Cultura
La rivista Microbiology Research ottiene l’impact factor. Coordinata dal professor Beniamino Cenci Goga, si avvale della collaborazione di docenti dell’Università degli Studi di Perugia
“Conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale attraverso la digitalizzazione 3D”: a Spoleto un incontro sul tema
Venerdì 30 giugno, ore 16.45
Al Dipartimento di Matematica e Informatica di UniPg la consegna dei riconoscimenti ai vincitori del “Premio Danti”
XXVI Convegno Internazionale dell’Accademia Romanistica Costantiniana - Per i cinquant’anni della “Costantiniana”. Tra bilanci e prospettive Oriente e Occidente in dialogo - (Spello, 15-17 giugno 2023) - Consegna del Premio Internazionale “Giuliano Crifò” per tesi di dottorato
Il Centro di Ricerca Universitario “Accademia Romanistica Costantiniana”, a cinquant’anni dalla sua istituzione, il 12 giugno 1973, organizza il XXVI convegno internazionale dal titolo Per i cinquant’anni della “Costantiniana”. Tra bilanci e prospettive: Oriente e Occidente in dialogo, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, patrocinato da Regione Umbria e Comune di Spello e realizzato con la collaborazione dell'Associazione “Accademia Storico-Giuridica Costantiniana”.
Le sedute si terranno a Spello, sede onorifica del Centro di Ricerca, dal 15 al 17 giugno 2023, nella Sala del Rescritto dell’Antico Palazzo Civico, in piazza della Repubblica.
I lavori inizieranno giovedì 15 giugno, alle ore 15, con gli indirizzi di saluto delle autorità a cui seguiranno una serie di interventi che si soffermeranno sui cinquant’anni di attività del Centro.
A seguire avrà luogo la cerimonia di consegna alla vincitrice, Elena Pezzato, del Premio Internazionale "Giuliano Crifò" per la migliore tesi di dottorato in tema di diritto romano e storia romana del tardo impero, edizione 2022.
Il convegno proseguirà nelle giornate di venerdì 16 e sabato 17 giugno affrontando in chiave giuridica e storica il tema, sempre attuale, dei rapporti fra Oriente e Occidente affrontati, però, non dal punto di vista del contrasto, ma da quello, come espresso nel titolo, del dialogo e della condivisione. Un argomento e una prospettiva significativa e complessa che sottolinea in modo particolare, nell’occasione del cinquantennio, l’impegno del Centro nell’affrontare importanti e stimolanti filoni di ricerca.
Nelle sedute si alterneranno gli interventi di specialisti di diritto romano e di studiosi di storia romana italiani e stranieri che inquadreranno aspetti generali e questioni più particolari legate al binomio Oriente/Occidente.
Gran successo di pubblico e unanimi consensi per la serata inaugurale del progetto "Perugino come non l'hai mai visto", l’evento che propone l’opera del pittore Pietro Vannucci detto il Perugino, nel quinto centenario dalla morte -, in forme inedite, grazie alle nuove tecnologie, quali videomapping, proiezioni e realtà immersiva.
A fare gli onori di casa, nel Chiostro di Palazzo Murena, sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Perugia, il Magnifico Rettore prof. Maurizio Oliviero, che ha portato il saluto e sottolineato l’importanza dell’iniziativa, al servizio della città e del territorio, curata dalla prof.ssa Cristina Galassi, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Ateneo perugino.
Intervenuti, inoltre, Leonardo Varasano, assessore alla cultura del Comune di Perugia, Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del Perugino, e Anna Calabro, presidente della Fondazione Perugia Musica Classica.
Spazio poi alla musica – grazie alla collaborazione con la Fondazione Perugia Musica Classica – con il concerto dei gruppi vocali Armoniosoincanto e Tritonus con Katerina Gannudi (arpa e voce) ed Enrico Bronzi (violoncello); direttore del coro il Maestro Franco Radicchia.
