Offerta Formativa 2024/25 - Regolamento 2024

Corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (abilitante alla professione sanitaria di tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro)

Presentazione

Obiettivi formativi specifici
Il corso di studio ha l’obiettivo di formare operatori sanitari in materia di:
- igiene, prevenzione e sicurezza ambientale, dei luoghi di vita e di lavoro, di sanità pubblica e veterinaria, degli alimenti e delle bevande.
L’esercizio professionale si esplica attraverso:
- la tutela e la promozione della salute attraverso l’identificazione dei fattori di rischio e dei bisogni di salute sulla base di dati socio-culturali, ambientali ed epidemiologici per l’individuazione, la programmazione e l’attuazione delle azioni di prevenzione, verifica e controllo, risanamento, miglioramento, sorveglianza, valutazione dell’efficacia delle azioni e comunicazione delle conoscenze;
- l’uso di metodologie e tecnologie di misura, rilevazione, campionamento e verifica degli inquinanti nell’ambiente, nei luoghi di vita e di lavoro; di elaborazione e di interpretazione dei dati e di presentazione dei risultati;
- la produzione di documenti di carattere certificativo dell’attività professionale in ambito tecnico-scientifico e amministrativo e di carattere divulgativo delle conoscenze acquisite;
- la verifica continua della qualità delle azioni professionali, l’uso di pratiche basate su prove di efficacia, la ricerca applicata;
- l’uso di modelli psico-sociologici e pedagogici per l’attività di informazione, formazione, comunicazione del rischio e promozione della salute.

I laureati dovranno raggiungere le seguenti competenze culturali, professionali e comportamentali specifiche, indispensabili e sufficienti all’avvio dell’esercizio dell’attività lavorativa.
Acquisire competenze e capacità professionali e relazionali:
- per svolgere attività istruttorie e decisionali finalizzate al rilascio di autorizzazioni o di nulla-osta tecnico-sanitari per attività sottoposte a controllo;
- per svolgere attività di vigilanza e controllo negli ambienti di vita e di lavoro, sulla rispondenza delle strutture e degli ambienti in relazione alle attività connesse e alla sicurezza degli impianti, sugli alimenti e bevande, nel campo dell’igiene e sanità pubblica e veterinaria, come strumento conoscitivo e valutativo finalizzato all’azione di prevenzione e di promozione della salute;
- per identificare, prevenire e gestire i rischi ambientali, degli ambienti di vita e dei luoghi di lavoro;
- per istruire, determinare contestare e notificare le irregolarità rilevate e cooperare con l’amministrazione giudiziaria;
- per valutare la necessità di accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali, incidenti e inquinamenti ambientali;
- per svolgere con autonomia tecnico – professionale le proprie attività e collaborare con altre figure professionali all’organizzazione e alla programmazione del lavoro della struttura in cui operano;
- per organizzare, pianificare, valutare, certificare gli atti svolti nell’esercizio della propria attività professionale;
- per partecipare ad attività di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e nei luoghi dove è richiesta la specifica competenza professionale;
- per contribuire alla formazione del personale e concorrere direttamente all’aggiornamento del proprio profilo professionale e alla ricerca applicata alla prevenzione.

