Insegnamento POLITICA ECONOMICA
Nome del corso di laurea | Scienze politiche e relazioni internazionali |
---|---|
Codice insegnamento | 10001809 |
Curriculum | Scienze dell'amministrazione |
Docente responsabile | Marcello Signorelli |
Docenti |
|
Ore |
|
CFU | 9 |
Regolamento | Coorte 2023 |
Erogato | Erogato nel 2024/25 |
Erogato altro regolamento | |
Attività | Caratterizzante |
Ambito | Discipline economiche-politiche |
Settore | SECS-P/02 |
Anno | 2 |
Periodo | Primo Semestre |
Tipo insegnamento | Obbligatorio (Required) |
Tipo attività | Attività formativa monodisciplinare |
Lingua insegnamento | Italiano |
Contenuti | Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale, anche con riferimento all'impatto economico della pandemia e le risposte di policy. |
Testi di riferimento | Libri di riferimento (i primi due sono da acquistare mentre il terzo si trova in pdf su Unistudium): MARELLI E. e SIGNORELLI M. (2022) “POLITICA ECONOMICA – Le politiche dopo la grande recessione e lo shock pandemico”, Giappichelli Editore, Torino. MONTESI C. (2016), "Il Paradigma dell’economia civile. Radici storiche e nuovi orizzonti", Umbria Volontariato Edizioni, Terni. Montesi C. (2020), La scommessa della felicità nel pensiero economico di Robert Michels, in Federici R. (2020) (a cura di), Robert Michels. Un intellettuale di frontiera, Meltemi, Milano, pp.75-110. Federici R., Montesi C. (2021), I rapporti fra economia e politica. Robert Michels, antiretorica per un sociologo, Gambini Editore. |
Obiettivi formativi | Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale. Lo studente dovrà essere in grado di valutare costi e benefici delle diverse opzioni di politica economica nel nuovo scenario europeo e globale. Egli acquisirà sia una conoscenza teorica che, soprattutto, una capacità di analizzare le evidenze empiriche e discutere criticamente le diverse possibili opzioni di politica economica. |
Prerequisiti | E' richiesta una buona conoscenza dell'Economia Politica (insegnamento propedeutico). |
Metodi didattici | Lezioni frontali |
Altre informazioni | Altre informazioni sono inserite nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento. |
Modalità di verifica dell'apprendimento | Esame orale. Gli studenti Erasmus possono parlare in italiano oppure in una delle seguenti lingue: Inglese, Francese, Spagnolo. Maggiori dettagli sono inseriti nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento. |
Programma esteso | Parte I: Modelli, teorie e politiche 1. Economia politica e politica economica. I modelli macroeconomici 2. Teoria della politica economica 3. Tipologia delle politiche economiche 4. Le politiche economiche keynesiane 5. L’intervento pubblico in economia: teorie ed evidenze empiriche 5.1 Fallimenti del mercato ed intervento pubblico 5.2 Teorie sull’espansione secolare del settore pubblico 5.3 La scuola di “public choice” e la “supply-side economics” 5.4 L'arresto dell'espansione del settore pubblico 5.5 Il peso del settore pubblico: evoluzione e confronti Parte II: Patologie e ruolo delle politiche economiche 6. Disoccupazione e mercato del lavoro 6.1 Disoccupazione, ciclo e crescita 6.2 Indicatori del mercato del lavoro 6.3 La legge di Okun: il legame tra disoccupazione e reddito 6.4 Disoccupazione frizionale e strutturale 6.5 Disoccupazione, rigidità nel mercato del lavoro ed eurosclerosi 6.6 I modelli insider-outsider, i salari d’efficienza e la teoria dell’isteresi 6.7 Costo del lavoro, salari e produttività 6.8 L’evoluzione delle istituzioni del mercato del lavoro 7. I monetaristi ed il dibattito sulle politiche di stabilizzazione 7.1 La scuola monetarista ed il dibattito con i keynesiani 7.2 I casi keynesiani estremi 7.3 Il caso monetarista estremo e la teoria quantitativa della moneta 7.4 La politica monetaria, secondo keynesiani e monetaristi 7.5 La politica fiscale, secondo keynesiani e monetaristi 7.6 Effetti spiazzamento ed effetti ricchezza 7.7 I ritardi di politica economica e la permanenza degli effetti nel tempo 7.8 Le politiche di stabilizzazione: efficacia, obiettivi, regole e discrezionalità 8. Inflazione e politiche disinflazionistiche 8.1 Inflazione: costi e benefici 8.2 La curva di Phillips 8.3 La visione monetarista e l’assenza di trade-off nel lungo periodo 8.4 Le politiche disinflazionistiche: il ruolo della moneta 8.5 La politica dei redditi e la contrattazione salariale 