Fondi strutturali europei e opportunità per l’Umbria, Unipg guida delegazione a Bruxelles
L’Università degli Studi di Perugia, grazie all’attività della Cattedra di Diritto dell’Unione europea del Dipartimento di Scienze politiche, ha organizzato una visita studio a Bruxelles, che si conclude oggi, 22 ottobre, con la partecipazione di un gruppo composto da operatori economici, sociali e istituzionali umbri, insieme a giornalisti e comunicatori.
L'iniziativa si è svolta nell’ambito del progetto "European funds, a sustainable Future for Umbria - ESFU", co-finanziato dalla Commissione europea (DG REGIO) nell’ambito del Programma “Support for information measures relating to the EU Cohesion policy”. Il progetto, ideato e realizzato dalla cattedra di Diritto dell’Unione europea di Unipg, intende promuovere la comprensione della Politica europea di Coesione, favorendo, con le sue attività avviate nell’ottobre 2020, con un approccio calibrato sulla realtà locale, una migliore comprensione dell’impatto della Politica di Coesione nelle regioni europee.
(La delegazione umbra a Bruxelles)
I partecipanti alla due giorni di Bruxelles - rappresentanti di Regione Umbria, Camera di Commercio dell’Umbria, Confindustria Umbria, Confcommercio Umbria, Anci Umbria, CONFAPI Perugia, CGIL Umbria, CISL Umbria, ACLI Perugia, CNA Umbria, Comune di Perugia, Villa Umbra, oltre che dell’Ateneo perugino, insieme a giornalisti di alcuni media locali - hanno preso parte a seminari e incontri specialistici sui temi della Politica di Coesione.
Grazie a questa iniziativa di respiro internazionale l’Università degli Studi di Perugia contribuisce a rendere familiare ai cittadini il tema dei fondi strutturali europei e delle opportunità che essi rappresentano per il territorio.
Gli incontri si sono svolti nella sede della Regione Umbria a Bruxelles e hanno visto la partecipazione, in qualità di relatori, dei funzionari delle Direzioni Generali della Commissione europea che si occupano di Regioni e di comunicazione: Alessandro Giordani e Gianluca Comuniello hanno delineato le raccomandazioni e linee di indirizzo dell’Ue per la comunicazione; Joachim Ott ha descritto la strategia di coinvolgimento dei cittadini; Sophie Bellieni, sempre per la Commissione, ha evidenziato le metodologie raccomandate dall’esecutivo europeo per il monitoraggio delle attività di comunicazione.
Numerosi, inoltre, gli specialisti intervenuti: Charlelie Jourdan (Communications Strategist), Gianluca Sgueo (Brussels School of Governance), Gianluca Giansante (Manager comunicazione) con Grzegorz Gorzelak (Warsaw University), Birgit Sandu (Assembly of European Regions) e Boglarka Fenyvesi-Kiss (Europe Direct Trento) che hanno tracciato il quadro delle buone pratiche già esistenti su scala europea.
Il progetto, finanziato dalla DG REGIO della Commissione europea nell’ambito del Programma “Support for information measures relating to the EU Cohesion policy”, si è articolato con attività, della durata complessiva di un anno, che hanno visto la realizzazione di appuntamenti di formazione e dibattito destinati sia ai media sia i potenziali beneficiari dei fondi strutturali europei. ESFU coinvolge un team di docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia: Fabio Raspadori, Marco Mazzoni, Luca Pieroni, Diletta Paoletti, Massimo Bartoli, Gloria Pettinari e Susanna Pagiotti. Info http://esfu.unipg.it
“Se l'obiettivo generale del progetto è quello di promuovere la circolazione, la disseminazione e la qualità delle informazioni sulla Politica europea di Coesione, sottolineando gli effetti della stessa politica per la Regione Umbria - spiega il Prof. Fabio Raspadori di Unipg, responsabile scientifico dell’ iniziativa -, le realizzazioni sono una piattaforma che raccoglie dati, informazioni e risultati del progetto e l’ Handbook ‘Cohesion Policy: a tailored communication pattern’, che sarà a breve disponibile in open access, con diffusione nazionale”.
"Il target group coinvolto nelle attività - aggiunge la Project Manager dott.ssa Diletta Paoletti, - è costituito da una nutrita rappresentanza di operatori istituzionali, economici e sociali: sono le loro che possono farsi da ‘moltiplicatori’ del messaggio relativo alle opportunità rappresentate dai fondi strutturali, in linea con le raccomandazioni della Commissione europea”.