Ricerca
Martedì 16 maggio 2023 si svolgerà il webinar "Fluid biomarkers and multiple sclerosis: the long road towards validation". È organizzato dal Prof. Massimiliano Di Filippo e dalla Prof.ssa Lucilla Parnetti del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, insieme alla Dott.ssa Diana Ferraro dell’Università di Modena.
I biomarcatori fluidi, ovvero molecole misurabili nel sangue e nel liquor, possono essere utili nella diagnosi/diagnosi differenziale della Sclerosi Multipla (SM), possono contribuire a definirne la prognosi e la risposta al trattamento e possono aiutare a comprendere meglio la complessa eziopatogenesi dei diversi fenotipi clinici e delle diverse fasi di malattia. L’incontro, grazie al contributo di scienziati italiani e internazionali esperti, si prefigge lo scopo di fornire una panoramica sugli sviluppi della ricerca nell’utilizzo di biomarcatori fluidi nella Sclerosi Multipla e patologie correlate, tra cui i disordini dello spettro della Neuromielite Ottica (NMOSD). In particolare, verranno forniti aggiornamenti su marcatori di danno assonale, astrocitario e sinaptico e sul ruolo delle catene leggere delle immunoglobuline nella diagnosi della Sclerosi Multipla.
La lingua ufficiale è l'Italiano, ma vi saranno due relazioni tenute da opinion leaders europei - Charlotte Teunissen, Amsterdam UMC e Harald Hengen, Medical University of Innsbruck -, oltre alla partecipazione di alcuni tra i più attivi ricercatori in ambito Nazionale.
Per le iscrizioni: https://bit.ly/3JUHSVr
Perugia, 4 maggio 2023
Al convegno internazionale della Società Europea di Trapianto di Midollo Osseo (EBMT) in corso a Parigi, il Dott. Antonio Pierini, ricercatore ematologo dell’Università degli Studi di Perugia, per conto dei colleghi del Programma Trapianto di UniPg e dell’Azienda Ospedaliera perugina ha presentato i primi risultati di un innovativo approccio trapiantologico nei pazienti affetti da leucemia acuta e che hanno a disposizione un donatore compatibile familiare o da Registro.
A oggi sono stati trapiantati 23 pazienti. Tutti hanno superato la procedura in sicurezza (mortalità = 0%) e soltanto 2 sono andati incontro a recidiva di malattia nonostante l’alto rischio della stessa nella maggior parte dei casi.La sopravvivenza, in assenza di malattia e di complicanze croniche da trapianto, è risultata essere di più del 90%. Questi risultati, di gran lunga superiori a quelli descritti nella letteratura internazionale, sono stati raggiunti con l’estensione al Trapianto compatibile della metodologia sino ad adesso utilizzata a Perugia nei Trapianti da donatore parzialmente compatibile.
In questo ultimo campo, il team dell’Ematologia e della Radioterapia Oncologica di Perugia aveva già dimostrato come possano essere guariti ben il 75% dei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta ad alto rischio, vale a dire da condizioni che storicamente resistono ai trattamenti chemioterapici convenzionali. Questa sopravvivenza è nettamente superiore a quella del 45% usualmente descritta nei Centri Europei e Nordamericani ed è dovuta essenzialmente alla bassissima incidenza di recidive (appena il 10%) nella casistica di Perugia (contro circa il 40% della letteratura).
Il motivo di questi successi nei trapianti compatibili o parzialmente compatibili è l’aver utilizzato un’innovativa composizione del materiale trapiantato, suggerita dagli studi nei modelli sperimentali, che è in grado di esercitare una potentissima azione antileucemica. L’altra arma vincente è costituita anche da una particolare strumentazione che la Radioterapia Oncologica di Perugia impiega per trattare il paziente immediatamente prima del trapianto con il fine di facilitarne l’attecchimento e contribuire a distruggere la leucemia. Contrariamente ai comuni acceleratori lineari che irradiano tutto il corpo, questo strumento è incredibilmente preciso nella sua azione. Irradia potentemente tutte le ossa e quindi il midollo con le cellule leucemiche ivi contenute. Al contempo il danno a tutti gli altri organi e tessuti dell’organismo è fortemente ridotto. Ne trae beneficio l’intera procedura trapiantologica che risulta essere oltremodo efficace contro la leucemia ed al contempo caratterizzata da una minore tossicità generale. E’ così possibile estendere il trapianto salva-vita anche ai pazienti di 60-70 anni, aspetto questo di fondamentale importanza, ove si consideri che la leucemia acuta mieloide insorge con più frequenza nei soggetti di età avanzata.