Gli obiettivi formativi del corso sono:
a) far conseguire allo studente le basi per la conoscenza:
- dei principi della chimica e della fisica che regolano i processi naturali e artificiali dovuti all’attività umana e alle tecnologie;
- dei fenomeni biologici ed ambientali, con particolare riferimento all'uomo e agli ecosistemi;
- dell'organizzazione strutturale e funzionale dell'organismo umano e delle principali altre forme di vita;
- dei principali meccanismi etiopatogenetici degli effetti e delle patologie indotti da agenti tossici, da stili di vita, abitudini e comportamenti non corretti;
- delle principali tecnologie e dei criteri organizzativi utilizzati nei settori primario, secondario e terziario;
- dei fattori di rischio fisico, chimico, biologico, organizzativo e
relazionale presenti negli ambienti di vita e nei luoghi di lavoro;
- dell’igiene dell’alimentazione umana e animale;
- delle principali tecniche di prevenzione delle patologie e degli infortuni negli ambienti di vita e di lavoro;
- dei più comuni interventi di bonifica ambientale, risanamento, di gestione del rischio e di valutazione d’impatto ambientale;
- delle principali tecnologie informatiche sull’uso dei sistemi informativi per il reperimento dei dati, l’aggiornamento e l’autoformazione professionale.
b) far acquisire le basi conoscitive:
- della legislazione sulla conservazione dell'ambiente, sull’igiene, prevenzione e sicurezza degli ambienti di vita e dei luoghi di lavoro, degli alimenti e delle bevande;
- dei fondamenti giuridici del diritto del lavoro per la comprensione e l’interpretazione diacronica dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro; del diritto penale relativamente ai reati contro il patrimonio ambientale, l’igiene e la sicurezza degli ambienti di vita, dei luoghi di lavoro e degli
alimenti e del diritto pubblico per la comprensione dei principi e delle norme che regolano il rapporto tra le istituzioni e i soggetti privati in particolare nelle attività di prevenzione, verifica e controllo;
- dei principi e delle metodologie della prevenzione e dell'organizzazione dei servizi che ne consentono l'attuazione e della promozione della salute;
- delle tecniche di sorveglianza sanitaria necessarie alla conoscenza delle problematiche emergenti, finalizzata alle attività di prevenzione e al loro monitoraggio come valutazione continua della relazione intervento-cambiamento;
- dei principi teorici ed applicativi delle scienze psico-sociali relativamente ai settori di competenza, come elementi di comprensione e strumenti di miglioramento delle dinamiche relazionali per una maggiore efficacia dell’attività professionale di prevenzione;
- delle principali metodologie di raccolta sistematica dei dati, della loro aggregazione e analisi e della restituzione e diffusione delle informazioni;
- dei principali metodi statistici per lo studio e la comprensione dei fenomeni collettivi e la valutazione dei dati di monitoraggi ambientali e biologici.

Il corso di laurea ha una durata equivalente a 180 CFU articolata in tre anni, di cui 60 CFU riservati ad attività formative pratiche e di tirocinio per la strutturazione di specifiche competenze e abilità professionali. La frequenza è obbligatoria per almeno il 75% delle lezioni e al 100% per le ore di tirocinio.

Gli obiettivi formativi nella progressione del processo di apprendimento per il raggiungimento dei saperi di base sono i seguenti:
- Primo anno: formazione interdisciplinare propedeutica e primo orientamento professionale.
- Secondo anno: formazione interdisciplinare per l’attivazione del livello base di professionalità ed orientamento professionale avanzato.
- Terzo anno: formazione interdisciplinare avanzata (acquisizione e contestualizzazione delle conoscenze necessarie, dei metodi e dei comportamenti professionali) per l’avvio dell’attività professionale e l’inserimento nei contesti lavorativi.

La didattica è organizzata per obiettivi didattici e moduli, aggregati per affinità e attinenza, in corsi integrati, convenzionalmente definiti insegnamenti. I corsi si svolgono con lezioni frontali, lavori di gruppo in aula e attività di laboratorio. In particolare per alcune attività formative professionalizzanti vengono sperimentate modalità didattiche ispirate al Problem Based Learning per promuovere l’integrazione degli apprendimenti tra aree disciplinari e contenuti diversi facilitando il collegamento sistematico tra l’apprendimento teorico-cognitivo e quello tecnico-operativo.

La verifica dell’apprendimento, unica e contestuale per ogni insegnamento, è parte integrante del processo pedagogico e rappresenta il momento di riflessione e di consolidamento delle conoscenze acquisite. Si articola in una prova scritta e in una prova orale in relazione alle modalità didattiche adottate e agli obiettivi formativi. È strutturata con modalità coordinate e standardizzate nel corso di studi, pertanto valutabile nel complesso e rivedibile dallo studente. Diviene uno strumento di consapevolezza del processo di apprendimento per il discente e di riscontro e orientamento didattico per il docente. La valutazione è espressa in trentesimi con cui vengono acquisiti i CFU corrispondenti all’insegnamento. Si svolge nelle sessioni d’esame semestrali e di recupero in cui l’attività didattica è interrotta.