Infine il via alla proiezione - in piazza dell’Università, sulla facciata della chiesa degli Olivetani e nello spazio delle logge del Dipartimento di Fisica e Geologia -, delle opere del Perugino, portate in Francia nel 1797 per effetto delle spoliazioni napoleoniche: un racconto emozionante di animazioni, immagini, effetti sonori e musicali.
Potrà essere ammirata tutti i giorni sino al 5 novembre 2023 nelle ore serali, fino alle 2 di notte.
Al via dal 1°giugno una speciale installazione sul Divin Pittore promossa tramite un progetto della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici di UniPg.
Sarà l’utilizzo di nuove tecnologie — quali il videomapping, le proiezioni, la realtà immersiva — a offrire, a partire dal prossimo giovedì 1 giugno 2023, un “Perugino come non l’hai mai visto”, evento pensato per comunicare in forme inedite l’opera del pittore Pietro Vannucci detto il Perugino nel quinto centenario dalla morte.
L’iniziativa avrà infatti uno scenario speciale, quello di piazza dell’Università e delle logge del Dipartimento di Fisica e Geologia ed è parte di un progetto promosso dall’Università degli Studi di Perugia, e curato dalla Professoressa Cristina Galassi, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Ateneo perugino.
Serata inaugurale, quella del 1° giugno, a partire dalle ore 20:30, per la speciale mostra virtuale, che potrà essere ammirata sino al 5 novembre 2023, naturalmente nelle ore serali.
Interverranno, con i saluti istituzionali, Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Andrea Romizi, sindaco della Città di Perugia, Ilaria Borletti Buitoni, Vicepresidente del Fai e Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Pietro Perugino, Anna Calabro, presidente della Fondazione Perugia Musica Classica. In occasione della prima accensione, nel chiostro del Rettorato, dopo la presentazione del progetto a cura della prof.ssa Cristina Galassi, si terrà un concerto in collaborazione con la Fondazione Perugia Musica Classica. A esibirsi saranno i gruppi vocali Armoniosoincanto e Tritonus con Katerina Gannudi (arpa e voce) ed Enrico Bronzi (violoncello). Direttore del coro il Maestro Franco Radicchia.
Le nuove tecnologie al servizio dell’arte
Perugino come non l’hai mai visto è un progetto a forte valenza culturale e divulgativa che utilizza le nuove tecnologie per comunicare l’opera di Pietro Vannucci in forme inedite e di grande impatto. Presenta le principali opere del maestro in Umbria e quelle migrate all’estero a seguito di dispersioni, in particolare per via delle requisizioni napoleoniche.Lo scopo è quello di rendere noti a un pubblico quanto più vasto possibile i dipinti presenti e disseminati sul territorio umbro, favorendo la conoscenza dell’artista e l’attivazione di percorsi e itinerari virtuosi in Umbria, nonché di divulgare la conoscenza delle opere del Perugino custodite fuori regione. Con l’intento di creare una “piazza animata”, nelle logge del Dipartimento di Fisica e Geologia vengono rappresentate “a pieno schermo” le principali opere dell’artista presenti sul territorio umbro: una narrazione sintetica, realizzata con lettering in animazione, ripercorre la produzione del Divin Pittore visitando i luoghi nei quali si è ramificata la sua attività.
Un libro interattivo
Completa il progetto un e-book, un libro interattivo che contiene descrizioni accurate delle opere selezionate – a firma degli allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici – corredate di riproduzioni e note bibliografiche, liberamente accessibile nel portale http://benistoricoartistici.unipg.it. Sarà possibile scaricare l’e-book attraverso appositi codici QR presenti al momento della proiezione.
Il ruolo della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici di UniPg
I contenuti audiovisivi della mostra sono realizzati dagli allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici: in questo modo le installazioni si trasformano in una straordinaria occasione didattica, in una palestra storico-artistica per i giovani studiosi formati dall’Università degli Studi di Perugia e dal consorzio dei tredici atenei che aderiscono alla Scuola di Specializzazione.