(Dott.Antonio Pierini)
Perugia, 26 aprile 2023
L'esperimento AMS-02 svela nuove proprietà sulla variabilità temporale dei flussi di raggi cosmici
Il contributo dei ricercatori del Dipartimento di Fisica e Geologia UniPg alla collaborazione internazionale AMS-02
UniPg ha partecipato allo studio che ha permesso di sviluppare nuove cellule CAR-CIK: riconoscono e aggrediscono le cellule dalla leucemia mieloide acuta
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Blood Advances
Studio sugli effetti del COVID-19, prestigioso riconoscimento per la dott.ssa Giulia Menculini insignita a Parigi dell’EPA Research Prize
Spedizione alle Svalbard per preservare la memoria glaciale dell'Artico minacciata dai cambiamenti climatici
Al via la spedizione del progetto Sentinel sul ghiacciaio Holtedahlfonna, con la partecipazione della Fondazione Ice Memory
Un pionieristico studio, realizzato da un team internazionale di cui fanno parte il dottore di ricerca Daniele Di Bari, la professoressa Caterina Petrillo e il professore Alessandro Paciaroni del Dipartimento di Fisica e Geologia di UniPg, fa luce sui cambiamenti nella mobilità delle biomolecole cellulari durante il processo di morte per effetto di alte temperature.
La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista ACS - Central Science, organo dell’American Chemical Society.
“Le variazioni di temperatura hanno un grande impatto sul metabolismo e sulla morte cellulare, ma un quadro molecolare esaustivo di questi processi è ancora mancante” – spiega Alessandro Paciaroni, principal investigator della ricerca. “Ad esempio, se la morte termica sia determinata dal deterioramento dell'intero proteoma, ovvero l’intero complesso delle proteine espresse da una cellula, o solo di una parte specifica è oggetto di accesi dibattiti. Monitorando la dinamica del proteoma dell'escherichia coli, un batterio modello molto studiato, la nostra indagine ha dimostrato chiaramente che solo una piccola frazione del proteoma viene seriamente danneggiata durante la morte cellulare. Per la prima volta, quindi, siamo stati in grado di dimostrare che lo stato dinamico del proteoma dell'escherichia coli consente di predire lo stato del metabolismo batterico e, ad alte temperature, il sopraggiungere della morte batterica. Questi risultati possono avere un impatto in diversi campi – evidenzia il professore Paciaroni -, poiché una profonda comprensione della stabilità termica della cellula è fondamentale ad esempio per modellare l'impatto del cambiamento climatico sulla crescita degli organismi microbici, o per stabilire limiti teorici per la vita in ambienti estremi - come nei pianeti del sistema solare o oltre -, nonché per ottimizzare i trattamenti termici contro il cancro.”
La ricerca pubblicata dalla rivista statunitense si inquadra nell’ambito delle attività del gruppo di ricercatori e ricercatrici del Laboratorio di Fisica del DNA e delle Biomolecole (Dipartimento di Fisica e Geologia – UniPg), attivo nello studio di biomolecole - principalmente DNA e proteine - per soluzioni innovative a fini terapeutici. Si tratta di un contesto fortemente multidisciplinare, dove le informazioni derivanti da tecniche spettroscopiche avanzate e la capacità di modellizzazione di sistemi complessi propria della Fisica svolgono un ruolo guida per affrontare le sfide globali legate alla tutela della salute.
Di Bari D., Timr S., Guiral M, Giudici-Orticoni M.T., Seydel, T., Beck, C., Petrillo, C., Derreumaux, P., Melchionna, S., Sterpone, F., Peters, J., & Paciaroni, A. (2023). Diffusive Dynamics of Bacterial Proteome as a Proxy of Cell Death, ACS Central Science, 9, 1, 93–102.
