderito con grande entusiasmo all’iniziativa, donando un sorriso e un momento di serenità alle bambine e ai bambini ricoverati presso i reparti.