Informazioni
Ente promotore: Università degli Studi di Perugia
Sede: Università degli Studi di Perugia, Piazza dell'Università
Data inizio: primo giugno 2023
Data fine: 5 novembre 2023
Tipologia di accesso: gratuito
Orari: dal primo giugno al 31 agosto, dalle 21:30 alle 24; dal primo settembre al 5 novembre, dalle 20:30 alle 24
Email progetto: cristina.galassi@unipg.it
Sito web: http://benistoricoartistici.unipg.it
“La lettura ad alta voce condivisa”: nel nuovo volume de ‘Il Mulino’ metodo e risultati di Federico Batini e del gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Perugia. A JesiEduca la presentazione con i dati
La “lettura ad alta voce condivisa” protagonista del Festival su scuola e educazione JesiEduca: per l’evento inaugurale della manifestazione è stato presentato il volume “La lettura ad alta voce condivisa. Un metodo in direzione dell’equità”, edito da Il Mulino (Collana della Fondazione per la Scuola). Era presente l’autore Federico Batini, docente di Pedagogia sperimentale all’Università degli Studi di Perugia, che da oltre un decennio si occupa di lettura e di lettura ad alta voce con il suo gruppo di ricerca.
Un pubblico gremito e attento ha confermato il crescente interesse per questo lavoro.
Con il volume per la prima volta Batini ha messo insieme i risultati e tutti gli aspetti del metodo centrato sul potenziamento di bambini e bambine, ragazze e ragazzi e capace di costruire un vero interesse per la lettura, le abilità necessarie per praticarla in modo autonomo ma, soprattutto, lo sviluppo di competenze e abilità funzionali all’incremento del numero di ragazzi e ragazze in grado di raggiungere il successo scolastico.
La lettura ad alta voce è una forma particolare di lettura di storie, in cui qualcuno legge per qualcun altro, in cui la storia si fa voce.
Nel volume si fa riferimento a un particolare approccio che prevede che una persona adulta (docente, educatore, formatore, ecc.) si assuma la responsabilità di un gruppo, prestando la propria voce e il proprio corpo, per proporre storie in modo progressivo, sistematico e intensivo, curando le scelte e la bibliovarietà, al gruppo e per il gruppo, negoziando le scelte con il gruppo stesso, facilitando il confronto, la discussione e l’ingresso nelle storie di tutti i partecipanti (nella fase denominata socializzazione).
Il metodo della lettura ad alta voce condivisa si sta imponendo nei contesti educativi e di istruzione in Italia (sono almeno 20.000 i docenti che lo adottano in Italia) e in altre parti del mondo, grazie al supporto delle evidenze raccolte circa i suoi effetti.
Praticata in modo continuativo dall’adulto nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole del primo e del secondo ciclo, la lettura ad alta voce condivisa produce effetti rilevanti per esempio sulle abilità cognitive, emotive, linguistiche, di comprensione, sulle abilità di utilizzo della lingua nell’apprendimento, sulle abilità di pensiero critico, facilita la capacità di stare con gli altri e capirli e, al contempo, educa alla lettura. Il volume mette a fuoco da diverse prospettive disciplinari le caratteristiche fondamentali del metodo, i presupposti teorici, le condizioni di utilizzo, gli effetti sull’apprendimento, in relazione con altri approcci rilevanti.
Quello della lettura ad alta voce condivisa è un metodo ormai consolidato in centinaia di istituti distribuiti in tutto il territorio nazionale, grazie ai numerosi progetti che si avvalgono della direzione scientifica di Federico Batini e dell’intensa attività di ricerca condotta dal gruppo di ricercatori da lui guidati del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione (FISSUF) dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con l’Associazione Nausika e con i volontari di LaAV (Letture ad alta voce). Si tratta di esperienze che non solo utilizzano e diffondono questo approccio scientifico, ma ne verificano costantemente l’efficacia con un approccio di ricerca trasformativa.