DOI: https://doi.org/10.1021/acscentsci.2c01078
Da sinistra, il professore Alessandro Paciaroni, la professoressa Caterina Petrillo e il dottor Daniele Di Bari
Fondazione Telethon assegna in Umbria 394.000 euro alla ricerca di eccellenza sulle malattie genetiche rare a Loredana Bury, Paolo Gresele e Francesca Fallarino di UniPg - Le congratulazioni del Magnifico Rettore Prof. Maurizio Oliviero
In vista della Giornata Mondiale delle Malattie Rare del 28 febbraio, sono stati annunciati i vincitori dell’ultimo bando Telethon del 2022: 35 i progetti finanziati su tutto il territorio nazionale
La prof.ssa Cinzia Costa e la dott.ssa Miriam Sciaccaluga del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, diretto dal Prof. Vincenzo Nicola Talesa, e afferenti alla Clinica Neurologica dell'Azienda Ospedaliera di Perugia, sono risultate fra i vincitori del “XI International Gene Therapy Award for Lafora Disease”, un bando competitivo di ricerca internazionale promosso dall’Associazione Malattie Rare Mauro Baschirotto, la quale destina ogni anno un contributo di 150 mila euro per borse di studio e per il sostegno della ricerca scientifica.
Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito al gruppo di ricerca di cui fanno parte le due ricercatrici Unipg nel corso della seconda giornata del recente incontro scientifico di discussione sull’epilettologia sperimentale, un’iniziativa organizzata dalla Commissione di Epilettologia Sperimentale della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), dalla prof.ssa Costa, nonchè dalla prof.ssa Eleonora Palma e dal dott. Gabriele Ruffolo dell’Universita Sapienza Roma..
Il gruppo di ricerca vincitore dei 150 mila euro è composto, oltre che dalla prof.ssa Costa e dalla dott.ssa Sciaccaluga, dalla dott.ssa Marina Sánchez e dal dott. Luis Zafra Puerta della Fundación Jimes Díaz di Madrid, nonché dal dott. Paolo Prontera e dalla dott.ssa Valentina Imperatore dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.
Da sinistra: dott. Luis Zafra Puerta (Madrid), dott. Paolo Prontera (Azienda Ospedaliera Perugia), prof.ssa Marina Sánchez (Madrid), dott.ssa Valentina Imperatore ( Azienda Ospedaliera Perugia), dott.ssa Miriam Sciaccaluga (Unipg), prof.ssa Cinzia Costa (Unipg), Prof. Giuseppe Baschirotto (Presidente Associazione Baschirotto)
L’articolo “Leak Detection in a Real Transmission Main Through Transient Tests: Deeds and Misdeeds”, di Bruno Brunone, Silvia Meniconi e Caterina Capponi - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, e Matteo Frisinghelli - NovaReti Spa, Trento, pubblicato sulla rivista internazionale Water Resources Research (WRR), è stato insignito del premio WRR 2021 Editors' choice award dal WRR Editorial Board.
Il prestigioso riconoscimento, conferito dall’editorial board ai contributi scientifici di maggiore qualità ed impatto, presenta i risultati di prove sperimentali effettuate su un impianto idrico gestito da NovaReti SpA a Trento, il cui responsabile operativo del servizio idrico è Matteo Frisinghelli, coautore dell’articolo. Tali prove, basate sulla generazione “controllata” di onde di pressione, hanno permesso di analizzare l’importante condotta di adduzione che alimenta la città di Trento e determinarne lo stato di salute. Le prove hanno consentito di individuare alcune anomalie e localizzare due rotture.
Per la loro esecuzione è stato anche utilizzato il Portable Pressure Wave Maker, messo a punto presso il Laboratorio di Ingegneria delle Acque – Water Engineering Laboratory (WEL – www.welabpg.com) dell’Università degli Studi di Perugia, un dispositivo già vincitore nel 2016 del Premio Sostenibilità alla Fiera Internazionale dell’Acqua H2O di Bologna.
L’articolo è disponibile open access qui:
https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/2020WR027838
(Nella foto da sinistra a destra: Prof. Bruno Brunone, Prof.ssa Silvia Meniconi, Dott.ssa Caterina Capponi - Unipg, Ing. Matteo Frisinghelli - NovaReti spa)