Secondo appuntamento: l'Ingegnere Civile e Ambientale per Ripartire - Oggi secondo #WEBINARDICA - giovedì 9 luglio - Ripartire dalle Scuole: costruiamo il Futuro

9 luglio 2020

L'inizio del 2020, con l'improvvisa e inattesa emergenza sanitaria, ha riportato al centro del dibattito nazionale ed internazionale temi importanti come l'ambiente e la scuola in generale e nella loro declinazione nell'ambito di una società sempre più resiliente.


In questo ambito il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA) dell'Università degli Studi di Perugia ha pensato di migliorare l'offerta formativa proponendo un nuovo Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale con l'obiettivo di formare figure professionali che siano in grado di mettere al servizio della Società conoscenze e competenze di eccellenza per le sfide della auspicata ripartenza post-COVID-19, non ultime quella della allocazione ottimale delle risorse che verranno messe a disposizione dalla Comunità Europea.

 

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 Oggi giovedì 9 è stato affrontato il tema della scuola a partire dalle tre emergenze al centro del dibattito attuale: sicurezza delle strutture, progettazione degli spazi, ruolo della innovazione digitale nella didattica e nella formazione.

 

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Hanno partecipato: Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia; Anna Ascani, vice-Ministra dell'Istruzione; Giovanni Cardinale, CNI; Massimiliano e Doriana Fuksas, Studio Fuksas; Stefano Epifani, Digital Transformation Institute; Mario Lucidi, Istituto Comprensivo "Spoleto2"; Walter Ceccarini, ANCE Umbria.

 

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Per rivedere il webinar su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=LV5Zq9RqvM4

 

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Contributi

9 luglio_Ripartire dalle Scuole: costruiamo il Futuro

L’improvvisa e inattesa emergenza sanitaria, che ha già determinato l’impossibilità di fruire pienamente della scuola per oltre quattro mesi, ha evidenziato in modo impietoso alcune delle criticità del sistema scolastico in Italia. Parte di queste si erano già manifestate a seguito dei recenti terremoti nell’Italia centrale, riportando al centro del dibattito il tema della resilienza che, nello specifico, coincide con la possibilità di tornare alle normali condizioni dopo una emergenza. 

Garantire la continuità didattica nelle scuole in situazioni emergenziali e ridurre al minimo i tempi per la ripresa della normalità, risulta però di difficile attuazione a causa della natura delle strutture utilizzate, della concezione e organizzazione degli spazi e delle modalità di didattica ancora non completamente compatibili con le potenzialità suggerite dall’innovazione digitale.

Il superamento di così complesse criticità non può prescindere da una molteplicità di ruoli e competenze che operino in sinergia. 

In questo contesto, oggi, l’Ingegnere Civile e Ambientale può rappresentare una figura professionale in grado di mettere al servizio della Società conoscenze e competenze di eccellenza per le sfide della auspicata ripartenza post-COVID-19, non ultime quella della allocazione ottimale delle risorse che verranno messe a disposizione dalla Comunità Europea.

Il nuovo corso di laurea in Ingegneria Civile e Ambientale, insieme ai già consolidati corsi di studio magistrali in Ingegneria Civile e Ingegneria edile-Architettura del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Ateneo perugino, costituisce un riferimento cruciale per la formazione dei nuovi professionisti. 

Il #WEBINARDICA sulla scuola rappresenta un’occasione di incontro per iniziare gli auspicati processi virtuosi di dialogo e collaborazione. Il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, prof. Giovanni Gigliotti, e il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, prof. Maurizio Oliviero, hanno introdotto i lavori presentando le esperienze dell’Ateneo perugino. La vice-Ministra dell’Istruzione, On. Anna Ascani, è entrata nel merito dei temi con particolare riferimento alle attività in essere e alle risorse dedicate all’edilizia scolastica. Il prof. Massimiliano Gioffrè, Coordinatore dei corsi di studio magistrali in Ingegneria Civile e Ingegneria edile-Architettura, ha moderato il dibattito che ha affrontato i temi della sicurezza delle strutture scolastiche con l’Ing. Giovanni Cardinale, vice-Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, della concezione e organizzazione degli spazi dedicati all’istruzione con gli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas, del ruolo della innovazione digitale nella didattica e nella formazione con il prof. Stefano Epifani, Presidente di Digital Transformation Institute, dell’esperienza in prima linea nel Nucleo Operativo per l’Emergenza Scolastica del Ministero con il Dirigente Scolastico, prof. Mario Lucidi, delle possibili collaborazioni tra il settore delle costruzioni e l’Ingegnere Civile per le sfide della ripartenza con il dott. Walter Ceccarini, coordinatore regionale di ANCE Umbria.