Il primo progetto di rilevanza nazionale è stato “Leggimi ancora”, promosso sin dal 2018 da Giunti Scuola che ha coinvolto complessivamente, nei suoi cinque anni di attività, oltre 50.000 classi ed ha mostrato con una grande indagine in tre città campione (Torino, Modena e Lecce) gli effetti cognitivi e nelle abilità superiori di comprensione indipendentemente dai punti di partenza.
Da ricordare anche il progetto “Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l'intelligenza”, politica educativa della Regione Toscana, realizzata in collaborazione con Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura). “Leggere: Forte!” ha proposto sin dall’anno scolastico 2019/20 di introdurre nelle scuole toscane un tempo quotidiano dedicato alla lettura ad alta voce da parte delle educatrici e degli educatori, delle insegnanti e degli insegnanti per le alunne e gli alunni di tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire dai servizi educativi per la prima infanzia. Dopo quattro anni di attività i dati rivelano, per esempio, che i bambini e le bambine del nido aumentano fino al 29,7% la capacità di controllare la motricità globale, la coordinazione e le abilità manipolatorie; nella scuola dell’infanzia la capacità di risolvere problemi interni a situazioni sociali cresce dell’82%; per gli alunni e le alunne della scuola primaria l’Indice di Comprensione Verbale (ICV), ovvero la capacità di formulare e di utilizzare i concetti verbali, migliora del 14,3% e, soprattutto che dimensioni cognitive e di comprensione possono essere sollecitate e migliorate anche nelle scuole secondarie.
A Parma invece è in corso il progetto “Lettrici e lettori forti”, promosso da una rete di 10 Istituti Comprensivi della città e della provincia che vede capofila l’Istituto Comprensivo “Giacomo Ferrari”. Il progetto, sostenuto da Fondazione Cariparma nell’ambito del bando “Leggere crea indipendenza”, e realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, l’associazione Nausika e il movimento di volontari LaAV Letture ad alta voce, ha già coinvolto attivamente oltre 200 docenti e oltre 2000 studentesse e studenti, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado. Di recente sono stati diffusi i dati relativi alla seconda annualità, tra i più significativi si possono registrare i confronti con i campioni normativi di standardizzazione italiana, ovvero i punteggi che ci si attendono per quell’età, e i risultati delle prove di fluenza verbale. I bambini della scuola dell’infanzia (3-6 anni) sottoposti al training intensivo di lettura ad alta voce aumentano le abilità di comprensione di testi orali del 20% e di competenza e regolazione emotiva del 38,6% rispetto al loro punto di partenza mentre il gruppo di controllo (non sottoposto all’attività di lettura ad alta voce) mostra un decremento nelle abilità di comprensione e un incremento pari a meno della metà di quello dei gruppi a cui è stato letto per le abilità emozionali. Per la scuola primaria invece, è da rilevare il risultato delle prove di fluenza verbale che valutano l’ampiezza del magazzino lessicale, la velocità di accesso al lessico e la capacità di organizzazione lessicale. I dati mostrano come i bambini sottoposti alla lettura ad alta voce aumentino notevolmente le loro abilità di accesso lessicale fino rispetto al loro punto di partenza. Il gruppo di controllo, composto dalle classi che hanno proseguito con la normale didattica, vede invece un incremento molto inferiore. Infine nella scuola secondaria di primo grado è stata misurata la capacità del soggetto di formulare e utilizzare i concetti verbali, cioè la capacità di ascoltare una richiesta, di recuperare informazioni precedentemente apprese, di pensare e di esprimere verbalmente una risposta. I dati relativi alle classi prime di scuola secondaria di primo grado evidenziano come i ragazzi sottoposti all’attività di lettura ad alta voce aumentino le loro abilità di formulare e utilizzare concetti verbali in modo significativo rispetto al loro punto di partenza.