Il tirocinio strutturato, elemento indispensabile all’apprendimento, consente allo studente di elaborare la propria identità professionale sulla consapevolezza delle responsabilità derivanti dal ruolo sociale attribuito a questa figura di laureato e di acquisire quegli strumenti conoscitivi, operativi e comportamentali indispensabili a un avvio occupazionale autonomo, aperto alla collaborazione e all’aggiornamento continuo.

Gli obiettivi formativi delle attività di tirocinio, specifici per ogni anno di Corso, che costituiscono i contenuti essenziali delle Attività Formative Professionalizzanti, sono i seguenti:
Obiettivi generali
In relazione al piano degli studi e agli obiettivi formativi generali da sviluppare nei tre anni di corso, lo studente, con l’attività di tirocinio dovrà raggiungere
- primo anno (18 CFU): l’orientamento alla professione e ai contesti lavorativi attraverso l’identificazione del contesto in cui si colloca il professionista, (organizzazione, problematiche, competenze, responsabilità, collaborazioni, bisogni e vincoli) e la comprensione del ruolo professionale nelle diverse e possibili situazioni e realtà lavorative.
- secondo anno (20 CFU): l’analisi dei contesti e dei processi lavorativi; la capacità di analisi organizzativa dei contesti e dei diversi processi lavorativi, per la strutturazione metodologica e operativa di strumenti di lavoro (griglie di valutazione, questionari, report) applicabili alle diverse realtà lavorative e ai diversi ambiti d’interesse professionale.
- terzo anno (22 CFU): il completamento e il consolidamento delle conoscenze, delle abilità e dei comportamenti indispensabili e sufficienti alla pratica iniziale dell’attività professionale; l’acquisizione permanente del livello base di autonomia professionale conseguente all’apprendimento degli elementi indispensabili e sufficienti dei saperi caratterizzanti la figura del Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro.

Al termine dei tre anni di tirocinio lo studente dovrà raggiungere le seguenti competenze e abilità.

Nell’ambito della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro:
- saper analizzare e valutare i processi lavorativi, identificare i rischi connessi e predisporre misure di prevenzione e protezione per la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori e collaborare nell’individuazione delle responsabilità per infortuni e patologie professionali con indagini mirate;
- sapersi relazionare con i lavoratori, con il datore di lavoro e con i soggetti (RSPP, RSL e Medico competente) coinvolti nel processo di valutazione oggettiva e soggettiva dei rischi, secondo un approccio collaborativo e in osservanza alla deontologia professionale;
- saper applicare metodologie e strumenti di valutazione dell’efficacia delle misure di protezione e prevenzione adottate e di divulgazione/condivisione dei risultati ottenuti;
- saper programmare monitoraggi e indagini ambientali con l’utilizzo di metodologie e strumentazioni tecnico-scientifiche di misura e campionamento degli agenti fisici e degli inquinanti chimici e biologici (aerodispersi, microclima, rumore, vibrazioni, illuminamento) e metodologie e strumenti soggettivi di valutazione (check-list, matrici, algoritmi, questionari);
- conoscere i modelli organizzativi aziendali e i sistemi di gestione integrata (qualità, salute e sicurezza sul lavoro, ambiente).

