Ricerca Unipg sull'evoluzione climatica

7 giugno 2016

Mediterraneo: nove fasi climatiche in cinquemila anni. Dottoranda dell’Ateneo di Perugia ricostruisce l’evoluzione climatica del Mare Nostrum negli ultimi 5 millenni.


L’impronta dei cambiamenti climatici del pianeta è registrata nei fossili di microrganismi marini contenuti nei fondali del Mediterraneo: Giulia Margaritelli, dottoranda del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia, ha pubblicato una ricerca che ricostruisce le vicende climatiche del Mare Mediterraneo negli ultimi 5000 anni. Ha così individuato 9 fasi climatiche che è ragionevole supporre possano aver significativamente influenzato la storia delle società e civiltà mediterranee.

Giulia Margaritelli ha studiato i foraminiferi degli organismi planctonici, che hanno la capacità di modificarsi in relazione alle condizioni climatiche e ambientali in cui vivono, registrando sulle loro conchiglie i parametri delle acque in cui sono immersi. Nell’analisi dei fossili di questi organismi è stato quindi possibile ricostruire l’evoluzione climatica dell’area Mediterranea: si è scoperto, ad esempio, che gli anni della caduta dell’Impero Romano sono coincisi con un periodo di particolare raffreddamento, corrispondente anche ad un minimo dell’irradiazione solare sul nostro pianeta. Il periodo Medievale, invece, è stato un periodo sostanzialmente stabile e caldo. A partire dal Rinascimento fino agli inizi del 1800, l’Italia è stata colpita da un periodo climatico di freddo molto intenso, tanto da essere battezzato “Piccola Era Glaciale”. Negli ultimi duecento anni, infine, anche i fondali marini raccontano di un forte riscaldamento, come mai era stato registrato, perlomeno negli ultimi 5000 anni.

Lo studio è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero nell’ambito del Progetto Nextdata PNR 2011–2013 su Global and Planetary Change ed è consultabile al link http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0921818115301673.

Condividi su