In cantiere dal 2019 e realizzato negli ultimi due anni scolastici è, a Torino, il progetto “Ad Alta Voce Porta Palazzo”, che si svolge presso l’Istituto comprensivo Torino II strutturato in 4 plessi, per un totale di 1.032 studenti. L’iniziativa è promossa e sostenuta dalla Fondazione per la Scuola (Ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo) che sta operando, con differenti azioni, per allargare il progetto e per diffondere il metodo presso ulteriori autonomie scolastiche, in accordo con i propri obiettivi istituzionali. Porta Palazzo, tra le aree più vitali e complesse del capoluogo piemontese, è caratterizzata storicamente dalla presenza da un tasso di presenza immigrata tra i più alti di Italia: un laboratorio di integrazione e convivenza urbana complesso. Qui i dati hanno dimostrato come anche bambini della scuola dell’infanzia che partono da livelli linguistici decisamente inferiori rispetto alle capacità attese per quell’età riescono a progredire in modo significativo (11%) mentre i loro coetanei che partono da livelli più alti diminuiscono, nello stesso periodo, le loro abilità. Oltre il 10% l’incremento dei livelli di comprensione alla scuola primaria e, soprattutto, da una collocazione inferiore alla media normativa si spostano sopra la media stessa (detto in altre parole bambini con abilità di comprensione in italiano inferiori a quelle medie che è possibile attendersi, per quell’età, dopo tre mesi di lettura ad alta voce superano le medie di riferimento). Le percentuali di bambini sopra e sotto la media normativa si invertono: prima della lettura ben il 61% era sotto la media attesa e solo il 39% la superava. Dopo il primo intervento intensivo di lettura il 59% la supera agevolmente. Interessante il dato relativo alle abilità cognitive di base per i ragazzi e le ragazze delle secondarie con un incremento superiore all’11% (a fronte di una crescita dei coetanei che non hanno partecipato pari a un quarto della loro). Per gli stessi ragazzi e ragazze la crescita della fluenza verbale è pari quasi al 20%.
“La lettura ad alta voce condivisa. Un metodo in direzione dell'equità” è a cura di Federico Batini con i contributi di Teresa Cremin, Simone Giusti, Giordana Szpunar, Alessio Surian, Moira Sannipoli, Giovanni Moretti, Arianna L. Morini, Ermelinda De Carlo, Giusi Marchetta, Martina Evangelista, prefazione di Giulia Guglielmini.
Federico Batini insegna Pedagogia sperimentale, Metodologia della ricerca educativa e Metodi e tecniche della valutazione scolastica all’Università degli Studi di Perugia, dove dirige il Master «Lettura ad alta voce a scuola, nei contesti educativi, di sviluppo, assistenziali, riabilitativi e organizzativi» e «Orientamento narrativo e prevenzione della dispersione scolastica». Dirige le riviste «Effetti di Lettura» e «LLL». È autore, tra l’altro, di «Ad alta voce. La lettura che fa bene a tutti» (Giunti, 2021) e di «Lettura ad alta voce» (Carocci, 2022)
(Il Prof.Federico Batini a JesiEduca)
Perugia, 26 maggio 2023
La bellezza dell’agroalimentare italiano tra tutele, agromafie e nuove minacce”, a Perugia, il Seminario promosso da Coldiretti Umbria, Fondazione Osservatorio Agromafie e Comando Legione Carabinieri Umbria, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Perugia.
“La bellezza dell’agroalimentare italiano tra tutele, agromafie e nuove minacce”: questo il titolo del seminario svoltosi a Perugia nell’Aula Magna del Rettorato organizzato da Coldiretti Umbria, Fondazione Osservatorio Agromafie e Comando Legione Carabinieri Umbria, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Perugia.
“Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 580 miliardi di euro nel 2022 nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina” ha spiegato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il Made in Italy a tavola vale quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”. “La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscono un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori” ha continuato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare che “dal nutriscore alle etichette allarmistiche sul vino, il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche e ideologiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti, indipendentemente dalle quantità consumate, e di aprire la strada ai cibi sintetici con pericoli per la salute e l’ambiente”.
