Presentati i risultati MAPEC sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sui bambini di cinque città, compresa Perugia

22 dicembre 2016

Presentati stamani in conferenza stampa a Palazzo Murena, i risultati ottenuti dal Progetto MAPEC, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE+ (Fondo per l’Ambiente dell’Unione Europea), iniziato a gennaio 2014 è giunto a conclusione. 


La ricerca aveva lo scopo di approfondire le conoscenze scientifiche sulle relazioni tra inquinamento atmosferico e biomarcatori di danno al DNA nei bambini.Lo studio è stato condotto in cinque città italiane con diversi livelli di inquinamento atmosferico: Perugia, Brescia, Lecce, Pisa e Torino. All’incontro con i giornalisti sono intervenuti i professori  Fabrizio Figorilli,   Prorettore  vicario dell’Università degli Studi di Perugia, Violetta Cecchetti, Direttore del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Silvano Monarca, Local Leader Progetto MAPEC, Massimo Moretti, responsabile scientifico locale Progetto MAPEC, e l’avvocato Urbano Barelli, Vice sindaco di Perugia. 

Il Pro Rettore Figorilli, oltre a portare i saluti del Magnifico Rettore Moriconi assente per impegni istituzionali, si è complimentato con il gruppo di ricercatori per lo studio portato a termine e per la capacità dimostrata, ottenendo finanziamenti europei, di saper supplire alla carenza di stanziamenti pubblici per la ricerca scientifica. “Chi lavora bene – ha detto – riesce a supplire alla carenza di fondi ministeriali destinati alla ricerca.  L’Ateneo di Perugia – ha aggiunto – secondo un recente report sull’attività di ricerca nelle università ha ottenuto ottimi risultati sulla qualità di quanto fatto in questo ambito”.

Il Vice sindaco Barelli ha portato il saluto del Comune e ha detto che la qualità dell’Ateneo è un valore aggiunto per la città. “Possiamo salutare con soddisfazione il ritorno degli studenti del centro storico – ha dichiarato — grazie al lavoro svolto in collaborazione con l’Ateneo: un fattore che ha avuto i suoi effetti benefici nel migliorare la posizione di Perugia nella graduatorie nazionali della qualità di vita nei capoluoghi di provincia, pubblicati da Il Sole 24 Ore e da Italia Oggi”. 

La professoressa Violetta Cecchetti ha ricordato il ruolo del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, impegnato nella ricerca in diversi settori, in modo particolare nella ricerca dei composti farmaceutici e, con il gruppo del professor Monarca, nello studio di ambienti di vita e di lavoro. Il progetto MAPEC è costato 2 milioni e 250mila euro, di cui il 50% finanziato con fondi dell’Unione Europea. Metodi. Il progetto e i metodi di lavoro utilizzati nella ricerca, durata 3 anni, sono stati illustrati dal professor Monarca il quale ha ricordato che Perugia ha impegnato 3 giovani ricercatori, che si sono occupati della ricerca svolta nelle scuole, coinvolgendo 1.300 bambini (6-8 anni) nelle cinque città e anche le famiglie.

Si è partiti dai dati messi disposizione dall’Arpa sulle sostanze inquinanti dell’aria, prelevando campioni nelle aree adiacenti alle scuole e indagando il DNA con il prelievo dalla bocca dei bambini delle cellule con uno spazzolino da analizzare poi in laboratorio. Inoltre, è stato distribuito un questionario alle famiglie per verificare altri elementi come il fumo passivo o il tipo di alimentazione che hanno una notevole incidenza sui bambini, positiva nel caso di alimentazione mediterranea. Il prof. Moretti ha presentato i risultati della ricerca, che hanno valore preventivo per eventuali interventi sull’ambiente da suggerire all’amministrazione comunali e sulle abitudini di vita delle collettività. Conclusioni. Lo studio ha evidenziato la capacità della frazione ultrafine del particolato atmosferico (PM0,5) di indurre effetti tossici, mutageni e cancerogeni, se pur modesti, nelle cellule trattate in laboratorio.

L’effetto biologico precoce, evidenziato nelle cellule buccali dei bambini come presenza di micronuclei, è risultato essere associato a:

- stagione: l’effetto biologico misurato in inverno è sensibilmente maggiore rispetto alla primavera;

- città: i bambini di Brescia hanno mostrato l’effetto maggiore, seguiti da quelli di Pisa, Perugia, Torino e Lecce, nell’ordine;

- concentrazione di benzene, PM2,5, ozono, SO2 e IPA: l’aumento di questi inquinanti è risultato moderatamente associato ad un aumento di micronuclei nelle cellule dei bambini;

- caratteristiche dei bambini: l’alimentazione sana ha mostrato di attenuare l’effetto, mentre l’esposizione a fumo passivo e il sovrappeso di aggravarlo.  

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