Congresso internazionale tra Ateneo e Istituto Iraniano del petrolio

13 aprile 2016

Da domani Congresso internazionale a Perugia per fare il punto sul progetto tra Ateneo di Perugia e Istituto Iraniano del petrolio.


Più di cento scienziati, provenienti da diciotto Paesi, saranno domani a Perugia per partecipare al congresso internazionale “Palaeozoic Stratigraphy of Gondwana” da giovedì 14 a sabato 16 Aprile 2016.

L’incontro, che si terrà all’Hotel Giò, è organizzato dal Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con l'Istituto Nazionale Iraniano del Petrolio (National Iranian Oil Company) e Arianzamin (Pars Geological Center) di Tehran.

Questo congresso conclude un primo progetto quinquennale che il Centro di ricerca Arianzamin di Tehran e l'Istituto Nazionale Iraniano del Petrolio hanno messo a punto insieme con il Dipartimento di Fisica e Geologia di Perugia, che ne ha assunto il coordinamento con il prof. Roberto Rettori. La collaborazione è nata con l’obiettivo di avviare lo studio geologico di alcune aree dell'Iran Centrale finalizzato alla ricerca di Idrocarburi.

I centri di ricerca iraniani hanno scelto il Dipartimento perugino perché vanta, nell'area Geologia, la presenza di specialisti di alto livello in diverse tematiche riguardanti la ricerca degli Idrocarburi anche con l’attivazione, da alcuni anni, del Corso di Laurea in Petroleum Geology.

Inoltre, l'area Fisica del Dipartimento dispone di laboratori e facilities di ultima generazione che hanno permesso analisi di altissimo livello di campioni di roccia e di fossili, contribuendo a incrementare l'interesse dei partner iraniani.

In questi anni sono stati attivati importanti rapporti con le Università di Teheran e sia studenti che dottorandi e docenti iraniani hanno visitato il Dipartimento di Perugia e utilizzato le facilities che esso offre, sia in campo Geologico che Fisico.

“In questo momento di apertura dell'Iran verso l'Occidente - rileva il prof Rettori - mi sembra un risultato importante quello ottenuto dall'Ateneo perugino e dal Dipartimento di Fisica e Geologia, che rappresenta un esempio di progettualità e collaborazione fra il mondo accademico ed industriale con il Medio Oriente”.

 
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