“È necessario un profondo lavoro di risistemazione che riguarda il contrasto alle frodi dei prodotti alimentari, considerata l’attuale carenza di un sistema sanzionatorio per comportamenti criminosi capaci di causare danni al mercato, alla concorrenza come pure al pubblico dei consumatori - ha affermato Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie. Lo scopo - ha aggiunto Caselli - è di affidare alle norme penali non soltanto il compito, da sempre riconosciuto, di punire i comportamenti illeciti, ma di tutelare beni ulteriori e diversi dalla generica lealtà commerciale, valorizzando, in particolare il consumatore finale di alimenti ed il patrimonio agroalimentare di comunità territoriali”.
Il Generale Gerardo Iorio Comandante della Legione Carabinieri Umbria ha evidenziato che “L’Arma dei Carabinieri garantisce la tutela di questo fondamentale settore produttivo attraverso l’impiego integrato delle Stazioni territoriali, forestali e dei comparti di specialità, come i NAS, i Reparti Carabinieri Tutela Agroalimentare, i Nuclei operativi ecologici, i Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro, con specifiche competenze ad alto contenuto tecnico operativo”.
Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Ateneo perugino, ha sottolineato che “L’Università degli Studi di Perugia prosegue con forza nel suo impegno per la valorizzazione e la custodia delle straordinarie risorse del nostro Paese, a favore della legalità, della dignità delle persone e contro tutte le mafie. L’evento di oggi è particolarmente significativo, in quanto interessa un settore strategico che abbraccia l’intero territorio nazionale e che riguarda la vita di ognuno di noi, con una doppia direttrice. Da un lato, il fondamentale dibattito sul cibo italiano, prezioso patrimonio di noi tutti, sulla sua tutela e sulle filiere a esso collegate. Dall’altro, quello sulla legalità e la lotta alla criminalità, che riguarda fenomeni quali il caporalato, il controllo dei trasporti e della distribuzione, la contraffazione e lo smaltimento illegale di rifiuti. L’Ateneo mette volentieri a disposizione le sue risorse e le sue alte competenze scientifiche per supportare il contrasto di questi fenomeni e dare il suo contributo al benessere di tutte e di tutti”.
(Un momento del seminario La bellezza dell'agroalimentare italiano)
Perugia, 24 maggio 2023
La bellezza dell’agroalimentare italiano tra tutele, agromafie e nuove minacce - 24 maggio 2023, ore 10, Aula Magna Rettorato, Università degli Studi di Perugia
“La bellezza dell’agroalimentare italiano tra tutele, agromafie e nuove minacce” è il titolo del seminario organizzato da Coldiretti Umbria, Fondazione Osservatorio Agromafie e Comando Legione Carabinieri Umbria, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Perugia. L’appuntamento mercoledì 24 maggio 2023, alle ore 10, a Perugia, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Ateneo perugino.
Saluti istituzionali
- Maurizio Oliviero- Magnifico Rettore Università degli Studi di Perugia
- Roberto Morroni- Vicepresidente Regione Umbria
- Andrea Romizi- Sindaco Comune Perugia
I SESSIONE “Cibo italiano, tutele, nuove minacce”
- Francesco Greco- già Procuratore Capo, Responsabile Progetto Europa, Fondazione Osservatorio Agromafie
- Gaetano Martino- Direttore Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali Università degli Studi di Perugia
- Fabrizio Rueca- Direttore Dipartimento di Medicina Veterinaria Università degli Studi di Perugia
- Marco Angelini - Professore Dipartimento di Giurisprudenza Università degli Studi di Perugia
- Felice Adinolfi- Professore di Economia Agraria Università di Bologna e Direttore Centro Studi Divulga
II SESSIONE “Legalità e agromafie”
- Gian Carlo Caselli- Presidente del Comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio Agromafie”, già Procuratore della Repubblica
- Sergio Sottani- Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Perugia
- Gerardo Iorio- Generale Comandante della Legione Carabinieri Umbria
- Maurizio Oliviero- Magnifico Rettore Università degli Studi di Perugia
Intervento: Emanuele Prisco - Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno
Intervento conclusivo: Ettore Prandini - Presidente Nazionale Coldiretti
Coordina: Annamaria Capparelli, Giornalista
Perugia, 22 maggio 2023