Nell’ambito della tutela e prevenzione ambientale e alimentare:
- saper effettuare analisi decisionali per la formulazione di pareri preventivi al rilascio di autorizzazioni e per il rilascio di nulla-osta in ambito di igiene, prevenzione e sicurezza ambientale, nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene e sanità pubblica e veterinaria, di igiene degli alimenti e delle bevande;
- saper programmare monitoraggi e indagini sulle matrici ambientali e sulla filiera alimentare con l’utilizzo di strumentazioni tecnico-scientifiche di misura e campionamento degli agenti fisici, chimici e biologici (aria, acqua, suolo, rumore, alimenti) e individuare misure di prevenzione, bonifica e risanamento volte alla tutela dell’ambiente e della collettività;
- saper applicare metodologie e strumenti di valutazione dell’efficacia delle misure di prevenzione, bonifica e risanamento adottate e di comunicazione dei risultati ottenuti;
- saper intervenire nei casi di inquinamenti dolosi e di incidenti ambientali con sopralluoghi, accertamenti e analisi decisionale per poter cooperare con altri soggetti istituzionali nell’intervento di messa in sicurezza, risanamento e individuazione delle responsabilità, nella tutela della salute collettiva;
- saper programmare l’attività di vigilanza e controllo come strumento conoscitivo finalizzato all’azione di prevenzione, promozione, sorveglianza.
Competenze trasversali agli ambiti di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e di tutela e prevenzione ambientale:
- saper ricercare interpretare e applicare fonti normative comprese quelle relative a norme volontarie come UNI, UNI EN ISO, OHSAS per la comprensione di modelli organizzativi avanzati e degli elementi fondamentali della certificazione in qualità;
- saper progettare e programmare attività di informazione, formazione, comunicazione, promozione, consulenza e mediazione rivolte alla collettività e ai soggetti istituzionali che concorrono all’azione di prevenzione;
- saper formulare report tecnico-scientifici, documenti di carattere amministrativo, divulgativo e di informazione e redigere atti di polizia giudiziaria.

Le sedi di tirocinio individuate in strutture pubbliche (dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie, dipartimenti prov.li e sedi territoriali dell’ARPA, uffici ambiente dei Comuni, ed altri), private (attività produttive, società di consulenza ambientale e di sicurezza sul lavoro) enti di gestione di servizi pubblici (acque destinate al consumo umano, acque di scarico, rifiuti) sono quelle nelle quali il laureato potrà trovare sbocchi occupazionali.
In ogni sede di tirocinio, gli studenti sono accolti e seguiti da un tutor, di norma, dello stesso profilo professionale e dipendente della struttura ospitante. I tutor professionali individuati dalle diverse strutture partecipano a corsi di formazione tutoriale organizzati dal Corso di laurea stesso.
La verifica dell’apprendimento al termine di ogni tirocinio annuale, è condicio sine qua non per l’iscrizione all’anno successivo di corso. Si articola su quattro criteri di valutazione di cui uno quantitativo e tre qualitativi, relativi:
- alle ore di tirocinio effettuate e certificate,
- alla completezza e alla pertinenza nell’elaborazione degli strumenti di tirocinio adottati in relazione agli obietti formativi di anno (diario di bordo, portfolio e project work);
- alla valutazione espressa dal tutor professionale secondo uno standard di riferimento adottato;
- alla discussione in plenaria e individuale con metodologie case-study e problem-solving per la verifica delle competenze e delle capacità acquisite sul piano decisionale, comunicativo e relazionale in situazioni tipiche dell’esercizio professionale.
La valutazione complessiva è espressa in trentesimi con cui vengono acquisiti i CFU corrispondenti al tirocinio. L’attività strutturata è coordinata da un docente appartenente al più elevato livello formativo previsto per lo specifico profilo professionale.

Per essere ammessi alla prova finale di laurea e conseguire l’abilitazione alla professione occorre avere acquisito il totale dei crediti previsti per le attività formative teoriche e pratiche.
Descrizione del percorso formativo
Il corso di studio in breve
Il Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, appartenente alla Classe delle Lauree Sanitarie della Prevenzione (L/SNT4), ha lo scopo di formare operatori sanitari che, ai sensi del D.M. Sanità 17/01/1997 n°58, svolgono attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale, nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene e sicurezza degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria, di educazione sanitaria e di promozione della salute.

Ha una durata triennale e carattere professionalizzante, un valore aggiunto al titolo accademico rappresentato dall'abilitazione all'esercizio professionale pre-laurea con il superamento dell'Esame di Stato ai sensi dell'art.6 del DM 2 aprile 2001. Il tirocinio curriculare, svolto in convenzione presso sedi di lavoro esterne e sotto la guida di tutor dipendenti e dello stesso profilo professionale, rappresenta più di un terzo dell'intero percorso formativo e consente un pronto impiego, ai primi livelli occupazionali, delle conoscenze, delle competenze e delle capacità acquisite.