8.6 Effetti delle rigidità di prezzo: la Nuova Economia Keynesiana 8.7 Le iperinflazioni ed il fiscal drag 9. Le aspettative razionali e la credibilità delle politiche economiche 9.1 La Nuova Macroeconomia Classica 9.2 Le aspettative razionali 9.3 L’offerta à la Lucas ed effetti reali degli errori previsivi 9.4 Implicazioni di politica economica e la “critica di Lucas” 9.5 L’equivalenza ricardiana 9.6 Il ruolo dell'interdipendenza strategica 9.7 La time inconsistency della politica economica 9.8 Credibilità, regole ed istituzioni Parte III: Politica monetaria e politica fiscale 10. La politica monetaria: obiettivi, strategie e teorie sul central banking 10.1 L’indipendenza delle banche centrali 10.2 Obiettivi finali di politica monetaria e tipi di conservatorismo 10.3 Obiettivi intermedi, strategie di politica monetaria e signoraggio 10.4 Strumenti di politica monetaria e la regola di Taylor 11. La politica fiscale, la sostenibilità del debito pubblico e le politiche di rientro 11.1 Politica fiscale e disavanzi pubblici 11.2 Disavanzo, debito e “premi al rischio” 11.3 La sostenibilità del debito pubblico 11.4 Debito pubblico e politiche di rientro: il caso italiano 11.5 Finanziamento monetario, tassi d’interesse e politica di gestione del debito 11.6 Avanzi primari, crescita reale e gradualità dei consolidamenti fiscali 11.7 Normativa sul bilancio pubblico in Italia e documenti programmatici 12. Politiche macroeconomiche economia aperta Parte IV: L’economia mondiale: crescita e globalizzazione 13. Crescita e sviluppo nel mondo 13.1 Crescita e sviluppo secondo una prospettiva storica 13.2 Problemi e politiche per lo sviluppo 13.3 Indicatori dello sviluppo e gruppi di paesi 13.4 I Bric: crescita, struttura e politiche di quattro economie emergenti 14. Globalizzazione e politiche commerciali in economia aperta 14.1 La globalizzazione: fasi storiche e driver 14.2 Liberalizzazioni, finanziarizzazione e “global imbalances” 14.3 L’internazionalizzazione delle imprese e gli effetti della globalizzazione sui paesi maturi 14.4 Evoluzione del commercio mondiale 14.5 Teorie degli scambi internazionali e politiche commerciali 14.6 Politiche commerciali: strumenti ed evidenze 14.7 Gli organismi internazionali: dal Gatt alla Wto Parte V: L’integrazione economica europea 15. Il processo d’integrazione nell’UE: dall’unione doganale al mercato unico. Il bilancio dell’UE 15.1 La Cee, gli allargamenti, i successivi Trattati e le istituzioni 15.2 L’unione doganale, la politica della concorrenza ed i fondi strutturali 15.3 Il Mercato Unico e le quattro liberalizzazioni 15.4 Struttura ed evoluzione del bilancio UE 16. Il Trattato di Maastricht e la “Unione economica e monetaria” europea 16.1 Il Sistema Monetario Europeo 16.2 Il Trattato di Maastricht ed i criteri di convergenza 16.3 Teoria delle aree valutarie ottimali: benefici e costi delle unioni monetarie 16.4 Shock asimmetrici e sistemi assicurativi 16.5 L’UE è un’AVO? Parte VI: Le politiche economiche nell’eurozona 17. La Bce e la politica monetaria europea 17.1 La Bce: organi e caratteristiche 17.2 Il target d’inflazione ed i due pilastri della strategia monetaria 17.3 Strumenti di politica monetaria ed il grado di attivismo della Bce 17.4 Una valutazione basata sulla performance macroeconomica 17.5 La dispersione dell’inflazione ed il tasso di cambio 17.6 La crisi e le operazioni non convenzionali 17.7 I nuovi organismi di vigilanza e l’unione bancaria europea 18. Regole sui bilanci: Patto di stabilità e crescita, Fiscal Compact 18.1 Rischio di default e regole sui bilanci in un’unione monetaria 18.2 Il “Patto di Stabilità e Crescita” e le sue riforme 18.3 La crisi e le nuove regole per l’Eurozona (Fiscal Compact) 18.4 Politiche d’austerità e stagnazione: come uscirne? 