Ripartire dalle scuole può consentire di non sprecare l’occasione della post-emergenza per un vero anno zero per il futuro della scuola italiana.

 

Giovanni Gigliotti, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale

Dopo un sentito benvenuto a tutti i relatori e i partecipanti al secondo appuntamento #webinarDICA, sottolinea l’importanza di ripartire dalla scuola, che pone le fondamenta per il futuro dei nostri giovani.

 

Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia

Un paese è veramente povero quando anche uno solo dei suoi giovani non ha la possibilità di poter ambire alla conoscenza, a sostenere le sue passioni e le sue ambizioni.

I giovani sono il nostro presente, di cui dobbiamo farci carico; per ripartire abbiamo bisogno di conoscenza, competenza e cultura. È compito delle istituzioni pubbliche garantire istruzione e sanità, mediante strumenti da mettere a disposizione dei propri figli.

I nostri giovani devono credere nel futuro del nostro Paese, fornendo il proprio indispensabile contributo alla ripartenza.

 

Anna Ascani, vice-Ministra all’Istruzione

Il percorso di formazione deve essere inteso come tutt’uno ed è di fondamentale importanza continuare a costruire e investire nella formazione di se stessi per tutta la vita.

Importanza del ripensamento degli spazi, sia a livello di sicurezza che in quanto spazi di apprendimento coerenti con la forma di didattica adottata, che non è più di semplice trasmissione di nozioni e informazioni, anche tenuto conto del mutato ruolo del docente, che ha la funzione di aiutare lo sviluppo del pensiero critico e la capacità di relazionarsi con gli altri per formare una cittadinanza consapevole e responsabile.

L’investimento deve essere finalizzato non solo al rientro immediato a scuola, in presenza e in sicurezza, ma soprattutto si deve ripensare la scuola, anche grazie al progetto “Next Generation EU”, per costruire spazi di apprendimento pronti ad accogliere una nuova didattica.

 

Giovanni Cardinale, CNI

Gli spazi delle scuole sono stati pensati per funzioni ben lontane da quelle attuali. Un tema fondamentale è quello della sicurezza del costruito, non limitabile solo a una valutazione meramente numerica, ma che deve invece tenere conto della responsabilità legata a tutto ciò che ha anche una notevole valenza sociale.

 

Massimiliano e Doriana Fuksas, Studio Fuksas

L’emergenza Covid-19 ha portato nuovamente alla luce una condizione già nota ovvero quanto sia determinante occuparsi della manutenzione delle scuole e in genere del patrimonio pubblico. Una fondamentale importanza è rivestita inoltre dalle infrastrutture non solo fisiche ma anche tecnologiche, come ad esempio le infrastrutture di connessione, a supporto della didattica. 

 

Stefano Epifani, Digital Transformation Institute

La sostenibilità è la capacità di soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere quella delle generazioni future di realizzare i propri. È necessario definire il ruolo della scuola nel nuovo contesto sociale e urbano per poi adottare di conseguenza le opportune tecnologie.

 

Mario Lucidi, Istituto Comprensivo “Spoleto2”

È necessario programmare un complessivo ripensamento degli spazi scolastici, anche prevedendone la rimodulazione a seconda delle specifiche esigenze del momento. La didattica a distanza, fruibile in misura maggiore solo da chi ne ha effettivamente meno bisogno, rischia di aumentare il gap sociale. 

 

Walter Ceccarini, ANCE Umbria

È necessario adeguare le infrastrutture sociali, come emerso dall’emergenza COVID-19 ma comunque già evidente, programmando gli interventi a partire da dati reali. Occorre tenere inoltre conto del fatto che gli attuali edifici scolastici sono in gran parte privi dei certificati essenziali (collaudo statico, prevenzione incendi, agibilità).

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