L'attività professionale del laureato Tecnico della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro (TePAL) è rivolta alla collettività e all'ambiente e comprende la formazione, l'aggiornamento professionale e la ricerca applicata nello specifico ambito d'interesse, può essere esercitata in regime di lavoro dipendente, presso pubbliche amministrazioni, aziende pubbliche e private, o autonomo.
Conoscenze richieste per l'accesso
Il Corso di studi è a numero programmato, per immatricolarsi è necessario superare una prova nazionale di selezione, comune e contemporanea a tutti i C.d.l. di area sanitaria, che consiste nella soluzione di quesiti a risposta multipla su argomenti di logica e cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica. Il requisito di ammissione alla prova di selezione è il Diploma di scuola media superiore o di titolo estero equipollente.
Modalità di ammissione
L'ammissione avviene attraverso una prova di selezione basata su questionari a risposta multipla in cui, su cinque opzioni disponibili, una sola è esatta, su argomenti di logica e cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica,
La selezione, comune ai diversi Corsi di studio delle Professioni Sanitarie, è organizzato dall'Ateneo in collaborazione con una ditta specializzata che elabora i questionari, li valuta e stila le graduatorie, in presenza di una Commissione di docenti.

Nella domanda di ammissione alla prova di selezione, il candidato indica in ordine di priorità il Corso di Studio scelto e altri due CdS presenti nell'offerta formativa delle Professioni Sanitarie dell'Ateneo.

Viene stilata una graduatoria in base al punteggio totale conseguito con il test e il candidato che consegue un punteggio sufficiente per rientrare nel numero di studenti programmato per il CdS di sua prima scelta, sarà ammesso e potrà immatricolarsi. Per mezzo dello scorrimento della graduatoria il candidato che non fosse rientrato nella graduatoria riferita al CdS di prima scelta potrà accedere al CdS di seconda scelta e/o a quello di terza scelta