19. La crisi finanziaria, la crisi dei debiti sovrani e le risposte dell’UE 19.1 La crisi negli Usa: i mutui subprime e lo scoppio della bolla 19.2 La propagazione della crisi e la Grande Recessione 19.3 Le risposte di politica economica nei vari paesi del mondo 19.4 La crisi dei debiti sovrani e le caratteristiche dei “Piigs” 19.5 Le incerte risposte dell’UE ed i fondi “salva-Stati” 19.6 Le proposte di Eurobond e di una maggiore integrazione europea Montesi C. (2016), Il Paradigma dell’economia civile. Radici storiche e nuovi orizzonti, Umbria Volontariato Edizioni, Terni. Il volume analizza i fondamenti dell’Economia Civile (beni relazionali, capitale sociale, dono relazionale, principio di reciprocità); le sue radiche storiche (monachesimo benedettino e francescano; Umanesimo Civile; Illuminismo italiano con un focus particolare sulla figura di Antonio Genovesi, esponente dell’illuminismo napoletano e padre dell’Economia Civile); il suo archetipo antropologico (l’homo reciprocans); le motivazioni del declino dell’Economia Civile a favore dell’Economia Politica inglese del XIX secolo; il tramonto definitivo dell’Economia Civile con l’avvento nel XX secolo della Scienza Economica dagli economisti neoclassici; le cause della riscoperta dell’Economia Civile nella contemporaneità; il Manifesto dell’Economia Civile (principi, metodo, confini); le attuali componenti dell’Economia Civile: la galassia delle organizzazioni della società civile, gli ibridi organizzativi previsti dall’ordinamento giuridico italiano, le imprese profit “civili” (a partire dall’esempio insuperato di Adriano Olivetti); la messa in pratica di forme concrete di collaborazione tra mondo profit “civile” e mondo non profit (generatività di progetti comuni, forme inedite di osmosi). Montesi C. (2020), La scommessa della felicità nel pensiero economico di Robert Michels, in Federici R. (2020) (a cura di), “Robert Michels. Un intellettuale di frontiera”, Meltemi, Milano, pp.75-110. Il saggio ha per oggetto il problematico rapporto che intercorre tra economia e felicità affrontato da Robert Michels (1876-1936) nel suo libro “L’Economia della Felicità”, stampato nel 1918. In questo volume Robert Michels, da vero “intellettuale di frontiera”, anticipa e fornisce una risposta ad alcuni degli interrogativi, da sempre ricorrenti nella Storia della Filosofia, ma tipici anche della “scienza della felicità” del XXI secolo: che cosa è la felicità? Quale è il rapporto tra economia e felicità? Quali sono le variabili economiche che la determinano? Quali sono gli altri fattori, di natura non economica, che incidono sulla felicità? Che peso hanno questi ultimi nell’influire sulla felicità? E` opportuno pensare delle politiche pubbliche per la felicità? Quali potrebbero essere queste politiche? Nella lettura interdisciplinare delle diverse determinanti della felicità e delle loro interazioni Robert Michels riesce modernamente a coniugare economia, psicologia, sociologia, storia, prendendo con coraggio le distanze dal paradigma riduzionista dell’economia neoclassica imperante ai suoi tempi e suggerendo una vasta gamma di politiche, da effettuarsi da parte dello Stato e/o da parte dei Sindacati dei lavoratori, per il conseguimento della felicità. Federici R., Montesi C. (2021), I rapporti fra economia e politica. Robert Michels, antiretorica per un sociologo, Gambini Editore. Il libro analizza il saggio di Robert Michels dal titolo “Intorno al problema dei rapporti tra economia e politica” scritto nel 1919 che tematizza lo studio delle determinanti del divenire storico. Michels dimostra in questo saggio come tutte le espressioni dell’attività umana (individuali e collettive) non siano determinate esclusivamente da motivazione monetarie e da fattori economici, ma possano essere parimenti influenzate anche dalle motivazioni intrinseche dei soggetti e da fattori culturali (dalle norme legali, dalle norme sociali, dalle norme morali; da fattori psicologici; dalle narrazioni; da fedi religiose; da ideologie politiche; da istituzioni politiche; da strategie politiche; dalle misure di politica economica adottate dagli Stati). Michels offre differenti e suggestivi esempi della potente influenza dei fattori culturali (ampiamente intesi) sulla nascita del capitalismo moderno, sulla crescita/recessione economica di un paese, sul decollo di un’industria nazionale, sulla prosperità/declino economico di una città, perfino sulla genesi delle guerre (che Michels sostiene vengano dichiarate non soltanto per motivazioni economiche). L’aver riscoperto la strategicità delle istituzioni come bussola per l’economia non aveva implicazioni solo sulle modifiche da eventualmente apportare al metodo storico, ma comportava una revisione critica anche della nozione di scienza economica degli economisti neoclassici contemporanei di Michels, un obiettivo che Michels continuò a perseguire, con perseveranza e coraggio, per tutta la sua vita nell’ambito della sua produzione scientifica. |