Chiusura Festival della Spiritualità Teresiana

6 ottobre 2015

Chiude con un grande evento il Festival della Spiritualità Teresiana. Sul tema "Economia e teologia: un difficile connubio. Tracce di “Economia Civile” nel  magistero di Teresa?" si terrà infatti la Lectio Magistralis del Prof. Stefano Zamagni, del Dipartimento di Economia dell’ Università di Bologna, Venerdì 9 ottobre ore 16,00, presso Aula Magna Dipartimento di Economia, sede di Terni, via Papa Zaccaria, 8-10, Terni.


Il Prof.Stefano Zamagni, illustre economista, è lo scopritore della “Economia Civile”, una nuova corrente di pensiero economico, le cui radici storiche, tutte italiane, affondano nella tradizione benedettina e francescana e nell’Illuminismo milanese e napoletano, antitetica  a quello dominante, che propugna  una visione del mercato e dell’impresa fondata non sull’“homo oeconomicus” (agente individualista ed egoista), ma sulla persona, ovvero sull’individuo in relazione, basata sulla ricerca della felicità pubblica, anziché della ricchezza, incentrata sull’importanza del principio di reciprocità e del dono relazionale per il mercato. Compito del Prof. Zamagni, a chiusura del Festival teresiano, sarà quello di indicarci i possibili punti di contatto tra l’“Economica Civile” e la mistica di Santa Teresa d’Avila.

Programma

Apertura dei  lavori

Franco Moriconi Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia

Alessandro Montrone (Università degli Studi  Perugia, Dipartimento di Economia, sede di Terni)

Mons.Giuseppe Piemontese (Vescovo di Terni-Narni-Amelia)

Saluto delle Istituzioni

Giorgio Armillei (Assessore alla Cultura del Comune di Terni)

Introduzione

Cristina Montesi  (Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Economia, sede di Terni)

Lectio Magistralis

Stefano Zamagni (Università di Bologna, Dipartimento di Economia)

Interventi  programmati

 

Un primo bilancio del Festival di spiritualità teresiana

Il Festival della spiritualità teresiana “TERESA TRA AZIONE E CONTEMPLAZIONE” è stato ideato, promosso ed organizzato, rispettivamente dalla Basilica Carmelitana di San Valentino di Terni, dal Centro Culturale Valentiniano, dal Dipartimento di Economia, sede di Terni, dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con diverse associazioni ed istituzioni (Associazione Talenti d'Arte,  Caritas Terni Narni Amelia,  Cityplex  Politema Lucioli Terni, Compagnia dei Romei, Istess-Istituto di Studi Teologico Sociali,  Gruppo Kralica Mjra di Vittorio Gabassi, Libreria Alterocca Terni, Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi).

Il Festival ha avuto il patrocinio di: Comune di Terni, Assessorato alla Cultura ed all’Università;  Commissione nazionale eventi teresiani; Diocesi di Terni-Narni-Amelia; Università degli Studi di Perugia-Polo Scientifico e Didattico di Terni;  Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione.

Il personaggio di Santa Teresa d’Avila, di cui ricorrevano i 500 anni della nascita, è stato esaminato attraverso un percorso interdisciplinare, interculturale e di genere, in ben sedici eventi (tre concerti, una mostra, una proiezione filmica, convegni, conferenze, tavole rotonde), all’interno del Festival sotto vari profili che ne hanno svelato l’innovatività spirituale, l’eclettismo, il realismo/pragmatismo, le capacità manageriali. La riflessione su Teresa è stata sviluppata da un punto di vista spirituale (vedi le conferenze su “Teresa e l’amore”; “Teresa e l’orazione come amicizia con Gesù”; “Teresa tra azione e contemplazione”; “Teresa e le diversità: mistica teresiana e mistica orientale a confronto”; “Teresa ed i sensi spirituali”; la mostra nazionale itinerante “Nata per te”; i due concerti mariani); da un punto di vista della specificità femminile della suo magistero (vedi la conferenza che ha inaugurato il Festival su “Teresa in una prospettiva di genere”); da un punto di vista filosofico e sociologico (vedi la tavola rotonda su “Teresa e l’arte del condividere”); da un punto di vista culturale (vedi la conferenza su “Teresa amante dei libri” e su “Teresa scrittrice” nonché l’esecuzione musicale “Opere e poesie di Teresa in concerto” e la proiezione del film “Teresa de Jesus” di Juan Orduña); da un punto di vista socio-economico (vedi i due innovativi convegni interdisciplinari su “Teresa e le fragilità umane e sociali” e su “Teresa fondatrice. I cammini di Teresa manager illuminata” celebrati al Dipartimento di Economia, sede di Terni). E proprio nel segno della  riconciliazione tra mistica ed economia si chiude il Festival, con la Lectio Magistralis del Prof. Stefano Zamagni, del Dipartimento di Economia dell’Università di Bologna, sul tema: Economia e teologia: un difficile connubio. Tracce di “Economia Civile” nel magistero di Teresa?

La lettura di Teresa d’Avila che è emersa dal Festival è innovativa: è quella di una donna mistica non situata fuori dal mondo, ma ben collocata nel mondo. L’Umanesimo teresiano,  che ha radici nella sua mistica cristocentrica, sboccia nell’amore per gli altri e quindi ha come  fisiologico sviluppo la vita attiva (fratellanza e generatività di istituzioni). Teresa è stata infatti una donna di estrema concretezza che, pur muovendosi tra mille vincoli operativi dettati dalle convenzioni sociali del tempo, ha realizzato grandi opere. Basti pensare alle sue realizzazioni: la fondazione di un nuovo Ordine monastico femminile e maschile (quello dei Carmelitani e delle Carmelitane Scalze), la fondazione di diciassette conventi femminili in meno di venti anni in tutte le principali città spagnole, la redazione di molte opere letterarie che sono delle pietre miliari nel campo della letteratura mistica.

La ricomposizione della figura di Teresa, come un mix di “azione e contemplazione” (da cui il titolo del Festival “Teresa tra azione e contemplazione”), può quindi essere di esempio sia per i credenti che per i non credenti.

L’auspicio è che, alla fine del Festival, si sia riusciti comprendere appieno che Teresa d’Avila è una “vera maestra di vita” a tutto tondo che, a distanza di secoli, può da un lato trasmetterci tanti insegnamenti spirituali per migliorare, senza perdere di vista l’orizzonte comunitario, il nostro “cammino di perfezione” individuale in vista di una vita da condurre, insieme agli altri, in un’atmosfera di gioia, pace, verità  e amore  e, dall’altro, può infonderci tanta dinamicità e forza per agire, in senso caritatevole, anche nel mondo, all’insegna di una vita attiva, feconda e realizzatrice che, senza dissolversi in un attivismo storico esteriore, si inscriva in un più alto orizzonte di senso, quello appunto della spiritualità teresiana.

InvitoZamagni 09 10 2015

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