Gli studenti che hanno superato la prova di ammissione al Corso di Studio rispondendo in modo corretto a meno del 50% delle domande riguardanti i singoli argomenti sono ammessi con un debito formativo, per una o più di una delle discipline in questione, che sono tenuti a sanare prima di sostenere gli esami del 1° anno.
Allo scopo di consentire l'annullamento del debito formativo, il Consiglio di Corso di laurea può organizzare attività didattiche propedeutiche che saranno svolte nell'arco del 1° semestre del primo anno di corso e che dovranno essere obbligatoriamente seguite dagli studenti in debito. Tali attività didattiche propedeutiche saranno garantite da Docenti designati dal Consiglio di Corso di laurea. La verifica dei risultati conseguiti nelle attività didattiche propedeutiche avverrà nell'ambito della valutazione dei corsi corrispondenti.
Orientamento in ingresso
l Corso di laurea si caratterizza per il coinvolgimento diretto dello studente che, sin dall'accoglienza nei giorni precedenti l'inizio delle lezioni, è reso partecipe del percorso formativo e viene inserito nell'organizzazione funzionale della struttura divenendone parte integrante consapevole e propositiva, maturando esperienza sulle dinamiche del mondo del lavoro. L'accoglienza prevede un test d'ingresso con cui raccogliere informazioni curriculari, attitudini e riferimenti personali, la presentazione dell'organizzazione funzionale della struttura e della didattica, del profilo professionale di appartenenza, degli obiettivi formativi, degli sbocchi professionali e delle possibilità di proseguire negli studi con i master, la laurea di secondo livello e il dottorato di ricerca. Per ogni anno di studio viene eletto dagli studenti un rappresentante di anno. I rappresentanti collaborano con il Coordinatore del Corso e con i docenti tutor alla gestione operativa e alla ricerca di soluzioni migliorative condivise sul piano della didattica e dei servizi. Nei giorni di accoglienza viene consegnato materiale informativo e di utilità per l'inserimento orientato dello studente nella comunità universitaria.
Agli incontri sono invitati neo-laureati e laureati occupati per un confronto e uno scambio sull'esperienza formativa maturata, sulle opportunità di lavoro e sui percorsi di ricerca adottati
Orientamento e tutorato in itinere
L'orientamento e il tutorato in itinere è svolto prevalentemente dal Coordinatore delle attività didattiche del Cdl che è punto di riferimento per gli studenti e per i docenti del Cdl. In particolare nei casi di necessità personali di tutorato, aiuto e supporto richiesti da studenti, predispone e concorda, in collaborazione con i colleghi docenti di riferimento individuati, modalità di svolgimento e tempi del percorso di sostegno.
L'attività di tutorato agli studenti è comunque svolta anche da tutti i docenti del Cdl nelle ore di ricevimento ed è indirizzata all'assistenza e al supporto dello studente per l'individuazione di soluzioni a problematiche inerenti lo studio, la preparazione delle prove di verifica e la verifica degli esiti della valutazione dell'apprendimento.
Sono previste, inoltre, attività di sostegno, di esercitazione e di studio assistito per agevolare l'apprendimento di alcuni insegnamenti la cui propedeuticità è fondamentale o che abbiano evidenziato la necessità di specifiche conoscenze di base o in relazione a un riscontrata disomogeneità nella classe di conoscenze di base.
Numero degli iscritti
Nella valutazione riportata nel quadro sinottico non sono compresi i risultati degli esami della sessione autunnale di ottobre e quelli dei tirocini curriculari svolti a fine dei periodi di tirocinio i quali, di norma, incrementano significativamente la media dei voti e il numero di CFU acquisiti.
L'analisi comparativa conferma risultati di apprendimento stabili negli anni, così come quelli finali di conseguimento del titolo accademico abilitante dove il 95% dei laureati rientra nella fascia di votazione più alta (106-110). A tale proposito è necessario considerare che nel ciclo formativo (2020-2023), la didattica ha avuto un'erogazione non completamente ristabilita nella sua forma in presenza, elettiva per questo ateneo, con il ricorso alla DDI che ha reso più complesso il processo di insegnamento – apprendimento, in particolare per questo CdS professionalizzante che persegue diverse modalità didattiche (partecipata, laboratoriale e problem solving) nell'obiettivo dell'abilitazione qualificata del laureato TePAL all'esercizio professionale.
Risultati in termini di occupabilità
Il tasso di occupazione dei laureati di questo CdS, fornito da AlmaLaurea, si attesta all'80,0% entro un anno dal conseguimento del titolo, mantenendo uno scarto positivo nella comparazione con l'Ateneo + 3,6%, registrando tuttavia una flessione rispetto al dato dell'anno precedente di - 5,7% e conseguentemente uno scarto in negativo rispetto al dato nazionale (- 6,5%) e quello di area geografica Centro (- 1,8%). Questo dato, come nelle rilevazioni precedenti, non coincide pienamente con i dati interni al CdS che fanno registrare un tasso di occupazione più elevato e tempi di attesa all'occupazione in alcuni casi ridotti a pochi mesi dalla laurea.
Negli ultimi anni il laureato TePAL ha trovato maggiore spazio occupazionale nel settore privato e libero professionale, determinato dall'aumento della richiesta di questa specifica figura (già abilitata all'esercizio professionale con l'iscrizione immediata al proprio ordine professionale), da parte di aziende e di società di consulenza (ambientale, sul lavoro e alimentare) alla ricerca di professionisti TePAL da occupare con stage e progetti retribuiti o con rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Correlato a questi ambiti di crescita occupazionale in forma autonoma si sta sviluppando l'attività di formazione indirizzata in particolare alla sicurezza alimentare e alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Compatibilmente con la crisi nazionale del Servizio Sanitario e le conseguenti carenze occupazionali anche a livello locale, questa figura trova collocazione, con un ruolo centrale, nei Dipartimenti di Prevenzione, strutture territoriali delle AzUSL. In questo ambito viene confermato il giudizio generalmente positivo dei Dipartimenti di Prevenzione e delle strutture sanitarie pubbliche di prevenzione correlate, nelle quali i laureati trovano lavoro dimostrando di possedere le conoscenze e le competenze necessarie per essere prontamente inseriti nelle attività dell'esercizio professionale.
L'ordine professionale a cui il laureato TePAL può iscriversi immediatamente, avendo superato l'esame di stato per l'abilitazione all'esercizio professionale, costituisce un ulteriore riferimento per il CdS nella verifica della corrispondenza del percorso formativo e nell'aggiornamento ai nuovi bisogni formativi eventualmente individuati.
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